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riflessioni, comunicazioni e curiosità
roby noris
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benvenuti nel cyberspazio

Messaggioda roby noris » sab feb 28, 2004 10:14 am

Chiedo venia ma penso che la comunicazione su carta abbia gli anni contati per quanto riguarda la comunicazione di massa. Come la penna stilografica anche la carta vivrà eternamente come supporto elittario e di classe che incuterà sempre il rispetto dovuto. Sono un ammiratore del genio Gütemberg. Ma la comunicazione individuale e di massa passerà sempre più attraverso altri supporti meno romantici ma più efficaci, veloci e trasformabili. Niente vi impedisce di aprire un topic sull'apologia della carta. Roby is online.

Manuela
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Messaggioda Manuela » sab feb 28, 2004 11:41 am

Condivido a pieno ciò che finora si è detto. Il poter comunicare a distanza senza dover aspettare giorni prima di avere una risposta (mi sto riferendo alla sostituzione dell'invio di una lettera standard con una mail o ancor meglio una chat come potrebbe essere msn) è molto più pratico e quasi meno "impegnativo" (acquistare la carta da lettere, la busta, il francobollo, spedire il tutto calcolando la giusta ora in cui imbucare la lettera affinchè venga consegnata entro un certo lasso di tempo,...).
Ed è anche vero il fatto che la letterina scritta a mano e ricevuta tramite posta (naturalmente quelle che instaurino un rapporto personale tra due conoscenti, non quella delle tasse o via dicendo) induca al pensiero comune del romanticismo, specialmente quando essa emana un dolce profumo, spruzzato appositamente dal mittente; e benchè ci sia ancora qualcuno che utilizzi tale "mezzo" per esprimere il proprio phatos, esso risulta agli occhi di molti un gesto passato, antico e quasi patetico poichè ormai i giovani non amano più questo tipo di cose troppo enfatiche (ahimè parlo anche a nome mio!).
E dunque è anche questo uno dei molti fattori per cui la carta andrà scemando sempre più.
Scemando ma non svanendo!
Non dimentichiamo che in alcuni paesi (e mi riferisco ora al Giappone) nonostante la loro alta teconologia avanzata rispetto ad altri, continuino imperterriti a "coltivare" la loro arte dello scrivere i loro ideogrammi a mano sulla carta. Arte che francamente penso non vedrà mai tramontarsi, perchè incastonata dentro l'anima di ogni buon giapponese, e finchè la loro anima sarà alimentata da quasto fuoco e quest'arte portata avanti, la scrittura manuale come la carta continueranno a vivere.

basilio
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Messaggioda basilio » dom feb 29, 2004 2:18 pm

Ci sono (almeno?) due tipi di comunicazione scritta:

Uno parla a tante persone, cerca di trasmettere un messaggio a piu' gente possibile, diffondendosi con i mezzi che il tempo o la situazione concedono. L'altro parla ad una sola persona, che puo' spesso essere la persona stessa che scrive(vedi diario del cuore, riflessioni personali eccetera).

Il primo abbandona ed abbandonera' i testi scritti per usare media piu' efficaci e piu' su larga scala. La televisione, le immagini, le animazioni su internet, i film al cinema, benche' talvolta di un livello che insulta l'intelligenza, soppiantano gia' ampiamente i testi scritti. La ragione per cui leggiamo il giornale invece di guardare il TG e' che l'uno e' ancora piu' comodamente accessibile dell'altro quando siamo in treno o davanti ad un caffe'. (scrivo questo mentre ascolto "so you want to be a wizard" di Diane Duane, scaricato da internet e letto ad alta voce per quelli che son troppo pigri o che amano ascoltare una storia mentre lavorano)

L'altro invece usa la parola scritta per aiutare un processo mentale che ha bisogno di visualizzare i concetti (di metterli su carta ;) ) per poter organizzare i pensieri. (quante volte mi capita di scriver paginate di elucubrazioni disordinate soltanto per mettermi un po' in chiaro le idee). Allo stesso modo ci permette di filtrare in parte la comunicazione che fosse verbale, riuscirebbe imprecisa ed ambigua (scrivere non lo si deve fare in tempo reale).
Per questo tipo di utilizzo della parola scritta, il mezzo che effettivamente permette il suo utilizzo e' poco importante. L'utilizzo di internet invece della carta permette di diminuire i tempi di scrittura e di trasmissione dei messaggi, ma per il momento la maggior parte della gente si sente piu' a suo agio con una penna in mano invece di una tastiera quando deve svelare i suoi sentimenti piu' intimi ad un paragrafo goloso di parole. Si diffondono sempre di piu' pero' coloro che in un primo tempo si confidano con le loro tastiere e decidono poi di rivelare al mondo i loro segreti.
E' il fenomeno dei blog (da weBLOG, log e' un termine che si puo' tradurre con resoconto). Piu' la gente si affezionera' ai 105 tasti che popolano la loro scrivania, meno la carta fara' memoria delle loro esperienze.
Personalmente non trovo sia una cosa particolarmente grave, verba volant scripta manent; e se diventa possibile inviare la divina commedia con un SMS, almeno non rischieremo piu' una nuova Alessandria.



OT:
Sempre piu' spesso, nelle ditte giapponesi, i dipendenti devono seguire dei corsi per non perdere l'abilita' a scrivere e riconoscere gli ideogrammi. Con l'avvento dei computers, dei 4 alfabeti che caratterizzano la loro scrittura, soltanto uno viene utilizzato, e gli ideogrammi sono generati automaticamente a partire dalla fonetica delle parole. Non dovendoli piu' disegnare a mano, i giapponesi rischiano di perdere l'abitudine a scrivere.
Un grande filone propone da un po' di anni di abbandonare la differenziazione in tanti alfabeti e di uniformarsi all'utilizzo dei caratteri latini (se i pigri europei si accontentiamo di un solo alfabeto, perche' non possiamo farlo anche noi?...).E' forse un indice dell'evoluzione che il giappone sta subendo nel campo della comunicazione.
/OT

Manuela
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Messaggioda Manuela » dom feb 29, 2004 5:02 pm

Caro Basilio, non stai però prendendo in considerazione la bellezza della scrittura manuale.
Adottando il sistema di scrittura tramite una qualunque macchina da scrivere e introducendola sempre più nell'uso quotidiano, si arriverà ad un punto dove più nessuno sarà in grado di tenere una penna tra le dita armeggiandola con melodiosa destrezza e agilità.
I testi antichi andranno persi e dimenticati poichè scritti manualmente, con caratteri che la gente non riuscirà più a comprendere poichè mai imparati.

La bellezza di un testo sta anche nella sua armoniosa scrittura. Il sentimento che l'autore vuole far trasparire, viene notato anche dalla sua calligrafia, non solo dal significato delle parole. Se in quel momento proverà una forte esacerbazione allora i suoi caratteri risulteranno meno leggibili e meno calcati; e nel toccare con propria mano l'inchiostro su cui egli ha passato la sua, ci avvicineremo a lui, al suo stato d'animo, sentendolo ancor più vicino. Lo stesso effetto non lo si avrebbe però se tale testo venisse trascritto a macchina per mancanza degli elementi sopra citati.

Inoltre concordo il fatto che sia molto più veloce la scrittuara tastuale (sempre che si usi il modo "10 dita alla cieca"), ma come la mettiamo se il mondo letterario dovesse nuovamente subire una rivoluzione come lo era stato il futurismo? A quel punto allora non credo affatto che, per quanto un computer possa essere efficace e all'avanguardia, la scrittura con la tastiera possa essere più veloce della mano libera.

basilio
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Messaggioda basilio » dom feb 29, 2004 6:16 pm

La calligrafia e' una cosa che mi affascina molto, anche se "zampa di gallina" e' il termine che balza in mente di solito quando mi si vede scrivere, e personalmente preferisco buttar giu' tre rige su carta invece che su un "nuovo documento di testo.txt".

Mi domando pero' se l'amor dell'arte sapra' vincere sulla pigrizia dell'uomo, o se la scrittura a mano non diventera' prerogativa di pochi cosi' come il disegno o la scultura.

Gioacchino
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Messaggioda Gioacchino » lun mar 01, 2004 12:13 pm

Manuela ha scritto:Caro Basilio, non stai però prendendo in considerazione la bellezza della scrittura manuale.
Adottando il sistema di scrittura tramite una qualunque macchina da scrivere e introducendola sempre più nell'uso quotidiano, si arriverà ad un punto dove più nessuno sarà in grado di tenere una penna tra le dita armeggiandola con melodiosa destrezza e agilità.
I testi antichi andranno persi e dimenticati poichè scritti manualmente, con caratteri che la gente non riuscirà più a comprendere poichè mai imparati.

La bellezza di un testo sta anche nella sua armoniosa scrittura. Il sentimento che l'autore vuole far trasparire, viene notato anche dalla sua calligrafia, non solo dal significato delle parole. Se in quel momento proverà una forte esacerbazione allora i suoi caratteri risulteranno meno leggibili e meno calcati; e nel toccare con propria mano l'inchiostro su cui egli ha passato la sua, ci avvicineremo a lui, al suo stato d'animo, sentendolo ancor più vicino. Lo stesso effetto non lo si avrebbe però se tale testo venisse trascritto a macchina per mancanza degli elementi sopra citati.


Non sono d'accordo. Imho il mezzo lascia il tempo che trova, mentre è il contenuto a fare stato.
E' vero che una lettera scritta bene, con carta profumata e inchiostro argenteo risulta più bella di una stampata su carta riciclata con una stampante che sta finendo il toner, ma se la lettera deve mandarti al quel paese, licenziarti, o "strozzinarti" per un debito in sospeso, beh, al diavolo la forma e pure il mittente.

Solo qualcosa di storicamente interessante merita davvero una bella forma; finito in un museo il papiro tal dei tali può essere guardato da tutti che si diranno "oh, ma gli egizi disegnavano la gente proprio storta".

Uno scrittore deve rendere bene su qualsiasi formato, e i grandi scrittori lo fanno. Poi se puoi scegliere, meglio il manoscritto rilegato in pelle, ma anche i tascabili non sono da sottovalutare. Alla fine il formato migliore per un libro è un audiobook; non stanca la vista e lo puoi ascoltare facendo qualsiasi attività intellettualmente non impegnativa.

Il vero problema sono le lettere d'amore, ma per quelle basta decidere di non mandarne ;)
Le grandi parole sono mendicanti di significato.

Manuela
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Messaggioda Manuela » lun mar 01, 2004 9:59 pm

Ti chiedo scusa sin d'ora per la mia esosità che tra non molto ostenterò ma: tu non sai cogliere la bellezza della scrittura!
Preferisci "ascoltare" un libro invece di leggerlo??
Oltretutto impiegando la tua mente nella gestione di altre cose (seppur non impegnative intellettualmente, come tu stesso hai detto).
Mi viene dunque da domandarti: hai già veramente letto un libro che ti abbia entusiasmato? Io non credo proprio.
Se ci si imbatte in una frase riflessiva, che possa colpire in quanto si possa trarre da essa un consiglio, una verità assoluta; tu che fai? La ignori e vai avanti nell'ascoltare il resto raccontatoti dall'audiobook?
Io proprio per niente! Rileggo la frase per 10-20-100 volte ancora affinchè la mia mente l'abbia stampata in essa, e i miei occhi ne abbiano raccolto l'essenza più bella discorrendo fra di esse, e leggendola ad alta voce estasierò anche le mie orecchie per la beltà di quelle parole pronunciate, e le pronuncierò con la mia voce (non quella dell'audiobook).
Non riesco inoltre a comprendere il fatto che tu possa fare altro leggendo-ascoltando un libro. Non entri nel suo spirito; non riesci ad immedesimarti a pieno ed essere catapultato in quel fantastico mondo fittizio che solo i libri sanno creare.
C'è chi continua ad incitarmi dicendomi: "ma esci, vai, gira il mondo!". Io sorrido lievemente e con estrema tranquillità rispondo: "il mondo lo giro ogni sera." Ed è così, perchè ogni sera leggendo, abbandono il mondo circostante vivendo una vita parallela, in un altro luogo.
E come disse Lao Tsu: conosco il mondo restando a casa.

Marina
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"conosco il mondo stando a casa"?!?!

Messaggioda Marina » mar mar 02, 2004 5:19 pm

Il che modo si può conoscere il mondo stando a casa?!Leggere libri forse ti fa conoscere il mondo attraverso gli occhi dell'autore o sbaglio?!Per conoscere il mondo bisogna uscire dalla porta di casa e constatare noi stessi cosa succedere fuori dalla fantasia e della "vita parallela" che ci fanno conoscere il libri!
Io non posso credere che vedere un immagine su di un libro sia la stessa cosa che vederla dal vivo, con i proprio occhi. Preferireste vedere un tramonto su di un immagine perfetta a puntino o essere presenti e vederlo proprio nel momento in cui accade? O meglio, ti piacerebbe leggere un romanzo d'amore piuttosto che essere tu la protagonista del TUO romanzo?
Bon...avrete capito che mi trovo molto contraria con l'affermazione soppraccitata. :lol:
Io non sono una persona che legge molto ma neanche una persona che sce giorno e sera ma resto e resterò sempre dell'opinione che per farsi una PROPRIA e VERA visione di quello che ci circonda bisogna girare il mondo...non con i libri!!!Comunque preferirei leggere un libro che ascoltarlo con un audiobook!
Oggi giorno la nostra società ci chiede di essere più veloci e comprensivi soprattutto nei confronti di coloro che leggono quello che scriviamo. Questa mia affermazione si riferisce soprattutto nel campo del lavoro e anche quando si hanno cose urgenti da sbrigare. È certo che arriva prima una mail che una busta e penso sia anche certo che si sforzano meno gli occhi nel capire ciò che ci scrive qualcuno su una lettera scritta a macchina che a mano: a quanti di voi è capitato di dover usare quasi la fantasia per capire dei scarabocchi che dovrebbero sembrare lettere e quindi anche frasi???
Ultima opinione: la penna stilografica non verrà mai sostituita dal toner nel campo del romanticismo e tutti sanno il perchè senza neanche che io debba spiegarne il motivo.

Giuseppe
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Messaggioda Giuseppe » mer mar 03, 2004 12:25 pm

Ciao, scusate se avevo fatto casino creando un nuovo argomento.... :?
che disastro.... ah ah ah.... Allora Manuela non pensi che un pochino ho ragione ?
Buona pausa a tutte e a tutti.......

Giuseppe

lucia
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Messaggioda lucia » mer mar 03, 2004 3:53 pm

a Basilio:
forse non si rischierà più un nuovo incendio, come quelli che distrussero intere biblioteche....ma tu ti fidi così tanto della capacità di una stupidissima macchina, che se dovesse essere attaccata da virus, vermi, bachi o quant'altro, saprebbe difendere i tuoi documenti preziosi, rischiando se necessario, anche la propria, virtuale, vita?

Marina
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Macchine stupide

Messaggioda Marina » mer mar 03, 2004 5:45 pm

A Lucia:
Scusa se mi intrometto ma non penso che mettiamo la nostra "vita virtuale" in mano a una stupidissima macchina anzi!Come mai la pensi in questo modo :?:

basilio
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Messaggioda basilio » mer mar 03, 2004 6:52 pm

la mia fiducia in "quelle macchine" viene forse dal fatto che le conosco da molto e all'occorrenza so come ripararle.

La questione di virus, vermi e bachi ha senso ma bisogna considerarli come le tempeste di sabbia e le bufere di neve nella vita reale. Se affidi la tua vita fisica alla protezione delle 4 mura della tua casa, ti assicuri di un paio di cose, per esempio che i muri tengano il vento, che il tetto non perda acqua e che i pavimenti non si sfondino sotto ai piedi. E se i tubi si mettono a perdere acqua, si chiama l'idraulico.

lucia
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Messaggioda lucia » mer mar 03, 2004 8:52 pm

non drammatizzavo, stavo solo pensando che se il pc "more", hai perso tutto quello che c'era su, e non era stato salvato altrove ( ma chi lo fa con assoluta regolarità?)

se la biblioteca è preda di un incendio, puoi probabilmente salvare i tomi che per te sono più preziosi

Manuela
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Messaggioda Manuela » mer mar 03, 2004 9:21 pm

Leopardi visse quasi per tutta la sua vita come fosse un'asceta, sempre incollato sui libri. Forse è vero che ciò non ha giovato alla sua salute, ma certamente ne ha accresciuto la mente.
Lui sognava di viaggiare, visitare luoghi per poter appunto sperimentare la "vita vera". Affrontato, dopo diverse controversie col padre che non voleva assolutamente lasciarlo andare, il primo viaggio è tornato più avvillito di prima, direi straziato. Era davvero deluso dal mondo circostante, non ci trovava nulla di bello, così vi ha preferito i libri e la cultura, il suo mondo!
Come lui ci sono molte altre persone che hanno affrontato la stessa "avventura" rimanendo poi scottati da essa.
Non preoccuparti, io i miei viaggietti li ho fatti, ma non mi hanno entusiasmata molto.
Quando non si trova la vera avvenenza in ciò che ci circonda, si tende a rifugiarsi in ciò che più ci appaga, che più distenda e ci distragga.
C'è chi l'enfaticismo non trovato nella vita lo cerca negli amici, chi lo cerca in oggetti materiali, chi in dipendenze... Io l'ho trovato nei libri.
Mi ha inoltre stupito la tua frase nel parlare dei ragazzi che stanno a casa a giocare con la play station piuttosto che tirare calci ad un pallone: Mi chiedo quando saranno adulti che rapporto avranno con gli altri esseri umani.....
Mio cugino è cresciuto in mezzo a tutti questi giochi violenti e non, e ti assicuro (e come direbbe la Dany: I repet: ti assicuro) che riesce ad instaurare rapporti favolosi con gli altri, mentre purtroppo non posso dire altrimenti di suo fratello (sia chiaro, un tesoro di ragazzo anche lui!) che invece non stava un attimo a casa perchè sempre nel campetto sotto casa a giocare. Quindi mi spiace scardinare così la tua tesi ma come avrai capito non è quello un fattore rilevante nell'affrontare con giusto modo la vita.

Ora rispondo a Marina che questa mattina ha affermato di non riuscire a comprendere come io potessi trovare risposte sui libri invece di chiedere aiuto alle persone circostanti.
Purtroppo non tutti possiedono impavidità, e spesso, piuttosto che chiedere aiuto agli altri ammettendo che si hanno problemi, si preferisce tacere e subire.
Spesso dietro al più grande sorriso si cela in realtà la più grande tristezza.
Inoltre sono dell'opinione che una persona possa darti dei consigli, ma non possa darti delle risposte. Bisogna mettere in atto il concetto della maieutica, e nonostante ciò, le risposte cui si ambiscono, possono non trovare giusto esito.
Si inizia così a perdere fiducia nel prossimo perchè coscienti del fatto che non possano aiutarti poichè il proprio male è sempre maggiore di quello provato dagli altri, e così si crede che non riescano a comprendere ciò che si sta passando e si preferisce andare avanti con la propria forza d'animo che a poco a poco si trasforma in forza di disperazione. E a proposito di ciò mi permetto di citare parole per me molto significative riportate da "Il miglio verde" di Stephen King (mio 3° libro preferito): il tempo si prende tutto, che tu lo voglia o no. Il tempo si prende tutto, il tempo lo porta via, e alla fine c'è solo oscurità. Talvolta incontriamo altri in quell'oscurità e talvolta li perdiamo di nuovo là dentro.

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a leopardi preferisco kubrik

Messaggioda roby noris » gio mar 04, 2004 5:21 am

non mi è mai piaciuto Leopardi. forse non mi hanno aiutato da piccolo o forse dovevo scoprire kubrik un po' di anni dopo. pontificando come è doveroso qui: ricordando la buona vecchia immagine del pollo (che impersonifichiamo) che se ha assaporato la possibilità di volare da aquila non accetta più di razzolare nel cortile, la vera questio sono le esigenze di confrontarsi con chi ci può affascinare e non con la mediocrità. Persone o libri o film o quadri o pezzi musicali, non fa differenza. se l'asticella è posta in alto, evviva se lo è Manuela, uno avrà sempre grane a trovare tutto o tutti quelli al di sopra dell'asticella. Ma si trovano. E se poi uno sembrerà asociale chi se ne frega. poter anche solo ogni tanto cogliere il "BELLO" in un'immagine, in un pensiero, in uno sguardo, in una frase musicale o in una sequenza cinematografica è ciò che di meglio hanno questi poveri bipedi umani che si trascinano sul pianeta. Purché non si accontentino di vivere da polli anche quando hanno intravvisto l'aquila. Ma remare controcorrente alla scoperta del "bello" è un lavoro immane e una grande fatica. Consolante sapere che non si è soli. Bisogna credere di non esserlo e mettersi nelle condizioni di non esserlo, allora ogni tanto si riesce a tirar fuori la testa dal mare della mediocrità. E poi c'è andata bene, direi proprio di culo, abbiamo i tramonti, Kubrik, Jimi Hendrix, Magritte e a chi piace anche Leopardi e una linea veloce ADSL. E poi quelli che ti rispondono sul forum che, anche se polli, sognano di librarsi come aquile

Marina
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Leopradi

Messaggioda Marina » gio mar 04, 2004 10:22 am

Cara Manuela, ti consiglio di rileggere la vita del grande Leopardi così capiresti perchè lui ha trovato conforto nei libri. Ti ricordo il duro e difficile rapporto che aveva con i genitori (non solo con il padre) ed è proprio per questo che ha trovato conforto più nello studio e nella lettura che in tutto il resto sin da piccolo. Leopardi non è un bel esempio di persona che "conosce il mondo restando a casa" perchè la sua voglio di andare via da Recanati era sempre viva dentro di lui ma molte volte, come sai e come hai detto, il padre si è messo di mezzo e anche la sua situazione economica non era il massimo. Comunque non significa che se non gli piace una citta ( in questo caso Roma) non gli piace tutto il mondo circostante perchè ti ricordo che dopo non si è rinchiuso nella biblioteca di casa ma è uscito ancora per completare (diciamo così) i suoi studi. Ricorda anche che oltre ai libri lui ha anche trovato amici di cui poteva fidarsi e l'ha fatto e da quello che so non ne è rimasto deluso!Non penso che si possa fare un paragone con il "male di vivere di Leopardi" con la decisione di fidarsi quasi più dei libri che delle persone.

Ogni cosa che ci affascina è da scoprire nel suo più profondo significato ma non bisogna fermarsi subito al primo ostacolo. Non bisogna restare quasi delusi solo perchè una cosa non ci appare così come noi ce la immaginavamo; bisogna rialzarsi in piedi e accettarla andando avanti imperterriti verso la propria starada con l'idea che non tutto è brutto, cattivo, noioso, ecc... e soprattutto non bisogna aver paura di conoscere cose nuove perchè, come l'esempio del pollo, non è detto che non ci piaccia :!:
Ultima modifica di Marina il gio mar 04, 2004 4:33 pm, modificato 1 volta in totale.

Yari
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Messaggioda Yari » gio mar 04, 2004 10:36 am

La grande peculiarità dei libri non credo sia quella di darti delle risposte, ma quella di metterti in discussione. E così l'arte.

basilio
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Messaggioda basilio » gio mar 04, 2004 1:54 pm

SEAN
Pensi di essere solo?

WILL
Cosa?

SEAN
Hai un anima gemella?

WILL
Definisci anima gemella.

SEAN
Qualcuno che ti stimola in qualsiasi modo. Che ti porta da qualche parte, ti apre a nuove cose, un anima gemella.

WILL
Certo.

Sean aspetta

WILL (continua)
Shakespeare, Neitzche, Frost, O'Connor,Chaucer, Pope, Kant--

SEAN
Sono tutti morti.

WILL
Non per me, non lo sono.

SEAN
Ma non puoi ribattergli indietro, Will.

WILL
Non senza un riscaldamento e un paio di sali profumati, no...

SEAN
E' quello che sto dicendo, Will. Non avrai mai quel genere di relazione in un mondo in cui sei spaventato di fare il primo passo perche' tutto quello che vedi sono le cose negative che potrebbero succedere dieci chilometri in avanti sulla strada.

- Good Will Hunting

Giuseppe
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Messaggioda Giuseppe » gio mar 04, 2004 5:28 pm

beh mi sembra che semplifichi le cose tipo bianco o nero nel tuo esempio.... tra un ragazzo che cresce usando il PC e uno che invece preferisce darsi allo sport o stando con gli altri.... io proprio non sono della tua stessa opinione, penso anzi che intelligenti si nase oppure no poi sta a chi ci cresce stimolarci e inseguito a noi stessi stimolarci nelle cose che preferiamo. Comunque non voglio imporre la mia idea ma comunque certe affermazioni non le concepisco.... sarebbe come dire che tutti i ragazzi del terzo monndo sono ignoranti solo perché non hanno la fortuna di avere un pc .......

Mentre alla Manuela dico che forse dovrebbe "uscire" un pochino dal suo mondo "irreale" e affrontare dolori e piaceri di stare con altra gente. Un libro non ti darà mai e poi mai le sensazioni VERE che potrà darti un altro essere umano... un animale o la natura stessa, dunque anche con la Manuela direi che non sono daccordo....

Mentre direi che trovo molto intelligente la risposta di Yari !

Por
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Messaggioda Por » gio mar 04, 2004 5:41 pm

Miiii.... ma quanto scrivete?
Purtroppo non ho il tempo di ripercorrere tutti i post scritti finora, nè di capire esattamente chi pensa cosa... comunque una cosa raccapricciante l'ho letta:

D'altro canto pero' i giochini del computer stimulano il cervello infinitamente di piu' che tirare calci alla palla.


Bas, please... non costringermi alla volgarità il mio primo giorno nel forum...

Giovanni
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Messaggioda Giovanni » gio mar 04, 2004 8:18 pm

Che ridere, io Will Hunting lo ricordo perché sapeva tutto dai libri (o se preferisci dal PC) ma non sapeva nulla della vita...

Parla Sean: "Se ti chiedessi sull'arte, probabilmente mi citeresti tutti i libri di arte mai scritti. Michelangelo, sai tante cose su di lui, le sue opere, le aspirazioni politiche, lui e il Papa, le sue tendenze sessuali. Ma scommetto che non sai dirmi che odore c'è nella Cappella Sistina. Non sei mai stato lì con la testa rivolta verso quel bellissimo soffitto. Mai visto! Se ti chiedessi sulle donne, probabilmente mi faresti un compendio delle tue preferenze. Ma non sai dirmi che cosa si prova a risvegliarsi accanto a una donna e sentirsi veramente felici. Se ti chiedessi dell'amore, probabilmente mi diresti un sonetto. Ma guardando una donna non sei mai stato del tutto vulnerabile."

E Robin Williams (Sean) solleva lo sguardo, e può rivivere qulle emozioni, come se avesse ancora intorno a sé gli affreschi di Michelangelo e la presenza di sua moglie.

Good Sean :D

Manuela
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Messaggioda Manuela » gio mar 04, 2004 9:58 pm

Dovete alzare lo sguardo e guardare un po' più in là dall'ormai comune filosofia: nulla è impossibile e tutto è realizzabile.
Purtroppo in questo mondo non tutto è illusione. So riconoscere i sogni dagli obiettivi, e se i sogni posso realizzarli unicamente nel leggere ed essere trasportata nel mondo fittizio in cui vorrei vivere, beh, lasciatemelo fare senza giudicarmi autista (benchè io lo sia) e asociale.
Perchè privarmi di qualcosa che sa rendermi felice?

Giuseppe, perchè continui ad emettere giudizi sulla mia vita senza possederne le minime basi? (questa mia domanda non vuole essere un rimprovere perchè mi stai a cuore, semplicemente non riesco a comprendere come tu possa dire cose infondate basandoti su tue impressioni; es. i viaggi: li ho fatti e dunque ti sei sbagliato; i rapporti con altre persone: ne ho molti e se non ne parlo è solo perchè li custodisco con estrema gelosia: quindi ti sei sbalgiato ancora; esperienze: nonostante la mia giovane età ne ho fatte molte e ancora ho tanto tempo a mia disposizione <almeno spero :roll: > errato ancora..) Cmq per risponderti in breve, si arriva ad un punto (e parlo a mia esperienza, e sottolineo, esperienza) dove il rapporto con gli altri non ti basta più. Dove per completare te stesso devi cercare altrove e se per mancanza di svariati elementi non puoi mollare tutto e andartene, cerchi di basarti su esperienze di altre persone che vivono lontane da te; ma come fare la loro conoscenza?? Immergendosi nella lettura.

Giuseppe
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Messaggioda Giuseppe » gio mar 04, 2004 11:58 pm

Beh Manuela scusa se ho giudicato, comunque é quello che ho potuto interpretare di te leggendo quello che scrivi.
Da come scrivi sembra che se tu potessi scegliere se stare nella miglior biblioteca del mondo per 1 mese oppure di fare una vacanza attorno al mondo per un mese.... sceglieresti la prima opzione.... cosa sceglieresti?
Dai non ti giudico più promesso :) e con i miei giudizi non volevo dire che quello che scegli tu sia giusto o sbagliato era solo una mia opinione e nulla più senza pretendere di fare il " sapientino " eheheheh.......

Gioacchino
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Messaggioda Gioacchino » sab mar 06, 2004 2:23 am

Manuela ha scritto:Ti chiedo scusa sin d'ora per la mia esosità che tra non molto ostenterò ma: tu non sai cogliere la bellezza della scrittura!
Preferisci "ascoltare" un libro invece di leggerlo??
Oltretutto impiegando la tua mente nella gestione di altre cose (seppur non impegnative intellettualmente, come tu stesso hai detto).
Mi viene dunque da domandarti: hai già veramente letto un libro che ti abbia entusiasmato? Io non credo proprio.

A dire il vero si :)
Leggo ogni sera libri in forma cartacea, e ho almeno 5 o 6 romanzi che mi hanno enstusiasmato molto.
Manuela ha scritto:Se ci si imbatte in una frase riflessiva, che possa colpire in quanto si possa trarre da essa un consiglio, una verità assoluta; tu che fai? La ignori e vai avanti nell'ascoltare il resto raccontatoti dall'audiobook?
Io proprio per niente! Rileggo la frase per 10-20-100 volte ancora affinchè la mia mente l'abbia stampata in essa, e i miei occhi ne abbiano raccolto l'essenza più bella discorrendo fra di esse, e leggendola ad alta voce estasierò anche le mie orecchie per la beltà di quelle parole pronunciate, e le pronuncierò con la mia voce (non quella dell'audiobook).
Non riesco inoltre a comprendere il fatto che tu possa fare altro leggendo-ascoltando un libro. Non entri nel suo spirito; non riesci ad immedesimarti a pieno ed essere catapultato in quel fantastico mondo fittizio che solo i libri sanno creare.
C'è chi continua ad incitarmi dicendomi: "ma esci, vai, gira il mondo!". Io sorrido lievemente e con estrema tranquillità rispondo: "il mondo lo giro ogni sera." Ed è così, perchè ogni sera leggendo, abbandono il mondo circostante vivendo una vita parallela, in un altro luogo.
E come disse Lao Tsu: conosco il mondo restando a casa.

Capisco, però continuo a considerare il lasciarsi coccolare dalla bella voce di un lettore capace un lusso rispetto alla lettura personale (che pure mi piace).
Le grandi parole sono mendicanti di significato.

Gioacchino
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Messaggioda Gioacchino » sab mar 06, 2004 2:56 am

Leopardi era un grande, però ha estremizzato un lato dell'esistenza umana (il raziocinio) dimenticandosi quanto tutto sommato siamo animali da branco.

"Vai al bar, bevi 2 birre con dei buoni amici e torni a casa cuntent."

Questa è il genere di attività che crea un fastidio viscerale, sicuramente al roby, ma anche ad una fetta di intellettuali poco empatici che han trovato i piaceri sviluppando quello che la mente offre.

Tanto di cappello, però la cosa porta quasi inevitabilmente alla solitudine.
E' utopico pensare che il numero di persone che "lo connettono" (come direbbe Doriano... il mio coinquilino metallaro, netgamer, e speudomisogeno) cresca più di tot...
Alla fine i mezzi per trovare un feedback interessante per le celluline grigie, sono alcuni precisi. Uno è sicuramente l'arte in generale, con la particolarità che nella stragrande maggioranza dei casi, la comunicazione è in una direzione (artista -> RIP). Un altro è il mondo viruale, che leva i limiti territoriali e linguistici (tanto l'inglese lo sanno in parecchi) e permette di trovare la tribù che ci interessa. Grazie al virtuale riesci, sul numero enorme, a trovare quelle tot persone che ti corrispondono, e che sarebbero manna dal cielo come vicini di casa (aspetta e spera...).
Il vero problema però è che non funzioniamo come la mente vuole. L'umano è un sistema, e ha delle regole abbastanza definibili. Una di esse è vivi in mezzo agli altri (vivi pure loro, eh ;)).

C'è una piramide di non so più chi, che descrive i bisogni di un individuo per essere felice. Son 5 fattori, me ne ricordo 4.
(per ordine di importanza)
  • Bisogni fisiologici (cibo, temperatura, essere sani, ecc.)
  • Sicurezza (fisica e non)
  • Stima da parte degli altri
  • Autorealizzazione

La cosa va da intendersi come "una volta soddisfatto un gradino passi al prossimo".
Per "ves cuntent" devi trovarti all'ultimo gradino, all'autorealizzazione.

Il mondo virtuale ha come trappola il fatto di saltare spudoratamente i primi due gradini... Per questo è così allettante. Ti attacchi ad internet, e ci sei solo tu con le tue abilità e altri individui... e in breve si impara come farsi stimare e come autorealizzarsi.

Questo per dire che Leopardi non soddisfava nemmeno il primo gradino. "Ai voja" che stesse bene in mezzo alle persone... Ergo si è buttato sui libri, dove (come per il virtuale) i primi 2 gradini sono tolti di mezzo. Purtroppo però a leopardi mancava la stima altrui, e questa è una parte che l'arte dei morti non ti può dare. Perciò, anche se sicuramente il povero giacomo avrà goduto dei giochi intellettuali di altissimo livello che la sua mente partoriva, beh era solo come un cane ed infelice... con in più una visione troppo chiara e razionale di ciò che aveva attorno.
Il fatto è che abbiamo bisogno di altri individui, pure se ci corrispondono poco. (Il periodo più felice di Leopardi è infatti quando cambia città e conosce un po' di gente).

Tornando al topic, per la massa la carta finirà, anche se magari ci vorrà un po'... tanto adesso quella che vanta più power è quella sulla quale stampano i vari novella 2k, Donna e co...
Le grandi parole sono mendicanti di significato.


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