l'utopia del possibile e il possibile dell'utopia

Rapporto tra pensiero economico e pensiero sociale, tra mercato e solidarietà
Dante Balbo
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l'utopia del possibile e il possibile dell'utopia

Messaggioda Dante Balbo » mar mar 01, 2005 2:58 pm

Mercato e solidarietà, economia globale e attenzione alla persona, impresa civile e competitività sul mercato. questi temi sono apparentemente inconciliabili ma qualcuno ne sta parlando un po' più spesso, altri come giorgio Tami tentano di realizzarli, con notevoli successi. Certo per poter anche solo parlare di queste cose è necessario uno spessore etico e filosofico non comune. Non parlo della filosofia studiata a scuola, ma della competenza di pensiero giudicante e sanzionante, una virtù tanto rara quanto necessaria.
qualcosa si muove a livello e di studi e di confronti in Inghilterra.
Leggete il messaggio che segue.
D.G.B.

Dante Balbo
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Messaggioda Dante Balbo » mar mar 01, 2005 3:10 pm

ecco qua una notizia interessante. Peccato io non sappia abbastanza l'inglese!
Da: ZENIT [zenititaliano@zenit.org]
Inviato: martedì 1 marzo 2005 0.44
Riconciliare economia di mercato e bene comune per sconfiggere la povertà
L’ Arcivescovo di Westminster invita i leader politici britannici a considerare questa proposta

WESTMINSTER, lunedì, 28 febbraio 2005 (ZENIT.org).- L’Arcivescovo di Westminster, il cardinal Cormac Murphy-O’Connor, ha esortato i leader politici a prendere in seria considerazione le conclusioni di un importante studio - presentato questo lunedì mattina alla Camera dei Lords - frutto di due anni di discussioni e realizzato dalle Chiese cristiane del Regno Unito e dell’Irlanda sulla povertà e la ricchezza.

Il documento, intitolato “Prosperity with a Purpose” (Prosperità con uno Scopo), e redatto da un gruppo di lavoro del Churches Together in Britain and Ireland (CTBI), corpo ecumenico ufficiale che riunisce le tradizioni romana cattolica, protestante, ortodossa, riformata, africana ed afro-caraibica, afferma che in un’economia di mercato la povertà può essere sconfitta con il giusto utilizzo delle risorse e degli strumenti statali.

Il rapporto, suddiviso in due pubblicazioni, le cui linee guida sono state approvate in un Meeting che ha riunito nel novembre del 2001 i diversi rappresentanti del CTBI, mira anche a scuotere l’opinione pubblica in vista delle elezioni politiche, previste per maggio.

Per il cardinale Murphy-O’Connor, secondo quanto riportato in una nota diffusa dall’Ufficio delle Comunicazioni dell’arcidiocesi di Westminster, – esso è “un’analisi delle sfide morali per i Governi e le popolazioni nella nostra ricca società”.

“Questo documento non è una lamentela o un rimprovero, né una prescrizione – ha continuato –. Non offre semplici risposte a problemi complicati, ma sfida tutti noi, come privati cittadini o persone che svolgono una vita pubblica, a riconoscere la nostra responsabilità nei confronti dei bisognosi nel nostro Paese e fuori”.

“E’ stato fatto molto – ha riconosciuto Murphy-O’Connor –. Abbiamo bisogno di fare di più. Oggi noi, Chiese cristiane del nostro Paese, chiediamo che il Governo, i partiti politici e i singoli individui prendano a cuore questa seria analisi e riflettano sulle idee che propone”.

Il rapporto si scaglia in particolare contro il “consumismo sfrenato che corrode i valori umani”, e afferma che nella economia moderna la povertà ha bisogno di una nuova definizione: “Molte persone che probabilmente non si vedono povere sono ciononostante ansiose, rancorose, sole, stanche e tristi. C’è un malessere spirituale e un diverso tipo di povertà – e quindi un diverso tipo di giustizia sociale – presente in tutte queste condizioni”.

L’autore principale del rapporto è il giornalista e commentatore cattolico Clifford Longley.

“Volevamo vedere se c’era consenso tra le Chiese, e siamo convinti di averlo trovato”, ha affermato Longley. “C’è un notevole accordo, non solo su ciò che deve essere fatto, ma anche sulle questioni teologiche e morali che ad esso sottostanno. Il documento vuole avere un grande impatto sull’opinione pubblica nel periodo pre-elettorale”.

In base al documento “Prosperity with a Purpose”, la produzione della ricchezza è inserita nella continuazione dell’azione creativa dell’uomo fintanto che questi si fa guidare nel suo agire da un forte impegno in favore della giustizia sociale.

“E’ responsabilità di quanti sono impegnati in politica riconciliare gli esiti dell’economia di mercato con le richieste del bene comune”, si legge nel documento.

“Prosperity with a Purpose” critica le precedenti generazioni di pensatori cristiani, che consideravano l’attività economica come un’attività “a somma zero” e sostenevano che la ricchezza può essere creata a spese dei poveri.

Nel documento, le Chiese affermano l’importanza del contributo al bene comune da parte del mondo degli affari e dell’industria, riconoscendo allo stesso tempo la nuova realtà della globalizzazione, che richiede un nuovo impegno nella solidarietà globale.

Per ulteriori informazioni: www.ctbi.org.uk
e c'è anche un forum www.pwap.org.uk
D.G.B.


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