Europa, eurocratici, Ratzinger e Buttiglione

questione religiosa e culturale che interroga la vecchia Europa con la sua paura di guardare alle sue radici cristiane
Dante Balbo
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Europa, eurocratici, Ratzinger e Buttiglione

Messaggioda Dante Balbo » ven ott 15, 2004 4:19 pm

A proposito di Buttiglione, trovo uno che la pensa come ratzinger, ma
lo dice in modo molto più colorito.


di Marcello Veneziani (Libero 13-10-04)

Non andrà lontano un'Europa così meschina, che ha paura della sua ombra e che somiglia piuttosto ad un club di mercanti, nichilisti e giacobini, più contorno di tecnocrati e omosessuali militanti. Mi fa un po' schifo sentirmi europeo, ogni giorno di più. Quest'Europa che ha avuto paura di citare nella sua carta d'identità le sue accertate origini cristiane, fregandosene pure dell'appello del Papa. Quest'Europa che per aver espresso un'opinione diversa sui gay e sulla famiglia, boccia un rispettabile filosofo, colpevole di essere cattolico e di aver annunciato che non avrebbe mai derogato ai suoi principi morali.
Dovremmo cercarli con la lanterna politici che usano riferirsi ai principi, e invece li cacciamo e li trombiamo. Se poi un ministro per bene come Tremaglia nota in modo un po' rude che si può maltrattare la famiglia e il sentire comune ma guai a toccare gli omosessuali, viene massacrato in diretta. Non butto via l'Europa nel nome di Rocco Buttiglione, che pure da ieri ha accresciuto enormemente la sua reputazione ai miei occhi sicuramente non democristiani, non preteschi e non centristi. Ma mi dà nausea un'Europa che si inginocchia così penosamente allo Spirito del Tempo, al Progressismo sessuale e nel nome della tolleranza sfoggia un'Intolleranza così becera, contro se stessa prima che contro il povero professor Buttiglione. Che avrà da cristiano la consolazione del martirio; gli hanno allestito una Vandea ad uso personale.

Quando uno Stato o una civiltà non ha il coraggio della propria identità e provenienza o deve ricorrere a odiose discriminazioni perché ha paura di non essere al passo delle lobbicine che somministrano il politically correct, allora il suo destino è una indecorosa decadenza. Lo insegnava un sociologo economista tutt'altro che bigotto, Vilfredo Pareto. Fui facile profeta nel dedicare un capitolo del mio libro I vinti, al Papa e al cristianesimo trattandoli tra i perdenti, soprattutto in Europa. Euro-sconfitto è il cristianesimo nonostante il partito di maggioranza in europa sia d'ispirazione cristiana e nonostante la stragrande maggioranza dei suoi cittadini sia stata battezzata nel nome di Cristo.
Non sono però del tutto convinto di quel che scriveva ieri (12-10-04) Renato Farina nel suo bell'articolo: sarebbe andata meglio a don Rocco se si fosse fatto islamico, dice Farina: Sarà pure vero ma il problema principale dell'Europa, non è l'avanzata dell'Islam ma la ritirata dell'Europa
medesima. Non è una nuova fede che sta mangiando l'Europa ma l'assenza di ogni fede, principio e l'oscuramento di ogni tradizione. Non è Allah che si allarga, è Cristo che si restringe per far posto ad un Dio misterioso dal nome finto orientale, che chiamerò Kazzimiei. E' lui il nuovo dio introverso di quest'Europa egoista, nichilista che pensa con la pancia e il sottopancia, defeca col cervello e procrea in provetta. Unica fede: i diritti dell'omo (senza u). Un'Europa che rinuncia al suo Dio che demolisce la famiglia e riduce la patria al luogo e al momento in cui si prova piacere, non è una Civiltà ma un dormitorio di cinici con la fogna a cielo aperto. Se Buttiglione fosse stato un adepto della setta di Kazzimiei, oggi sarebbe commissario. Se si fosse dichiarato satanista l'avrebbero tollerato, ma, cristo, cattolico no. Per una volta un uomo politico ha voluto tener fede ad un principio, ad un valore, ad una cosa in cui crede ed è stato massacrato. Ministri pedofili in Europa l'hanno fatta franca, Rocco no, l'ha fatta sporca. Aveva pure l'aggravante di essere mandato da Berlusconi, ma non si offenda il Cavaliere se attribuisco ad un Dio un po' più importante di lui la causa della bocciatura di Buttiglione. Anzi, per essere più salomonici, dirò che l'Europa è oggi un salame andato a male, schiacciato in un sandwich: la parte inferiore è l'Islam che incede dal basso e la parte superiore è il nichilismo euro-occidentale che incombe su di noi. Sciagurata mi sembra l'idea di far entrare la Turchia in Europa, diventerebbe la nazione leader per potenza demografica, sarebbe il corridoio per gli islamici, l'intrusione dell'estraneo nella civiltà europea, darebbe l'alibi a tutto il Medio Oriente di chiedere l'iscrizione al club europeo: dall'euro alla neuro.

E' schiacciata l'Europa, tra i fanatici di fuori e i vigliacchi di dentro, in balia di mezzelune e mezzecalzette. Quell'aria da obitorio dei padiglioni di Bruxelles, quei corridoi squallidi tra la banca e l'ospedale. No, non voglio far parte di quest'unione europea, lascialtemi la cittadinanza impolitica di italiano, mediterraneo e greco-romano. o quella universale di cattolico.
Non so che farmene di tutte quelle stellette del simbolo europeo che girano a vuoto come le teste bacate dei suoi leader, che abitano uno spazio deserto di valori e di persone e che sembrano il marchio di una casa di produzione cinematografica piuttosto che la bandiera di una civiltà antica, nobile e onorata. Regalate al prossimo gay pride, che merita a questo punto di diventare la festa ufficiale dell'Unione Europea.
Un'Europa così non ha futuro, non farà mai figli. Qualcuno dice che il simbolo stellare dell'Unione europea evoca le stelle che ruotano intorno alla Madonna del Rosario. Ma a giudicare dai suoi atti, si direbbe che gli eurocrati si siano tenuti l'aureola di stelle e abbiano strangolato la Madonna col rosario.
Pregate il nuovo Dio d'Europa, Kazzimiei.
D.G.B.

roby noris
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Cosa aveva detto esattamente Buttiglione

Messaggioda roby noris » ven ott 15, 2004 9:37 pm

Cosa aveva detto esattamente Buttiglione? Per la cronaca ecco come stanno le cose. Da un mail sempre di Dante Balbo.
Questo messaggio è nel forum "Quando scompare il senso religioso" ma si potrebbe inserirlo anche in uno nuovo creato ad hoc col titolo "Quando scompare il buon senso"


L’Inquisizione laica dell’Europa
[….] Le affermazioni di Buttiglione più duramente criticate durante l’audizione parlamentare riguardavano la sua opinione circa l’omosessualità. La maggior parte dei mezzi d’informazione ha voluto citare soltanto una parola delle sue affermazioni, e precisamente il termine "peccato" che, preso fuori dal suo contesto, era già sufficiente a provocare una pioggia di proteste. È stato accusato di essere un nemico degli omosessuali incline alla crociata. Esaminiamo più da vicino che cosa ha detto veramente . "E’ importante – ha detto Buttiglione ai legislatori – fare una distinzione fra moralità e legge", distinzione evidentemente troppo sottile per la gran parte dei presenti. "Si possono considerare immorali molte cose che non sono proibite. Posso pensare che l’omosessualità sia un ‘peccato’, ma ciò è inefficace, a meno che io non affermi che è un crimine. Lo stato non ha diritto di interferire in questo campo".

Buttiglionenon avrebbe potuto fare una dichiarazione più forte in difesa della libertà personale e del diritto a seguire il proprio orientamento sessuale senza interferenze dello Stato. Ma questo no nha soddisfatto i parlamentari europei, i quali, quando parlano di uguali diritti, in realtà intendono diritti di interesse particolare. E sono proprio questi che Buttiglione respinge. "I diritti degli omosessuali devono esser difesi sulla stessa base dei diritti di tutti gli altri cittadini europei. Ma non accetto che gli omosessuali siano considerati una categoria a parte, che richiede una particolare protezione", ha detto Buttiglione. Questo è ciò che ha effettivamente irritato i parlamentari socialisti e verdi, che evidentemente ritengono le loro richiesta massimalisti sui diritti dei gay come parte della principale corrente europea. Buttiglione ha replicato che le cose non stanno così, e ha precisato che solo tre Paesi dell’Unione Europea, Spagna, Paesi Bassi e Belgio, permettono attualmente il matrimonio fra individui dello stesso sesso. Ha aggiunto che questo non deve diventare un argomento di legislazione europea, opinione a nostro avviso ragionevole data la delicatezza culturale dell’argomento. Che gli omosessuali meritino o richiedano diritti particolare e che tali diritti debbano portare avanti ulteriormente la loro causa, è una questione che ogni Paese può decidere singolarmente. Buttiglione poggia su una base solida quando afferma che la questione non deve essere imposta agli europei da anonimi legislatori di Bruxelles, ansiosi di ampliare il loro potere e divulgare le loro opinioni sulla moralità. "Credo nella libertà, che significa non imporre agli altri ciò che uno considera giusto" ha detto Buttiglione. "Alla domanda se proporrò una norma che legalizza le famiglie omosessuali, la risposta è no".

Ancora più stupefacente è il modo in cui un’altra delle dichiarazioni di Buttiglione è stata travisata dai parlamentari e da molti mezzi di informazione, che lo hanno dipinto come un misogino, che vuole le donne chiuse e incasa a fare figli. "Il matrimonio", ha detto, "consente alle donne di avere figli e nello stesso tempo la protezione di un uomo". È chiaro che , se un’osservazione di carattere sociologico con profonde radici nella biologia umana viene usata in modo scorretto per diffamare una persona, non può trattarsi di un semplice malinteso. "non ho mai detto che voglio una famiglia in cui la donna stia a casa ad alleare i figli. Ho detto che nel mondo di oggi le donne hanno troppi obblighi e che dobbiamo trovare il modo di consentire loro la maternità e di sviluppare le loro doti a livello professionale", ha detto Buttiglione a sua difesa al termine dell’audizione. Pochi femministi potrebbero sollevare obiezioni. Eppure al candidato italiano è stato affibbiato il ruolo di un fanatico religioso, che vuole riportarci indietro ai tempi del Medioevo. [….]



© The Wall Street Journal Europe, 13 ottobre 2004

OBi
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Re: Europa, eurocratici, Ratzinger e Buttiglione

Messaggioda OBi » dom nov 07, 2004 1:17 pm

Caro Dante,

ho letto la tua apologia in merito alle radici Cristiane dell'Europa.
Mi sento sostanzialmente dalla tua parte, in quanto adduci verità su verità, palesi anche agli occhi dei bambini.
C'è una domanda però cui non riesco a rispondere: perché accade tutto questo?
Qual è la Verità che soggiace a questa situazione?
Non potendo credere che il "mondo" possa averla vinta sul suo Creatore, mi sento di andare più a fondo, sotto le mere apparenze.

Forse noi Cattolici oggi non siamo chiamati a difendere con i proclami i confini di un non precisato "Sacro Romano Impero" geografico o ideologico, quanto a trovare le roccia su cui si basa la nostra Fede e a darne TESTIMONIANZA attiva.
Non credo che questa battaglia si possa vincere a parole, tanto più che noi di Parola ne abbiamo una sola, mentre gli altri - anche se becere - ne hanno tante.

Stiamo facendo certo moltissimo sul piano sociale, ma che cosa possiamo dire di quello politico?
Francamente, mi sembra che ci sia un vuoto.
Forse noi Cattolici oggi siamo chiamati a morire a noi stessi, alle nostre certezze passate, a rimettere la mano all'"aratro della storia" e riprendere a tracciare il solco di Vita, ad impegnarci come Cattolici nella vita politica del mondo.

Saluti
Giovanni Geri
Aiuto Capo Reparto - Gruppo Scout Santhià 1 (VC)


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