Georgia: ad un anno dalla guerra
Inviato: ven nov 09, 2007 4:54 pm
Georgia: Quale futuro?
I commenti della Caritas nazionale di Tbilisi
L'appello del Papa per la pace
(Angelus di domenica 10.8.2008)
L'appello del Papa per la pace
(Angelus di domenica 17.8.2008)
L'appello del Papa per la pace
(Angelus di domenica 24.8.2008)
Da diversi anni Caritas Ticino intrattiene rapporti di solidarietà con la Caritas Georgia a Tbilisi. Abbiamo perciò raccolto i loro commenti, di regola del direttore Padre Witold Szulczynski, sugli avvenimenti del Paese.
Aggiornamenti a fondo pagina
Carissimi Amici,
Buongiorno a tutti. Ieri ho partecipato all’incontro dei sacerdoti, tenutosi a Tserovani. Lungo la strada, verso Tserovani, si vedevano i cantieri in costruzione delle nuove casette per gli sfollati, che il Governo georgiano ha iniziato ad edificare. Questo è solo l’inizio del grande lavoro da fare per la ricostruzione, ma è già un buon segno. All’incontro, ho parlato a lungo dell’emergenza guerra e del lavoro svolto dalla nostra Caritas Georgia. Il Vescovo e i sacerdoti, concordano sulla necessità di continuare a dare da mangiare agli sfollati, ma anche di un nostro impegno per la ricostruzione. Riteniamo che non sia opportuno rinnovare i vecchi edifici dove i profughi sono stati sistemati solo provvisoriamente, quanto piuttosto costruire casette nuove per le famiglie degli sfollati oppure di aiutare la popolazione a ristrutturare le proprie case danneggiate durante gli scontri, nei villaggi della zona di conflitto. Parlando con alcuni sacerdoti, ho saputo che a Kutaisi sono rimasti circa 900 sfollati, perché molti sono ritornati ai propri paesi di origine, mentre nella città di Gori c’è ancora la “tendopoli”dove, la Croce Rossa Italiana, continua a distribuire circa 5000 pasti al giorno.
Nei prossimi giorni sarò brevemente in Italia, per partecipare ad una conferenza stampa che si terrà a Parma, lunedì 13 ottobre. Al mio rientro in Georgia, mi recherò nella zona di conflitto, possibilmente a Tskhinvali, per valutare la situazione. Secondo gli accordi presi tra la Georgia e la Federazione Russa, i militari russi, dovrebbero completare il loro ritiro dal territorio georgiano, entro il 10 ottobre. Se ciò verrà rispettato, l’accesso al Sud Ossezia, sarà consentito.
Mi preme ringraziare ancora una volta tutte le persone che ci sono state vicine anche in questa ultima settimana e che ci hanno fatto pervenire le loro offerte per l’emergenza. Grazie di cuore.
Abbiamo presentato alla Conferenza Episcopale Italiana due proposte di progetto con la richiesta di sostegno. La prima iniziativa riguarda l’assistenza alimentare ai profughi alloggiati a Tbilisi, per il periodo invernale. Mentre il secondo progetto, riguarda la costruzione di casette famigliari per i profughi o il rinnovamento delle abitazioni danneggiate. Per la fase della ricostruzione, abbiamo ricevuto promesse di aiuto da parte delle diverse Caritas nazionali (tramite l’appello lanciato dalla Caritas Internationalis). Anche Renovabis (Germania), e la Caritas Polacca saranno disposte ad erogare contributi per la ricostruzione.
Nel mese di novembre, sarò in Italia e farò il possibile per raggiungere diverse città, perché mi preme incontrare più persone possibili, per esprimere di persona a tutti, la nostra gratitudine e la riconoscenza delle persone che avete aiutato e che, grazie a Voi, hanno ricevuto e continuano a ricevere tutti i giorni, pasti caldi, farmaci, vestiario, altri beni di prima necessità, e tanta assistenza e conforto. Grazie di nuovo per tanta solidarietà concreta ! Un sincero GRAZIE a tutti![/b]
Padre Witold Szulczynski[/color]
Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 8.10.2008
Carissimi Amici,
Vogliamo iniziare il nostro aggiornamento di oggi con una bella notizia, che ci dà speranza e la forza di andare avanti. Nel Centro collettivo profughi del quartiere di Isani, sono nati due bellissimi bambini: Giorgi e Salome ! Sono segno di vita che continua, nonostante la tragedia della guerra. Grazie alle Vostre offerte, abbiamo potuto assistere le neomamme e i loro piccoli, offrendo generi di prima necessità e prodotti indispensabili per questa fase della loro vita. Vi ringraziamo ancora una volta, per quanto avete fatto per aiutare le mamme profughe in attesa e i neonati.
Ieri, abbiamo parlato con un nostro amico italiano, che è riuscito ad entrare nella zona di conflitto dell’Ossezia del Sud. Siamo venuti a sapere che le persone rimaste in questi villaggi, hanno bisogno di prodotti alimentari, di legna per riscaldare le stufe, di vetri per riparare le finestre distrutte delle loro abitazioni, ecc. Abbiamo già preso contatti con la Chiesa Ortodossa e anche noi cercheremo di entrare in questa zona per portare gli aiuti (attualmente è impossibile andarci con un camion).
Finalmente, abbiamo ricevuto le comunicazioni dalla Banca Vaticana dei contributi accreditati nell’ultimo periodo per il progetto dell’ “Emergenza Guerra”. Vi informiamo che l’importo finora raccolto da Voi, cari Amici, Associazioni, Parrocchie, privati italiani, e dalla Caritas polacca, per questa emergenza, ammonta a 170.937,00 Euro, più un contributo di US $ 125.000,00 donato dal Santo Padre. Molte volte, i donatori, sono persone sconosciute, delle quali sappiamo solo il nome e cognome ma non conosciamo gli indirizzi. Ci piacerebbe inviare a ciascuno la nostra lettera di riscontro e di ringraziamento, pertanto, nella tabella seguente riportiamo i nominativi dei benefattori sconosciuti.[/b][/color]
Caritas Georgia, Tbilisi, 2.10.2008
Carissimi Amici,
- Non Vi scriviamo tanto come i primi giorni, perché non ci sono grandi novità. Martedì è partito il consigliere tedesco, il Sig. Frank Falkenburg, inviato dalla Caritas Europa. La settimana scorsa invece, è arrivato un altro ospite (inviato dalla Caritas Germania e dalla Caritas Internationalis), che ha lavorato per anni per Cordaid (Olanda) che speriamo rimarrà a lungo. Il Sig.Wim Piels, ci dà una mano non solo con il progetto di emergenza, ma ci potrebbe aiutare anche ad organizzare meglio la struttura della nostra Caritas Georgia, e questo è importante per migliorare il nostro lavoro.
- Martedì, il 23 settembre, presso il nostro ufficio, si è tenuta la riunione del Consiglio di Presidenza della Caritas Georgia, alla quale erano presenti S.E.R. Mons. Claudio Gugerotti, S.E.R. Mons. Giuseppe Pasotto, e gli altri membri del Consiglio. Abbiamo valutato il lavoro svolto durante questa emergenza e i nostri piani per il futuro. La necessità principale rimane ancora quella dei pasti caldi per i profughi e con l’arrivo dell’inverno ci sarà bisogno anche di vestiti pesanti, scarpe, coperte ecc.
- Siamo ancora in attesa di ricevere dal Governo, informazioni in merito alla fase della ricostruzione. La decisione del nostro Consiglio di Presidenza è quella di costruire casette nuove per i profughi, oppure di aiutare le singole famiglie dei villaggi intorno a Tskhinvali, a ricostruire le case distrutte durante le azioni militari.
- Procede il nostro lavoro di distribuzione degli aiuti umanitari nella città di Gori, alle famiglie profughe ospitate presso altre famiglie. Ieri, abbiamo scaricato il container partito dall’Italia ancora prima dell’inizio del conflitto, che conteneva mobili, vestiario, ed altra merce utile. Questo aiuto è molto importante per noi in questo momento. Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato alla raccolta e alla spedizione degli aiuti.
- Abbiamo saputo che una donna profuga, alloggiata nell’ex ospedale militare di Isani, ha partorito e necessita di aiuto. Verificheremo la situazione di questa neomamma, se è stata dimessa dall’ospedale, e la aiuteremo con ciò di cui ha bisogno per sé e per il neonato.
- Proseguono i lavori di preparazione della Mensa Umanitaria nel quartiere di Isani. Purtroppo le cose non procedono velocemente come speravamo e una parte dei lavori devono essere eseguiti anche dal Municipio di Tbilisi e per questo ci vuole un po’ di tempo. E’ già pronta in Italia una pentola da 150 lt. per questa Mensa e ne stanno preparando un’altra. Appena le pentole saranno disponibili, verranno spedite via aerea con l’aiuto della ditta di trasporto con la quale collaboriamo da anni.
-Purtroppo, neanche in questa settimana non abbiamo ricevuto le informazioni dal Vaticano circa i contributi accreditati e ci scusiamo ancora una volta se non Vi abbiamo ancora ringraziato personalmente tutti, per le Vostre offerte. Grazie all’intervento del nostro Nunzio Apostolico, questo disguido sarà presto risolto e dalla prossima settimana riceveremo regolarmente tutte le informazioni dell’ultimo mese.
- Tramite il nostro aggiornamento, Vi avevamo comunicato che la Conferenza Episcopale Italiana ha stanziato un milione di euro per la popolazione colpita dalla guerra nel Caucaso. Solo da un paio di giorni, attraverso il nostro carissimo Nunzio (che ci è sempre vicino), siamo venuti a sapere che per poter ricevere un contributo dalla somma stanziata, bisogna presentare ed inviare alla C.E.I. una specifica proposta di progetto. Oggi completeremo la documentazione per una prima richiesta, alla quale probabilmente ne seguiranno altre due, per due interventi successivi. Nel primo progetto, chiediamo un contributo per poter continuare ad offrire i pasti caldi e il pane alle persone sfollate, che rimane la prima emergenza. Confidiamo nella generosità e nel prezioso aiuto della C.E.I. e della Chiesa Italiana.
Vi ringraziamo sentitamente per la Vostra amicizia e Vi inviamo i nostri migliori saluti e auguri.
Padre Witold Szulczynski
Direttore Caritas Georgia, Tblisi 25.9.08
Carissimi Amici,
Buongiorno a tutti. Da oggi, abbiamo iniziato i lavori di preparazione, per aprire la Mensa Umanitaria per i profughi sistemati nell’ex ospedale militare del quartiere Isani di Tbilisi. Fra due settimane, speriamo di cominciare a preparare i primi pasti caldi, questo dipende anche dall’aiuto promesso dal Municipio (collegare nell’edificio l’energia elettrica, l’acqua, gas ecc.). Abbiamo saputo dal “World Food Program” che, molto probabilmente, ci daranno la farina per poter aiutare queste persone. In questo momento, nel nostro Panificio, stanno preparando 1030 lobiani (focacce ai fagioli) per il campo profughi di Isani. Stamattina invece, abbiamo portato 1400 pagnotte di pane. Inoltre, abbiamo preparato pasti caldi per 350 persone alloggiate nel quartiere di Gldani e per altri 370 sfollati a Mukhiani. Siamo ben consci che dobbiamo ringraziare tutti Voi per la possibilità che ci state offrendo di aiutare queste persone disperate.
Oggi, abbiamo ricevuto notizie della giovane donna incinta. Questa famiglia, ha deciso di tenere il bambino, ma sperano di farcela da soli, di poter fare a meno del nostro aiuto. Appena sarà possibile, cercheremo di raggiungerli nel loro villaggio, a Variani, per parlare con loro. Oggi, ancora una volta, siamo rimasti molto colpiti dalla generosità del popolo italiano, leggendo questo messaggio che ci è appena arrivato: “Come Vi avevo annunciato, un benefattore, oggi mi ha portato un assegno, pregandomi di fare da tramite con il mio nome, per poter restare anonimo. Ho parlato con lui e mi ha detto che non ha molte disponibilità finanziarie, ma che questa situazione che state vivendo e soprattutto per quella ragazza incinta lo hanno molto colpito”. Questo benefattore anonimo, ha donato ben 10.000 euro a questa famiglia!! Inoltre ci sono altre persone disposte ad aiutarli. Se questa famiglia deciderà di poter fare a meno del nostro aiuto, la mia proposta è di aiutare, con i contributi raccolti, le altre mamme profughe che sono nei nostri campi profughi e che sono in attesa di partorire in questi mesi. Non trovo le parole per esprimere la mia immensa gratitudine, a tutto il popolo italiano, per questa generosità straordinaria segno tangibile di Amore per il prossimo !
Oggi ho parlato con il nostro Nunzio Apostolico che, qualche giorno fa, ha incontrato il Santo Padre. Durante l’incontro, il Nunzio ha chiesto al Papa, di pregare in modo particolare per le donne della Georgia che aspettano un bambino. In questa drammatica situazione, esse si trovano di fronte ad una scelta difficilissima, che spesso le costringe a prendere la decisione sbagliata, pur sapendo che stanno facendo male. La vocazione di ogni donna è quella di diventare madre, ma quando non si ha il cibo per sfamare il proprio figlio, cosa fare?
Se Voi sarete d’accordo, (chiediamo la Vostra conferma scritta) e se questa famiglia rifiuterà il nostro aiuto, metteremo un avviso presso i campi profughi proponendo di aiutare le donne in stato interessante nel periodo della gravidanza e le neomamme per i primi mesi. La nostra Caritas sosterrà le spese per l’assistenza alimentare e sanitaria delle mamme e dei neonati.
Ringraziamo ancora una volta il popolo italiano, la Chiesta Italiana, per la straordinaria benevolenza e per l’aiuto vitale.
Padre Witold
Direttore Caritas Georgia, Tbilisi 22.9.08
Carissimi Amici,
Eccoci con l’aggiornamento di oggi. Ieri sera, il Ministero per i profughi ci ha improvvisamente convocati ad un incontro che si è tenuto alle ore 20:00 presso il Centro di accoglienza degli sfollati nel quartiere Isani di Tbilisi. Era presente il Ministro dei rifugiati, la Sig.ra Tamar Markiashvili e il deputato Koba Subeliani. Abbiamo discusso illustrando cosa stiamo facendo, a che punto siamo e come intendiamo procedere con il soccorso agli sfollati che si trovano in questo Centro di Isani. L’incontro è stato proficuo perché oggi abbiamo finalmente ricevuto l’autorizzazione ad allestire nel Centro, una cucina e mensa per cucinare e servire pasti caldi quotidiani almeno per qualche mese del periodo invernale. Il Municipio ci collegherà l’energia elettrica, la fognatura e l’acqua e si farà carico delle spese dei consumi di luce e acqua. Insisteremo per avere anche l’allacciamento al gasdotto perché l’uso del gas permetterà un notevole risparmio. Disponiamo già di una grande pentola industriale e ne stiamo acquistando altre due in Italia, che ci verranno inviate per via aerea. Lunedì cominceremo i lavori edili e di allestimento e pensiamo che per i primi di ottobre il servizio di questa mensa potrà cominciare a lavorare per assistere circa 1.000 persone. Confidiamo ancora sulla solidarietà di molti amici, partner, benefattori, per il funzionamento futuro di questa mensa, fino a che ci sarà la necessità di sfamare questi fratelli. Ogni Euro che ci arriva, si traduce in almeno un pasto caldo. Contiamo anche di poter ricevere alcuni prodotti alimentari quali farina, riso o olio, dal World Food Program e così calcoliamo che con 2 Euro riusciremo ad offrire tre pasti al giorno (colazione, pranzo, cena) e una pagnotta di pane al giorno per persona. Si avvicina l’inverno e la gente ha bisogno di pasti caldi. Sarà un aiuto notevole.
Rinnoviamo il ringraziamento a tutti coloro che ci hanno già aiutato e chi ci è vicino con attenzioni, partecipazione e preghiera.
Vi ringraziamo e ci aggiorniamo la prossima settimana.
Con cari saluti e auguri
Caritas GeorgiaTbilisi, 19.9.08
Carissimi Amici,
Anzitutto ci scusiamo tanto se non Vi abbiamo ancora ringraziato tutti, personalmente, per le offerte che ci avete accreditato, ma da circa due settimane, per motivi a noi del tutto incomprensibili, non riceviamo più per posta, dall’Istituto per le Opere di Religione, le note bancarie che ci informano delle offerte che ci bonificate. Purtroppo, fino ad oggi, non eravamo al corrente di questo equivoco e ci auguriamo che tutto si risolva al più presto così che potremo scrivere e inviare a ciascuno la nostra lettera di ringraziamento, come nostra consuetudine.
Ieri, a Gori, abbiamo distribuito ai profughi prodotti alimentari e domani porteremo i materassi che abbiamo fatto fare su ordinazione. Dobbiamo riconoscere che non è un lavoro facile, perché spesso arrivano persone che, vedendo gli sfollati ricevere aiuti, esigono pure loro assistenza perché sono altrettanto poveri e disperati. Ogni giorno, ci giungono nuove richieste di aiuto per i profughi. Ci hanno comunicato che nella zona vicino alla frontiera con Vladikavkaz, ci sono circa 2.000 profughi, che fino ad ora non hanno ricevuto nessun tipo di aiuto. Purtroppo la Caritas Georgia, non può soddisfare tutte le richieste e far fronte a tutte le necessità. Possiamo solo aggiungere un granello di speranza laddove la disperazione è maggiore. Stiamo ancora aspettando la risposta dal Municipio di Tbilisi, circa la nostra proposta di aprire una cucina con Mensa Umanitaria per i profughi, nell’ex ospedale militare del quartiere di Isani, dove sono state alloggiate 2000 persone. Da giorni non riceviamo risposte alle domande poste. Il tempo passa e la situazione di questa gente rimane di assoluta precarietà.
Molti di Voi ci chiedono informazioni a riguardo della giovane donna incinta e ci sono persone che hanno espresso la loro disponibilità a sostenere con offerte questa famiglia. Finalmente, tramite alcuni parenti, siamo venuti a sapere che questa famiglia è ritornata al proprio villaggio, che si trova tra Gori e Tskhinvali. Ma, questa zona, è accessibile solo per le vetture delle Nazioni Unite. Nei prossimi giorni dunque chiederemo alle Nazioni Unite il permesso di usufruire di loro mezzo per entrare nel villaggio. Faremo del nostro meglio per trovare questa giovane donna e speriamo che tutto si risolva in modo positivo.
Rinnoviamo la nostra piena riconoscenza per tanta benevolenza e che il Signore Vi renda merito per la tanta bontà. Con gratitudine,
Caritas Georgia
Tbilisi 18.9.2008
Carissimi Amici, Buongiorno a tutti.
Si è conclusa la prima fase del Progetto di assistenza di emergenza ai profughi, supportato dalle Caritas Europee, tramite la Caritas Internationalis, che ha avuto la durata di un mese. La seconda fase del progetto, prevede un fondo ridotto, soprattutto per i viveri e i medicinali e include anche l’assistenza ai profughi sistemati nella città di Gori. Questo vuol dire che da parte delle Caritas Europee disporremo di meno mezzi per la distribuzione dei farmaci e per dare da mangiare alle persone sfollate. Ma, grazie al generoso contributo del Santo Padre e alle Vostre offerte, possiamo continuare a sfamare i profughi per almeno i prossimi due o tre mesi, come abbiamo fatto in queste ultime settimane nei quartieri di Gldani, Mukhiani ed Isani di Tbilisi. E’ da sottolineare che anche lo Stato riceve notevoli sussidi dai vari Paesi Europei e dagli Stati Uniti.
Ci teniamo a ringraziare sentitamente tutte le persone, che hanno raccolto gli aiuti umanitari (vestiario pesante ecc.) per la popolazione colpita dalla guerra. Probabilmente fra qualche giorno, partirà da Milano un container carico di merce umanitaria, raccolta da diversi amici e volontari. Non sappiamo ancora se dovremo sdoganarlo in Georgia o meno.
Per quanto riguarda invece la giovane donna incinta, purtroppo attualmente non sappiamo dove si trova. Cerchiamo di rintracciarla tramite uno zio e ci auguriamo che tutto vada a buon fine. Appena avremo sue notizie, Ve lo comunicheremo.
Come già sapete, la settimana scorsa abbiamo iniziato la distribuzione di diversi beni di prima necessità ai profughi che si trovano a Gori. Questo lavoro procede ed è veramente di grande aiuto per le persone che non hanno niente.
Stiamo ancora aspettando informazioni e istruzioni da parte del Governo, a proposito della ricostruzione. Non sappiamo ancora se l’intenzione è quella di rinnovare gli edifici in cui alloggiano i profughi oppure se si sta programmando di costruire per loro delle casette nuove. Sono ancora poco chiari i programmi governativi. In questi giorni, scriveremo una lettera al Ministro degli Interni, chiedendo chiarimenti e sperando di ricevere presto un riscontro.
Vi ringraziamo ancora, carissimi Amici, per il Vostro continuo sostegno e per la Vostra buona volontà.
Con cari saluti e auguri di ogni bene
Caritas Georgia, Tbilisi, 16.9.2008
Carissimi Amici,
Con la presente vogliamo comunicarVi che abbiamo portato a Gori diversi aiuti umanitari: materassi, carne in scatola, latte condensato ecc. che cominciamo a distribuire tra le famiglie profughe che vivono presso le altre famiglie di Gori. In totale sono state individuate novecento famiglie simili, di cui quattrocento necessitano di più del nostro aiuto. Per questo abbiamo deciso di aiutare quasi quattrocento famiglie (perché sono limitati anche i nostri fondi) e di comprare per loro: prodotti alimentari, materassi, detersivi, saponette ed altri beni di prima necessità (se sarà necessario assicureremo anche il servizio medico e i farmaci). Stiamo collaborando con diversi volontari e abbiamo assunto a tempo pieno anche tre persone del posto (uno cattolico), perché non è facile per noi controllare, verificare e distribuire gli aiuti nell’ambiente distante da Tbilisi e in cui la Caritas aveva solo un progetto.
Abbiamo finito di preparare il progetto di emergenza per altri due mesi, da inviare alla Caritas Internationalis, che dopo lo presenterà alle varie Caritas. In questo progetto, chiediamo un contributo più di duecentomila euro, per poter affrontare le necessità dei profughi sistemati in diversi posti (Gldani, Mukhiani, Isani, Gori) e che assistiamo da più di un mese.
Nonostante il fatto che c’era la guerra, che ci sono tanti profughi, la vita va avanti. Tre giorni fa, una delle donne profughe ha partorito e ora ha bisogno di tutto. Questo non è il primo caso. Stamattina mi hanno detto che c’è un’altra signora profuga da ricoverare in ospedale, perché aspetta il figlio. Con i generosi contributi che ci avete inviato, cercheremo di coprire le spese necessarie per queste donne.
Oggi il nostro ingegnere è andato a vedere un altro edificio, dove sono alloggiate 120 persone sfollate. Ieri sera abbiamo ricevuto l’informazione dal Municipio, che questi profughi versano in gravissime condizioni (nell’edificio non ci sono finestre ecc.). Verificheremo la situazione sul posto e cercheremo di fare qualcosa, a condizione che i profughi restino in questa struttura.
Vi ringraziamo ancora una volta per il Vostro appoggio e per la Vostra vicinanza.
Cari saluti
Padre Witold
Direttore Caritas Georgia, Tbilisi 12.9.08
Carissimi Amici,
Buongiorno. Ieri non Vi abbiamo scritto niente, ma questo non vuol dire che non abbiamo lavorato. In questi giorni cerchiamo di aprire la Mensa Umanitaria nel quartiere di Isani (ci sono duemila profughi, di cui sfamiamo la metà, offrendo la mattina settecento pagnotte di pane e la sera mille porzioni di cibo) e ogni giorno aspettiamo la risposta definitiva dal Municipio, che non abbiamo ancora ricevuto.
Ieri ha piovuto tanto e di notte comincia a fare freddo. La situazione rimane sempre critica per molti profughi. Nel quartiere di Gldani, gli sfollati dormono nell’edificio che ha solo una parte del tetto e le finestre senza vetri. Abbiamo pensato di rinnovare questa struttura, ma ci hanno detto che l’avevano già promesso alla Chiesa Ortodossa per costruirvi la chiesa. Probabilmente i profughi saranno spostati in un altro posto. Anche da loro aspettiamo la risposta definitiva.
Attendiamo notizie anche dal Ministero per i profughi circa l’inizio della costruzione delle casette per gli sfollati. La mia impressione è che stiamo perdendo tempo. Siamo quasi già a metà settembre, i giorni passano e i lavori non sono ancora iniziati.
Ieri all’aeroporto di Tbilisi, è atterrato l’aereo proveniente dalla Polonia. C’erano diversi prodotti alimentari, detersivi, dentifrici ecc. Questi aerei, insieme agli aiuti umanitari, riportano indietro anche i bambini profughi, che sono stati in Polonia per trascorrere le vacanze.
Siamo molto contenti, che grazie a questi aggiornamenti, potete seguire le attività che svolgiamo grazie al Vostro importante aiuto e i problemi che affrontiamo ogni giorno.
Vi ringraziamo sentitamente per la Vostra disponibilità e Vi porgiamo i nostri più cari saluti e auguri di ogni bene nel Signore.
Con sincera cordialità
Padre Witold
Direttore Caritas Georgia, Tbilisi 11.9.08
Carissimi Amici,
Ieri pomeriggio, con un nostro collaboratore sono andato al vecchio ospedale militare del quartiere Isani. Prima di spostarsi a Gori, la Croce Rossa Italiana assicurava il pranzo ai profughi sistemati in questa struttura. Adesso ci sono circa 2.000 persone sfollate che non ricevono nessun tipo di aiuto. La nostra Caritas, offre a circa mille profughi diversi prodotti del nostro Panificio (panini con formaggio, hot dog ecc.), ma rimangono altri mille, che non ricevono niente. Se il Municipio ci darà una mano, pensiamo di aprire in questa struttura una Mensa Umanitaria per la durata di sei/otto mesi. Speriamo di aprirla il più presto possibile. Ci siamo già messi in contatto con la ditta “Tonini Grandi Impianti” di Trento per l’acquisto di due grandi pentole da 150 litri. In questa Mensa, si preparerà da mangiare per mille persone: offrendo loro la mattina e la sera il tè caldo (latte per bambini) e di pomeriggio il minestrone. Ad altri mille sfollati invece, assicureremo diversi prodotti del nostro Panificio. Tutto questo ci costerà al giorno almeno 1.000 euro e la maggior parte delle Vostre generose offerte, verrà utilizzata a tale scopo.
Inoltre pensiamo di eseguire alcuni lavori di riparazione presso la scuola materna nel quartiere di Gldani. In questo edificio che accoglie i profughi, mancano vetri, i servizi sono in pessimo stato e il tetto è tutto da ristrutturare. Solo la ristrutturazione del tetto costerà 12.000 dollari (più 3.000 dollari per le tasse). Speriamo di realizzare questo lavoro insieme alla Fondazione polacca, finché c’è bel tempo.
Per quanto riguarda la giovane mamma incinta, purtroppo non abbiamo sue notizie. Hanno promesso di venire oggi, ma ancora non si sono presentati. Non sappiamo cosa è successo, speriamo in bene! Se qualcuno di Voi non ha ancora versato i soldi, chiediamo di aspettare qualche giorno finché non avremo chiarito la situazione.
Ieri i nostri collaboratori sono stati a Gori. Speriamo di cominciare presto a distribuire diversi beni di prima necessità alle famiglie profughe che si trovano a Gori. Una parte dei prodotti promette “World Food Program”, e anche noi dobbiamo acquistare diversi beni (soprattutto detersivi, saponette ecc. ). Inoltre gli sfollati ci chiedono vestiti pesanti, coperte, sacchi a pelo perché di notte comincia a far fresco.
Vi ringraziamo ancora una volta per i contributi che abbiamo ricevuto anche in questi giorni. Stiamo aspettando le informazioni dalla Conferenza Episcopale Italiana circa il contributo destinato alla nostra Caritas e la somma raccolta dalla Caritas Italiana.
Rinnoviamo la nostra profonda gratitudine per la Vostra solidarietà e Vi inviamo i nostri più cari saluti e auguri.
Con stima
Padre Witold(Direttore Caritas Georgia, Tbilisi 9.9.09
Carissimi Amici,
Con la presente ci preme ringraziare ancora una volta tutti i nostri amici e benefattori, disposti ad aiutare la giovane mamma. Questa signora verrà domani nel nostro ufficio e Le consegneremo i primi soldi e stenderemo anche una dichiarazione. Vi ringraziamo ancora per il Vostro continuo sostegno!
Da venerdì mattina, si trova a Tbilisi, Incaricato d’Affari dell’Ambasciata del Sovrano Militare Ordine di Malta in Georgia, Prof. Marcello Celestini, con il quale in questi giorni abbiamo visitato diversi campi profughi. Il Prof. Celestini, da parte dell’Ordine di Malta ci ha consegnato il generoso contributo di 20.000 euro, che insieme alla lettera dall’Ordine di Malta, verrà consegnato al Presidente di Caritas Georgia, S.E.R. Mons. Giuseppe Pasotto. Inoltre dal nostro ospite, abbiamo ricevuto anche la generosa offerta di 10.000 euro donata dal nuovo Ambasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta in Georgia, Dr. Silvano Pedrollo, che verrà in Georgia ad ottobre. Ringraziamo di cuore per questi generosi contributi, che saranno molto utili per soccorrere gli sfollati.
Venerdì pomeriggio abbiamo scaricato l’aereo di aiuti umanitari donati dal governo polacco. Per la nostra Caritas c’erano diverse tonnellate di viveri, ma purtroppo la dogana georgiana ha fermato il carico, chiedendo il suo sdoganamento. Con l’aiuto dell’Ambasciata polacca e dopo gli interventi del Primo Ministro e del governo polacco, stamattina ci hanno permesso di portare via questa merce.
Molti mi chiedono quanti sono oggi i profughi in Georgia, ma purtroppo non siamo in grado di dire il numero preciso. Penso che a Tbilisi ci saranno circa 30.000/40.000 sfollati. Una parte si trova anche ai campi profughi di Gori e in varie strutture. Comunque restano decine di migliaia di persone che non ritorneranno più alle proprie case.
In questi giorni ha piovuto e comincia a fare fresco, soprattutto di notte. Gli sfollati chiedono coperte, vestiario un po’ più pesante, scarpe ecc. Grazie ai Vostri generosi gesti di solidarietà concreta, la nostra Caritas continua a lavorare e ad assistere queste persone.
Nel vecchio ospedale militare del quartiere Isani, rimangono ancora tanti profughi (per oggi mille persone) che necessitano del nostro aiuto. Pensiamo di organizzare per loro, una Mensa provvisoria per poter offrire almeno la mattina e la sera il tè caldo e a mezzogiorno un piatto di minestrone.
Vi ringraziamo con tutto il cuore perché ci siete vicini e ci permettete di alleggerire le gravi condizioni delle persone disperate.
Cordialmente
Padre Witold
(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 08.09.08
CARISSIMI AMICI!!
FINALMENTE UNA BELLA NOTIZIA!!!! ABBIAMO SALVATO IL BAMBINO!!!! GRAZIE DI CUORE PER LA VOSTRA VICINAZA E PER IL VOSTRO PREZIOSO AIUTO!!! In questo momento si trova da noi l'ospite da Roma, che venendo a sapere della grave situazione della mamma incinta, ci ha consegnato subito
400 euro. Lunedì consegneremo alla giovane mamma questi soldi per i primi quattro mesi, affinché possa ricevere un'alimentazione adeguata e sfamare il suo bambino!!
SIAMO TUTTI MOLTO FELICI E VI RINGRAZIAMO ANCORA DI TUTTO!!!
CON PROFONDA GRATITUDINE
CARITAS GEORGIA
Tbilisi, 5.2.2008
Carissimi Amici,
Ci teniamo a ringraziare ancora una volta tutte le persone private, famiglie, Caritas Diocesane, Organizzazioni ecc. che hanno risposto subito al nostro appello, esprimendo la buona volontà ad aiutare la giovane mamma. Purtroppo ieri questa signora non è potuta venire, perché suo marito lavorava, ma ci hanno promesso di venire oggi e speriamo che dopo l’incontro con Suor Monica, la decisione sarà quella che aspettiamo tutti noi! Abbiamo pensato, se Voi sarete d’accordo, di consegnarle mensilmente una somma concreta ed aiutarla subito, affinché possa ricevere un’alimentazione adeguata e sfamare anche il bambino di undici mesi. Come mi ha raccontato la suora, la mamma disperata non avendo i soldi per comprare il latte, ha dato da mangiare al bambino “lobiani” (pasta sfoglia con dentro fagioli) e il bambino si è avvelenato. Per questo, forse sarebbe più opportuno aiutarla fin da subito e farle vedere che non è sola e che ci sono tante persone generose disposte a darle una mano! Vi ringraziamo ancora per il Vostro instancabile impegno!
Ieri mattina, con la Responsabile del progetto di emergenza, siamo partiti per Gori. A Gori la nostra Caritas ha un piccolo ufficio, una parte appartiene alla Chiesa (con una piccola cappella e l’abitazione del Parroco) e l’altra alla Caritas Georgia. Qui abbiamo incontrato alcuni nostri volontari ed abbiamo deciso di assumere tre persone che ci daranno una mano. In seguito alle forti esplosioni nel nostro edificio (vicino alla caserma bombardata) mancano i vetri e una finestra di legno si è staccata completamente. Questi sono i risultati della guerra..
Attualmente, a Gori ci sono settecento famiglie sfollate che vivono presso le altre famiglie. Cerchiamo di visitarle, vedere le loro necessità, compilare le schede, verificare quanti bambini ci sono, quanti anziani e quanti malati. Da metà settembre invece intendiamo portare loro gli aiuti concreti. E’ importante che l’aiuto sia ben proporzionato e per questo è necessario anche effettuare il monitoraggio.
Dopo siamo andati a visitare i campi profughi, dove abbiamo incontrato la Sig.ra Alessandra Morelli (Senior Emergency Coordinator) delle Nazioni Unite, che svolge davvero un grande lavoro per aiutare le persone sfollate. Per oggi ci sono circa 2370 profughi che vivono ai campi, ma visto che il loro numero aumenta ogni giorno, devono allestire altre tende. Al campo hanno bisogno dei sacchi a pelo, perché di notte i bambini e gli anziani (non avendo letto) sentono freddo. Oggi porteremo loro 250 sacchi a pelo, che erano rimasti dagli aiuti ricevuti dalla Polonia. Ancora una volta mi ha sorpreso la professionalità dei collaboratori della Croce Rossa Italiana. Hanno un grande container adibito a cucina, con il frigorifero ecc. e al giorno servono migliaia di pasti caldi. Purtroppo, la Croce Rossa non prepara più i pasti nella nostra Mensa poveri e noi nonostante tutta la buona volontà che abbiamo, non siamo in grado di preparare migliaia di pasti al giorno come loro, non disponendo di mezzi sufficienti, personale ecc.
Al campo profughi di Gori, abbiamo visitato anche il piccolo ambulatorio gestito dall’Ordine di Malta, che assiste al giorno 100 persone. Bisogna sottolineare anche l’ottimo lavoro che svolge l’Ordine di Malta in questa direzione.
Abbiamo visto che in diverse tende distribuivano gli aiuti per bambini, pannolini, cibo ecc. Ma la cosa che mi ha colpito di più in questa città di tende, è stata la piccola cappella, in cui ho visto pregare tanta gente.. Questa piccola cappella, per le persone scappate alla violenza e alla guerra, è l’unico luogo dove possono trovare conforto e un po’ di sollievo…
Ieri alle ore 18:00 presso il Ministero per i profughi, si è tenuto un incontro con le diverse Organizzazioni disposte a partecipare alla costruzione delle case per gli sfollati. Purtroppo, finora non abbiamo ancora ricevuto nessuna proposta concreta dal governo.
Oggi pomeriggio, all’aeroporto di Tbilisi atterrerà l’aereo di aiuti umanitari proveniente dalla Polonia. Ci sono dentro: latte in polvere, carne in scatola, coperte e così via.
Stanotte a Tbilisi, è arrivato il Prof. Celestini, incaricato d’affari dell’Ordine di Malta in Georgia e oggi avremo l’incontro con lui.
Da oggi cominceremo a preparare l’elenco delle prime offerte accreditate per l’emergenza guerra e in questi giorni Ve lo faremo avere.
Con sentimenti di viva gratitudine, Vi porgiamo i nostri più cordiali saluti e auguri di ogni bene.
Con preghiere
Padre Witold
(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 05.09.08
Carissimi Amici,
Ancora una volta ci ha sorpreso la Vostra sensibilità verso la sofferenza del prossimo in difficoltà. Ieri abbiamo ricevuto le prime e-mail, in cui molti nostri cari amici, hanno espresso il desidero di aiutare la giovane mamma! Grazie di cuore per questa catena di solidarietà e di amicizia che abbiamo formato insieme! Oggi Suor Monica avrà l’incontro con la mamma e con il padre del bambino e speriamo di salvarlo!
Ieri è stato spostato due volte l’incontro con il Ministro. Abbiamo ricevuto l’informazione da loro, che vogliono costruire la casa per i profughi con undici-dodici mila euro. Oggi, costruire una casa in Georgia con questa somma è irreale! Si può costruire un garage ma non una casa! Le idee che hanno esposto ieri, mi sembrano inaccettabili (per esempio che la casa deve essere senza il bagno ecc.). In questi giorni, ci daranno le informazioni più precise e un progetto più dettagliato. Appena avremo notizie a riguardo, Ve le faremo sapere.
Ieri nel nostro ufficio, abbiamo incontrato i Responsabili dei progetti Caritas in Georgia Occidentale. A Kutaisi serviamo quaranta pasti caldi al giorno, inoltre distribuiamo diversi prodotti alimentari, vestiario, pannolini ecc. Abbiamo comprato anche due lavatrici per gli sfollati, perché ci sono le famiglie con tanti bambini. Cercheremo di continuare ad aiutare gli sfollati che si trovano a Kutaisi. Per oggi lì ci sono mille profughi.
Vi ringraziamo ancora con tutto il cuore per le Vostre numerose mail, per le belle parole e per il significativo aiuto.
Con viva cordialità
Padre Witold
(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 04.09.08
Carissimi Amici,
Nel nostro aggiornamento di ieri, Vi abbiamo comunicato che non avremmo più scritto ogni giorno, ma la vita molte volte ci fa le sorprese e vogliamo raccontarVi di quello che è successo ieri. Improvvisamente mi hanno chiamato dal Ministero per i profughi, dicendo che il Ministro voleva incontrarmi. Alle ore 14:00 mi sono recato al Ministero e ho avuto l’incontro con il Ministro, che ha chiesto se la nostra Caritas sarebbe disponibile a cominciare subito la costruzione delle prime case per gli sfollati. Il governo offre gratuitamente il terreno alle famiglie sfollate e sembra che ci sia già pronto il progetto delle case. Ho detto che prima dovevo parlare con il nostro Nunzio, (purtroppo Mons. Pasotto in questo periodo si trova in Turchia), con il consulente tedesco, e con il nostro ingegnere. Per questo, l’appuntamento con il Ministro, è stato fissato per oggi alle ore 17:00. Da lunedì, speriamo di cominciare la costruzione delle casette per gli sfollati: primo - per dare a queste persone disperate la speranza di avere un tetto (molti di loro dormono ancora per terra o sui cartoni). Secondo- (come ci ha detto anche il Ministro) per dare l’esempio ed incoraggiare le altre Organizzazioni a prendersi tale impegno. Terzo- per far dimostrare alla gente di credo ortodosso, che tutti noi, non importa se cattolici, ortodossi, luterani, musulmani ecc. siamo fratelli e il nostro dovere è di aiutare le persone in difficoltà.
Una parte delle Vostre generose offerte, a cominciare dal notevole contributo del Santo Padre (ieri abbiamo ricevuto la conferma ufficiale che il Santo Padre ha elargito US $ 125.000 per l’emergenza in Georgia) saranno i primi soldi che utilizzeremo per la costruzione delle casette.
Ieri sera alle ore 21:00, quando sono arrivato nella Nunziatura Apostolica, ho trovato una busta spedita dal Vaticano, contenente decine (più di sessanta) note ufficiali delle Vostre offerte. C’era soltanto una nota dalla Polonia, mentre tutte le altre erano dall’Italia! La cosa che mi ha colpito era che, ho trovato i nomi delle persone e dei luoghi sconosciuti. Sono sicuramente i Vostri amici, ai quali avete passato il nostro appello e che si sono fidati di noi! Leggevo con le lacrime agli occhi queste comunicazioni e ho chiamato subito il nostro Nunzio Apostolico (che in questi giorni si trova a Erevan). Tutti e due eravamo contentissimi. Prima di mettere giù il ricevitore ho detto al Nunzio: “Eccellenza, siamo stati toccati dal dito della Providenza”. Non sarò esagerato se dirò che questo è anche il Vostro dito. La Providenza opera tramite Voi e Voi siete la mano, il dito della Providenza che ci ha toccato. Stamattina celebrando la Santa Messa con le suore, ho pregato per tutti Voi, che ci siete vicini in questo periodo. Le mie parole di ringraziamento non saranno mai sufficienti per esprimere la nostra e la gratitudine di quelle persone, che grazie alla Vostra generosità, hanno cominciato a sperare in un futuro migliore…
Stamattina Suor Monica, che lavora nella nostra Mensa Poveri, mi ha raccontato quanto si è commossa una giovane donna profuga, diventata mamma da quattro giorni, quando la suora le ha portato il lettino e la carrozzella usata (ricevuta dall’Italia) per il figlio di quattro giorni, già profugo..
Alla fine vorrei raccontarVi della decisione di una mamma disperata di 18 anni, che vive al campo profughi, con un bambino di undici mesi e che è nel secondo mese di gravidanza. La giovane mamma ha deciso di abortire: senza avere un tetto, nelle gravi condizioni da profuga, avere un bambino è già un “peso” (come dice lei), umanatamene la sua decisione è comprensibile. Lo so che già avete fatto tanto per noi, ma volevo chiedere se sarebbe possibile trovare una o due famiglie oppure qualche Organizzazione, Caritas Diocesana, Parrocchia, disposta ad aiutare questa signora per tre-quattro anni o di più, con un contributo mensile di 25-50 euro. Quando noi avremo questa garanzia, potremo parlare con questa donna, informando di questo aiuto e forse potremo salvare la “vita umana” destinata alla morte.. Confidiamo nel Vostro prezioso aiuto e nella Vostra buona volontà! Oggi Suor Monica, è andata a parlare con la mamma, che sembra molto decisa ma prima deve parlare con il marito. Speriamo che non prenda questa decisione!
Ci scusiamo tanto se non siamo riusciti ancora a ringraziare tutti i nostri benefattori, ma nel nostro “dipartimento” italiano, non siamo ancora tutti. Pian piano, Vi invieremo le nostre lettere di ringraziamento e alla fine dell’intervento invece, sarà predisposta la rendicontazione finale.
Di nuovo Vi ringraziamo per il Vostro affetto e per la Vostra disponibilità.
Cari saluti
Padre Witold
(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 03.09.08
Carissimi Amici,
Buongiorno. Da oggi abbiamo deciso di inviarVi il nostro aggiornamento in ogni tre-quattro giorni, quando avremo delle novità. Attualmente continuiamo a portare avanti le nostre attività e cerchiamo di organizzare meglio il nostro futuro lavoro, che dipenderà anche dai finanziamenti che riceveremo dalle grandi Caritas.
Negli ultimi giorni la situazione in Georgia si è stabilita. Una parte dei profughi si trova a Gori, mentre l’altra parta rimane sempre a Tbilisi. Le condizioni in cui versano gli sfollati sono sempre molto gravi. Dalla settimana prossima, speriamo di poter aiutare i profughi che sono a Gori.
Ieri, sulle strade principali di Tbilisi, Kutaisi, Batumi, Poti ed altre città georgiane, è sceso circa un milione e mezzo di persone, formando una catena in segno di protesta contro la violenza della Russia.
Vogliamo ringraziarVi ancora una volta perché ci siete stati vicini in questo periodo di emergenza. Grazie di cuore per centinaia di lettere, e-mail, messaggi, chiamate e per le generose offerte, che ci permettono di soccorrere le persone bisognose dell’aiuto. Sappiamo che molti di Voi, organizzano la raccolta di prodotti alimentari, vestiario, fondi ecc. da destinare ai nostri fratelli in difficoltà. Vi siamo molto riconoscenti per le Vostre iniziative, mirate a portare un po’ di sollievo a questa gente disperata. Oggi abbiamo saputo che il 19 settembre, a Verona, sarà organizzato un concerto, il ricavato del quale verrà devoluto alla nostra Caritas per poter aiutare le persone sfollate. Grazie infinite per questi gesti di solidarietà concreta e per tanta generosità!
Cordiali saluti
Padre Witold
(Direttore di Caritas Georgia, [Tbilisi 02.09.08
Carissimi Amici,
Eccoci con il nostro aggiornamento di oggi. Ci teniamo a ringraziare ancora una volta tutte le Parrocchie, Organizzazioni, Enti Statali, Associazioni, persone private per le lettere di sostegno e per le offerte che abbiamo ricevuto negli ultimi giorni per l’emergenza in Georgia. Siamo veramente molto sorpresi dalla generosità del popolo italiano e di questo siamo infinitamente grati. Scriveremo a ciascun benefattore la lettera di ringraziamento per ringraziare di tanta bontà ed affetto. In questi giorni, pensiamo di assumere due-tre persone oneste, svelte ed in gamba per aumentare la nostra capacità di lavoro. Oggi nel nostro ufficio si terrà un incontro decisivo (approfittando la presenza del nostro ospite tedesco) per decidere la strategia per il futuro.
In questi giorni, diminuisce il numero dei profughi che rimangono nella capitale. Ieri ho ricevuto notizie dai nostri amici polacchi della Fondazione polacca, che sono stati a Gori. Dicono che nella città di tende, ci sono già 1200 famiglie profughe con i bambini, che ricevono il pasto solo la sera tardi (pane e salumi). Forse sarebbe stato meglio, prima organizzare tutto e dopo sistemare gli sfollati in questi campi, perché la gente non è contenta.
In questa settimana, la Croce Rossa Italiana si sposterà a Gori per aprire una grande Mensa Umanitaria. Questa Mensa potrebbe servire al giorno fino a 5.000 pasti o anche di più, per i campi profughi (dicono che ci vivranno almeno 10.000 persone sfollate).
Tra qualche giorno, a Gori, cominceremo ad aiutare con i prodotti alimentari diverse famiglie profughe. Sono più di 500 famiglie che vivono presso le altre famiglie e non ricevono nessun tipo di aiuto. Questo sarà il nostro futuro impegno nella città di Gori.
Esprimiamo a tutti Voi la nostra piena riconoscenza per il Vostro cuore generoso e per il costante impegno.
Cordialmente
Padre Witold
(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 01.09.08
Carissimi Amici,
Buongiorno. In questi giorni, la nostra Caritas continua a distribuire ai profughi diversi beni di prima necessità. Inoltre, offriamo il pasto tre volte al giorno a 400 persone sfollate sistemate nel quartiere di Gldani, due volte al giorno a 370 profughi del quartiere di Mukhiani, a 650 sfollati del quartiere di Isani (alcuni sono ritornati a Gori) invece, portiamo una volta al giorno i prodotti nutrienti del nostro Panificio. In totale 2540 pasti al giorno.
Per oggi abbiamo due novità. Ieri mi hanno chiamato dalla Radio Vaticana per avere le nostre notizie e mi hanno detto che la Conferenza Episcopale Italiana, ha deciso di stanziare un milione di euro, per far fronte alle prime emergenze e ai bisogni essenziali delle persone colpite dalla guerra scoppiata nel Caucaso. Questa è stata davvero una bella notizia. Non sappiamo ancora quanto sarà destinato alla Russia (l’Ossezia del Nord) e alla Georgia. Ci auguriamo che una parte di questi soldi arriverà anche a Tbilisi e sarà devoluta anche per la nostra Caritas, perché c’è veramente tanta necessità. Ringraziamo sentitamente tutto il popolo italiano, la Chiesa Italiana e tutte le Parrocchie, per tanta generosità e per questo significativo aiuto.
Ieri sera alle ore 21:00 abbiamo avuto l’incontro con il Ministro per i profughi. Al Ministero non sono ancora in grado di dire quanti profughi rimarranno in città e quanti saranno spostati. Il governo ha l’intenzione di sistemare gli sfollati nei campi profughi per qualche mese (circa due/tre mesi) e nel frattempo costruire per loro le casette prefabbricate, che mi sembra un’idea sbagliata. Una casa prefabbricata è una sistemazione provvisoria e non può essere una dimora definitiva. Una bella iniziativa invece è che, pensano di rilasciare ad ogni famiglia profuga di contadini, un terreno di un ettaro (su cui lavorare) ed altri 500 m² per la casa e per il giardinetto. Attualmente il governo cerca le varie Organizzazioni e le persone private disposte ad aiutare nella costruzione di queste case. Noi pensiamo (dipende che cosa ne diranno le grandi Caritas) di prendere l’impegno di costruire sul terreno rilasciato dal governo: 5,10, 20 case o di più se avremo mezzi. Nello stesso tempo, aiuteremo gli sfollati qui a Tbilisi e a Gori, perchè oltre i campi profughi allestiti in periferia della città di Gori, ci sono circa 22 strutture (scuole, asili ecc.) dove alloggiano gli sfollati.
Di nuovo Vi ringraziamo per la Vostra attenzione e per tanta benevolenza.
Con gratitudine
Padre Witold
(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 30.8.08
Carissimi Amici,
In tutto questo caos che c’è ora qui da noi, la nostra Caritas cerca di aiutare diverse categorie di persone, anche se ora il nostro aiuto è rivolto soprattutto ai profughi. Ci sono dei casi, in cui ci chiedono aiuto per le persone concrete. Alcuni giorni fa, da Vienna, da un operatore sociale per i profughi, abbiamo ricevuto la richiesta di aiutare un militare ferito ricoverato in un ospedale di Tbilisi. Ci siamo messi subito in contatto con il primario di questo ospedale che conosciamo molto bene. Purtroppo le condizioni del militare sono molto gravi ma c’è qualche speranza. Il malato ogni giorno ha bisogno di farmaci che costano da 700 a 800 lari (circa 300-350 euro) e del materasso contro le piaghe da decubito. L’Ordine di Malta, con il quale collaboriamo molto bene, fornirà i medicinali necessari, mentre con il primo aereo proveniente dalla Polonia, riceveremo il materasso richiesto. Oggi comunicheremo al primario dell’ospedale che fra qualche giorno avremo i medicinali e il materasso. Dobbiamo sottolineare che l’Ordine di Malta svolge un grande lavoro; distribuisce ai campi profughi i farmaci indispensabili e presta assistenza medica agli sfollati.
In questo periodo di emergenza, lavora a pieno ritmo anche il nostro Panificio di Tbilisi. Purtroppo fisicamente non siamo in grado di fare di più. Ogni giorno vedo gli impiegati del Panificio e noto nei loro volti una grande stanchezza, ma nello stesso tempo una grande soddisfazione che possono aiutare le persone in difficoltà.
Ieri il nostro ospite tedesco ed alcuni nostri collaboratori sono andati a Gori. Lì hanno avuto l’incontro con il governatore, il Sig. Vladimer Vardzelashvili. Il governatore ha chiesto se la Caritas Georgia potrebbe costruire le casette prefabbricate per un certo numero di profughi, su un terreno rilasciato appositamente. Oggi aspettiamo da loro le proposte concrete circa il nostro intervento. Il piano del governo sarebbe di sistemare, dopo due mesi, gli sfollati che vivono negli asili e nei campi profughi, in queste casette. Sono due-tre giorni, che la gente comincia a ritornare a Gori ed attualmente sul posto non sono presenti molte Organizzazioni straniere. Inoltre, a Gori i nostri collaboratori hanno parlato con alcuni medici, infermieri e con i responsabili dei nostri progetti che abbiamo a Gori. Hanno visitato anche una ventina di asili e strutture in cui sono sistemati gli sfollati (a parte i campi profughi).
Ieri nel tardo pomeriggio ho avuto l’incontro in ufficio con la Sig.ra Janina Ochojska della Fondazione polacca. Questa Fondazione vorrebbe collaborare con noi, anche perché ha ricevuto le garanzie da parte dell’Ambasciata polacca, che il contributo erogato per l’emergenza, arriverà a destinazione e sarà usato per i profughi in modo onesto e trasparente. Sono rimasto molto contento a sentire queste parole e che anche gli altri apprezzano il nostro lavoro.
Come sempre ci sono delle notizie buone e le notizie cattive. La notizia buona è che, è arrivato al porto di Poti il container di aiuti umanitari spedito dall’Italia ai primi di luglio. La notizia brutta e che ci ha fatto stare un po’ male, è che ci hanno chiesto lo sdoganamento di questo contenitore. E’ un po’ strano, perché da una parte il Ministero ci chiede aiuto e dall’altra parte ci fa sdoganare la merce umanitaria. Chi capirà il governo?!
Vi ringraziamo sentitamente per la Vostra solidarietà e Vi inviamo i nostri più cordiali saluti e auguri di ogni bene.
Con preghiere
Padre Witold (Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 29.8.08
Carissimi Amici,
Ieri mattina abbiamo avuto nel nostro ufficio un lungo incontro con i collaboratori, che rispondono dei vari settori in questo progetto di emergenza. Era presente anche il nostro ospite tedesco, rappresentante della Caritas Internationalis. Forse molti di Voi pensano che questi incontri non sono utili, ma non è così. Anzi sono indispensabili per lo scambio di informazioni e per poter affrontare le nuove necessità che spuntano ogni giorno. Qui ogni giorno cambia la situazione e veniamo a sapere dei nuovi bisogni concreti, che ci sono ancora persone che dormono per terra, che da giorni non mangiano pasti caldi ecc.
Inizialmente avevamo preparato un progetto di emergenza che è stato presentato alle grandi Caritas tramite la Caritas Internationalis, servivano più o meno 200.000 euro. Ma in questo progetto non si poteva prevedere tutto, mentre le Vostre generose offerte ci permettono di intervenire con prontezza alle diverse necessità. Ieri sera abbiamo saputo che, da quattro giorni, circa 950 persone non hanno ricevuto nulla da mangiare oltre il pane. Stamattina abbiamo ordinato al nostro Panificio di preparare 1000 porzioni di cibo per stasera. E tutto questo grazie al Vostro cuore generoso!
Ieri alle ore 12:30 ho avuto l’incontro con il nostro Nunzio Apostolico, perché sentivo la necessità di ricevere i consigli e di avere il parere della persona, che conosce il nostro lavoro, la nostra Caritas e le necessità che ci sono. I consigli del Nunzio sono sempre molto preziosi e saggi!
Nel pomeriggio invece ho parlato in ufficio con Padre Paolo (camilliano), che con alcuni volontari di Padri Camilliani e con le loro autovetture, ci aiutano da giorni a distribuire ai vari campi profughi: coperte, materassi, saponette, shampoo, pannolini, asciugamani ecc.
La sera invece, sono stato all’Ambasciata Polacca e ho incontrato l’Ambasciatore e la Sig.ra Janina Ochojska, che lavora in una grande Fondazione polacca. Dopo questo incontro siamo andati a visitare i profughi del quartiere Isani. Attualmente, in questo vecchio ospedale militare vivono più di 2.000 persone. Sono uscito depresso da questo edificio, vedendo la miseria e le gravi condizioni in cui vivono i profughi. Le condizioni sanitarie sono terribili! Gli sfollati che ci abitano da 12 giorni, hanno la corrente elettrica solo da due giorni (soltanto ai primi due piani, mentre l’edificio è di 7 piani), hanno l’acqua solo da ieri e arriva soltanto fino al terzo piano. Le persone non si fanno la doccia da giorni e i servizi sono in pessimo stato. Se il governo li lascia in questa struttura, la Fondazione polacca cercherà di migliorare un po’ le loro condizioni. Non parlo dello stato d’animo di questa gente.. della disperazione che vi regna.. la donna che piange il marito rimasto nella zona di conflitto, il figlio che cerca il padre di cui non ha notizie e tante altre storie agghiaccianti che ho sentito personalmente…Vedere gli occhi spenti dei bambini, senza una luce di speranza, mi ha messo una grande tristezza addosso.. Lì abbiamo dei volontari, che cercano di distrarre questi bambini, ma è difficile lavorare a mani “nude”. Abbiamo pensato di comprare loro un televisore, ma dove metterlo? In una stanza dove crollano i muri e il pavimento è distrutto?
Queste persone mi hanno chiesto di allestire un luogo di preghiera e di mandare un prete ortodosso. Pregare per loro ora, è un grande conforto spirituale e dà la forza per andare avanti. In questi giorni cercheremo di prendere il contatto con Patriarcato e di soddisfare questa richiesta..
Vi ringrazio di cuore per la Vostra attenzione e che il Signore Vi protegga.
Con gratitudine
Padre Witold
(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 28.8.08
Carissimi Amici,
Vi abbiamo scritto più di una volta che ogni giorno riceviamo numerose lettere, e-mail in cui ci rassicurate il Vostro aiuto e le Vostre preghiere. Molte volte le Vostre parole ci commuovono tanto e rimangono fisse nella nostra mente. Oggi, volevamo iniziare il nostro aggiornamento con le parole di un nostro carissimo amico, che meritano di essere citate:
“Un conto è dire che la guerra è finita, (ma non è vero...) e un conto è fare i conti con le sofferenze di donne e bambini, di vecchi e giovani. Questo tema del male e del dolore ha sempre la capacità di penetrarmi, di farmi sentire piccolo piccolo e di incutermi paura e insicurezza. Spero che le cose si mettano un po' meglio. Vorrei essere davvero da voi, con voi, per correre con voi, fare quello che serve, o forse anche solo dare uno sguardo, una carezza, una mano a chi la cerca”. Grazie a tutti per le Vostre parole di sostegno e la vicinanza!
Ieri, presso la Nunziatura Apostolica abbiamo avuto l’incontro, al quale hanno partecipato: il Nunzio Apostolico in Georgia, S.E.R. Mons. Claudio Gugerotti, S.E.R. Mons. Giuseppe Pasotto, Amministratore Apostolico del Caucaso per i Latini e Presidente di Caritas Georgia, Padre Nino Martini, i nostri ospiti della Caritas Europa e della Caritas Germania e il sottoscritto. Abbiamo discusso per più di due ore su questa situazione di emergenza, sull’impegno della nostra Caritas e sui nostri piani futuri. In settembre a Roma, presso gli uffici del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, verrà organizzato un incontro, dove si discutterà sul futuro della nostra Organizzazione e della sua missione. Come ci ha detto il Presidente della Caritas Europa, in seguito riceveremo le indicazioni dalla Santa Sede, che saranno molto utili per noi e ci indicheranno la strada che dobbiamo percorrere. Dopo l’incontro presso la Nunziatura Apostolica, alle ore 12:00 abbiamo avuto un altro incontro presso il Ministero per i profughi. Al Ministero ci hanno detto che per oggi il numero totale degli sfollati ammonta a 119.000 persone. Dopo la decisione presa ieri dal Presidente russo Medvedev, riconoscendo l’indipendenza delle due regioni separatiste della Georgia, l’Abkhazia e l’Ossezia del Sud, vuol dire che per migliaia di profughi, la strada per ritornare al suolo natio rimarrà chiusa per sempre. Non voglio parlare di politica, perché questo non è il nostro dovere, né il nostro compito, ma ho paura che tutto il mondo si è avviato verso una strada sbagliata..
Nel tardo pomeriggio, insieme al Presidente della Caritas Europa siamo partiti per Gori. Sembra che la città stia ritornando alla normalità, abbiamo trovato parecchia gente, un po’ di traffico e le persone che smontavano le parti distrutte degli edifici bombardati. A Gori, ci siamo recati dal Vescovo Ortodosso, ma non l’abbiamo trovato sul posto, perché era andato verso Tskhinvali. Abbiamo parlato con la monaca e il prete del Vescovato, che ci raccontavano della necessità di prodotti alimentari. Purtroppo le persone che ritornano a Gori non hanno niente, gli anziani non hanno ancora ricevuto la pensione, perché le banche sono chiuse.. Per questo abbiamo pensato di organizzare un altro carico di aiuti umanitari. In periferia della città invece, abbiamo trovato un grande campo, dove stavano mettendo centinaia di tende. L’idea del governo georgiano, sarebbe di portare tutti i profughi che ora si trovano a Tbilisi e di sistemarli in questi campi (circa 20.000 persone). I campi profughi, oltre a Gori, saranno allestiti anche in altre località - Khashuri e Kaspi. Secondo me questa è un’idea sbagliata, perché sistemando le persone sfollate in queste località, dove non c’è nessuna opportunità di lavoro, vuol dire condannarle all’isolamento totale. Poi mi domando come faranno a vivere in queste tende le famiglie con i bambini piccoli sotto il sole cocente e con l’inverno che arriva…
In questi campi abbiamo incontrato una signora italiana che lavora alle Nazioni Unite. Tutti siamo rimasti colpiti dal grande professionismo di questa donna. E’ stato molto impressionante vederla mettere le tende e preparare i campi. La solidarietà umana non ha confini! Sempre a Gori, abbiamo incontrato alcuni Rappresentanti della Croce Rossa Italiana, che lavorano nella nostra Mensa Poveri e che pensano di aprire in questi campi una grande Mensa Umanitaria. Forse potremo collaborare insieme, perché anche la nostra Caritas ha un’idea simile. Vogliamo sottolineare ancora una volta la grande professionalità dei collaboratori di Croce Rossa Italiana.
Ieri pomeriggio all’aeroporto di Tbilisi, è atterrato il terzo aereo di aiuti umanitari donati dal Presidente polacco. La nostra Caritas ha ricevuto letti, coperte, sacchi a pelo e diversi prodotti alimentari, che distribuiremo in questi giorni.
La sera ci siamo riuniti nel nostro ufficio con i collaboratori coinvolti nel progetto di emergenza. L’idea di creare nel nostro ufficio un piccolo dipartimento di tre persone, che si occuperà solo di questa emergenza è stata approvata da tutti. Questa iniziativa è stata appoggiata anche all’incontro tenutosi nella Nunziatura Apostolica. Ci auguriamo di poter iniziare a lavorare presto in questa direzione.
Il nostro sincero ringraziamento a tutti Voi per il Vostro costante impegno e per l’affetto che ci riservate.
[color=red]Cordialmente
Padre Witold
(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 27.8.08 )
Carissimi Amici,
Da alcuni giorni riceviamo le Vostre lettere, in cui ci comunicate che state leggendo con grande interesse i nostri aggiornamenti quotidiani. Molti di Voi li inoltrano anche agli amici, colleghi, conoscenti o li pubblicano sui siti. Vi ringraziamo infinitamente per questo Vostro impegno e per tanta buona volontà. Più di una volta abbiamo ricevuto anche delle e-mail dalle persone sconosciute, che ci promettono l’aiuto e tutto questo grazie al grande lavoro che svolgete per aiutare il prossimo.
La situazione in Georgia rimane ancora tesa. Sembrava che tutto fosse finito, ma in realtà non è così. In questi giorni i pullman riportano a Gori alcuni sfollati, mentre rimangono i profughi dai villaggi vicino a Tskhinvali, che probabilmente non potranno più ritornare alle proprie case.
Domenica sono arrivati a Tbilisi, il Presidente della Caritas Europa, Fr. Erny Gillen, Rappresentante della Caritas Europa per i progetti di emergenza, il Sig. Harald Happel e il Rappresentante della Caritas Germania, il Sig. Gernet Krauss. Ieri con questi ospiti e con i Rappresentanti della CRS (Catholic Relief Service) abbiamo avuto un lungo incontro in ufficio. Alle ore 14:00, il Presidente della Caritas Europa ha avuto l’incontro con S.E.R. Mons. Giuseppe Pasotto, Amministratore Apostolico del Caucaso per i Latini e Presidente di Caritas Georgia. Alle sei di pomeriggio invece, li ha incontrati il nostro Nunzio Apostolico. La loro presenza qui in Georgia è l’espressione della solidarietà, e significa che le Caritas Europee si interessano della situazione in Georgia.
Il fine settimana abbiamo distribuito 200 materassi e 200 prodotti per l’igiene ai profughi che si trovano nella regione Dusheti (a 60 chilometri da Tbilisi). In Dusheti abbiamo trovato alcuni parlamentari georgiani, che avevano portato gli aiuti agli sfollati. Dando le interviste, i parlamentari hanno parlato anche del nostro lavoro e dell’importante aiuto, che la Caritas Georgia offre alle persone sfollate.
Come sapete, da sabato i collaboratori della Croce Rossa Italiana lavorano nella nostra Mensa Poveri e ieri hanno già preparato migliaia di pasti caldi per i profughi. Sono molto ben organizzati e svolgono davver
I commenti della Caritas nazionale di Tbilisi
L'appello del Papa per la pace
(Angelus di domenica 10.8.2008)
L'appello del Papa per la pace
(Angelus di domenica 17.8.2008)
L'appello del Papa per la pace
(Angelus di domenica 24.8.2008)
Da diversi anni Caritas Ticino intrattiene rapporti di solidarietà con la Caritas Georgia a Tbilisi. Abbiamo perciò raccolto i loro commenti, di regola del direttore Padre Witold Szulczynski, sugli avvenimenti del Paese.
Aggiornamenti a fondo pagina
Carissimi Amici,
Buongiorno a tutti. Ieri ho partecipato all’incontro dei sacerdoti, tenutosi a Tserovani. Lungo la strada, verso Tserovani, si vedevano i cantieri in costruzione delle nuove casette per gli sfollati, che il Governo georgiano ha iniziato ad edificare. Questo è solo l’inizio del grande lavoro da fare per la ricostruzione, ma è già un buon segno. All’incontro, ho parlato a lungo dell’emergenza guerra e del lavoro svolto dalla nostra Caritas Georgia. Il Vescovo e i sacerdoti, concordano sulla necessità di continuare a dare da mangiare agli sfollati, ma anche di un nostro impegno per la ricostruzione. Riteniamo che non sia opportuno rinnovare i vecchi edifici dove i profughi sono stati sistemati solo provvisoriamente, quanto piuttosto costruire casette nuove per le famiglie degli sfollati oppure di aiutare la popolazione a ristrutturare le proprie case danneggiate durante gli scontri, nei villaggi della zona di conflitto. Parlando con alcuni sacerdoti, ho saputo che a Kutaisi sono rimasti circa 900 sfollati, perché molti sono ritornati ai propri paesi di origine, mentre nella città di Gori c’è ancora la “tendopoli”dove, la Croce Rossa Italiana, continua a distribuire circa 5000 pasti al giorno.
Nei prossimi giorni sarò brevemente in Italia, per partecipare ad una conferenza stampa che si terrà a Parma, lunedì 13 ottobre. Al mio rientro in Georgia, mi recherò nella zona di conflitto, possibilmente a Tskhinvali, per valutare la situazione. Secondo gli accordi presi tra la Georgia e la Federazione Russa, i militari russi, dovrebbero completare il loro ritiro dal territorio georgiano, entro il 10 ottobre. Se ciò verrà rispettato, l’accesso al Sud Ossezia, sarà consentito.
Mi preme ringraziare ancora una volta tutte le persone che ci sono state vicine anche in questa ultima settimana e che ci hanno fatto pervenire le loro offerte per l’emergenza. Grazie di cuore.
Abbiamo presentato alla Conferenza Episcopale Italiana due proposte di progetto con la richiesta di sostegno. La prima iniziativa riguarda l’assistenza alimentare ai profughi alloggiati a Tbilisi, per il periodo invernale. Mentre il secondo progetto, riguarda la costruzione di casette famigliari per i profughi o il rinnovamento delle abitazioni danneggiate. Per la fase della ricostruzione, abbiamo ricevuto promesse di aiuto da parte delle diverse Caritas nazionali (tramite l’appello lanciato dalla Caritas Internationalis). Anche Renovabis (Germania), e la Caritas Polacca saranno disposte ad erogare contributi per la ricostruzione.
Nel mese di novembre, sarò in Italia e farò il possibile per raggiungere diverse città, perché mi preme incontrare più persone possibili, per esprimere di persona a tutti, la nostra gratitudine e la riconoscenza delle persone che avete aiutato e che, grazie a Voi, hanno ricevuto e continuano a ricevere tutti i giorni, pasti caldi, farmaci, vestiario, altri beni di prima necessità, e tanta assistenza e conforto. Grazie di nuovo per tanta solidarietà concreta ! Un sincero GRAZIE a tutti![/b]
Padre Witold Szulczynski[/color]
Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 8.10.2008
Carissimi Amici,
Vogliamo iniziare il nostro aggiornamento di oggi con una bella notizia, che ci dà speranza e la forza di andare avanti. Nel Centro collettivo profughi del quartiere di Isani, sono nati due bellissimi bambini: Giorgi e Salome ! Sono segno di vita che continua, nonostante la tragedia della guerra. Grazie alle Vostre offerte, abbiamo potuto assistere le neomamme e i loro piccoli, offrendo generi di prima necessità e prodotti indispensabili per questa fase della loro vita. Vi ringraziamo ancora una volta, per quanto avete fatto per aiutare le mamme profughe in attesa e i neonati.
Ieri, abbiamo parlato con un nostro amico italiano, che è riuscito ad entrare nella zona di conflitto dell’Ossezia del Sud. Siamo venuti a sapere che le persone rimaste in questi villaggi, hanno bisogno di prodotti alimentari, di legna per riscaldare le stufe, di vetri per riparare le finestre distrutte delle loro abitazioni, ecc. Abbiamo già preso contatti con la Chiesa Ortodossa e anche noi cercheremo di entrare in questa zona per portare gli aiuti (attualmente è impossibile andarci con un camion).
Finalmente, abbiamo ricevuto le comunicazioni dalla Banca Vaticana dei contributi accreditati nell’ultimo periodo per il progetto dell’ “Emergenza Guerra”. Vi informiamo che l’importo finora raccolto da Voi, cari Amici, Associazioni, Parrocchie, privati italiani, e dalla Caritas polacca, per questa emergenza, ammonta a 170.937,00 Euro, più un contributo di US $ 125.000,00 donato dal Santo Padre. Molte volte, i donatori, sono persone sconosciute, delle quali sappiamo solo il nome e cognome ma non conosciamo gli indirizzi. Ci piacerebbe inviare a ciascuno la nostra lettera di riscontro e di ringraziamento, pertanto, nella tabella seguente riportiamo i nominativi dei benefattori sconosciuti.[/b][/color]
Caritas Georgia, Tbilisi, 2.10.2008
Carissimi Amici,
- Non Vi scriviamo tanto come i primi giorni, perché non ci sono grandi novità. Martedì è partito il consigliere tedesco, il Sig. Frank Falkenburg, inviato dalla Caritas Europa. La settimana scorsa invece, è arrivato un altro ospite (inviato dalla Caritas Germania e dalla Caritas Internationalis), che ha lavorato per anni per Cordaid (Olanda) che speriamo rimarrà a lungo. Il Sig.Wim Piels, ci dà una mano non solo con il progetto di emergenza, ma ci potrebbe aiutare anche ad organizzare meglio la struttura della nostra Caritas Georgia, e questo è importante per migliorare il nostro lavoro.
- Martedì, il 23 settembre, presso il nostro ufficio, si è tenuta la riunione del Consiglio di Presidenza della Caritas Georgia, alla quale erano presenti S.E.R. Mons. Claudio Gugerotti, S.E.R. Mons. Giuseppe Pasotto, e gli altri membri del Consiglio. Abbiamo valutato il lavoro svolto durante questa emergenza e i nostri piani per il futuro. La necessità principale rimane ancora quella dei pasti caldi per i profughi e con l’arrivo dell’inverno ci sarà bisogno anche di vestiti pesanti, scarpe, coperte ecc.
- Siamo ancora in attesa di ricevere dal Governo, informazioni in merito alla fase della ricostruzione. La decisione del nostro Consiglio di Presidenza è quella di costruire casette nuove per i profughi, oppure di aiutare le singole famiglie dei villaggi intorno a Tskhinvali, a ricostruire le case distrutte durante le azioni militari.
- Procede il nostro lavoro di distribuzione degli aiuti umanitari nella città di Gori, alle famiglie profughe ospitate presso altre famiglie. Ieri, abbiamo scaricato il container partito dall’Italia ancora prima dell’inizio del conflitto, che conteneva mobili, vestiario, ed altra merce utile. Questo aiuto è molto importante per noi in questo momento. Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato alla raccolta e alla spedizione degli aiuti.
- Abbiamo saputo che una donna profuga, alloggiata nell’ex ospedale militare di Isani, ha partorito e necessita di aiuto. Verificheremo la situazione di questa neomamma, se è stata dimessa dall’ospedale, e la aiuteremo con ciò di cui ha bisogno per sé e per il neonato.
- Proseguono i lavori di preparazione della Mensa Umanitaria nel quartiere di Isani. Purtroppo le cose non procedono velocemente come speravamo e una parte dei lavori devono essere eseguiti anche dal Municipio di Tbilisi e per questo ci vuole un po’ di tempo. E’ già pronta in Italia una pentola da 150 lt. per questa Mensa e ne stanno preparando un’altra. Appena le pentole saranno disponibili, verranno spedite via aerea con l’aiuto della ditta di trasporto con la quale collaboriamo da anni.
-Purtroppo, neanche in questa settimana non abbiamo ricevuto le informazioni dal Vaticano circa i contributi accreditati e ci scusiamo ancora una volta se non Vi abbiamo ancora ringraziato personalmente tutti, per le Vostre offerte. Grazie all’intervento del nostro Nunzio Apostolico, questo disguido sarà presto risolto e dalla prossima settimana riceveremo regolarmente tutte le informazioni dell’ultimo mese.
- Tramite il nostro aggiornamento, Vi avevamo comunicato che la Conferenza Episcopale Italiana ha stanziato un milione di euro per la popolazione colpita dalla guerra nel Caucaso. Solo da un paio di giorni, attraverso il nostro carissimo Nunzio (che ci è sempre vicino), siamo venuti a sapere che per poter ricevere un contributo dalla somma stanziata, bisogna presentare ed inviare alla C.E.I. una specifica proposta di progetto. Oggi completeremo la documentazione per una prima richiesta, alla quale probabilmente ne seguiranno altre due, per due interventi successivi. Nel primo progetto, chiediamo un contributo per poter continuare ad offrire i pasti caldi e il pane alle persone sfollate, che rimane la prima emergenza. Confidiamo nella generosità e nel prezioso aiuto della C.E.I. e della Chiesa Italiana.
Vi ringraziamo sentitamente per la Vostra amicizia e Vi inviamo i nostri migliori saluti e auguri.
Padre Witold Szulczynski
Direttore Caritas Georgia, Tblisi 25.9.08
Carissimi Amici,
Buongiorno a tutti. Da oggi, abbiamo iniziato i lavori di preparazione, per aprire la Mensa Umanitaria per i profughi sistemati nell’ex ospedale militare del quartiere Isani di Tbilisi. Fra due settimane, speriamo di cominciare a preparare i primi pasti caldi, questo dipende anche dall’aiuto promesso dal Municipio (collegare nell’edificio l’energia elettrica, l’acqua, gas ecc.). Abbiamo saputo dal “World Food Program” che, molto probabilmente, ci daranno la farina per poter aiutare queste persone. In questo momento, nel nostro Panificio, stanno preparando 1030 lobiani (focacce ai fagioli) per il campo profughi di Isani. Stamattina invece, abbiamo portato 1400 pagnotte di pane. Inoltre, abbiamo preparato pasti caldi per 350 persone alloggiate nel quartiere di Gldani e per altri 370 sfollati a Mukhiani. Siamo ben consci che dobbiamo ringraziare tutti Voi per la possibilità che ci state offrendo di aiutare queste persone disperate.
Oggi, abbiamo ricevuto notizie della giovane donna incinta. Questa famiglia, ha deciso di tenere il bambino, ma sperano di farcela da soli, di poter fare a meno del nostro aiuto. Appena sarà possibile, cercheremo di raggiungerli nel loro villaggio, a Variani, per parlare con loro. Oggi, ancora una volta, siamo rimasti molto colpiti dalla generosità del popolo italiano, leggendo questo messaggio che ci è appena arrivato: “Come Vi avevo annunciato, un benefattore, oggi mi ha portato un assegno, pregandomi di fare da tramite con il mio nome, per poter restare anonimo. Ho parlato con lui e mi ha detto che non ha molte disponibilità finanziarie, ma che questa situazione che state vivendo e soprattutto per quella ragazza incinta lo hanno molto colpito”. Questo benefattore anonimo, ha donato ben 10.000 euro a questa famiglia!! Inoltre ci sono altre persone disposte ad aiutarli. Se questa famiglia deciderà di poter fare a meno del nostro aiuto, la mia proposta è di aiutare, con i contributi raccolti, le altre mamme profughe che sono nei nostri campi profughi e che sono in attesa di partorire in questi mesi. Non trovo le parole per esprimere la mia immensa gratitudine, a tutto il popolo italiano, per questa generosità straordinaria segno tangibile di Amore per il prossimo !
Oggi ho parlato con il nostro Nunzio Apostolico che, qualche giorno fa, ha incontrato il Santo Padre. Durante l’incontro, il Nunzio ha chiesto al Papa, di pregare in modo particolare per le donne della Georgia che aspettano un bambino. In questa drammatica situazione, esse si trovano di fronte ad una scelta difficilissima, che spesso le costringe a prendere la decisione sbagliata, pur sapendo che stanno facendo male. La vocazione di ogni donna è quella di diventare madre, ma quando non si ha il cibo per sfamare il proprio figlio, cosa fare?
Se Voi sarete d’accordo, (chiediamo la Vostra conferma scritta) e se questa famiglia rifiuterà il nostro aiuto, metteremo un avviso presso i campi profughi proponendo di aiutare le donne in stato interessante nel periodo della gravidanza e le neomamme per i primi mesi. La nostra Caritas sosterrà le spese per l’assistenza alimentare e sanitaria delle mamme e dei neonati.
Ringraziamo ancora una volta il popolo italiano, la Chiesta Italiana, per la straordinaria benevolenza e per l’aiuto vitale.
Padre Witold
Direttore Caritas Georgia, Tbilisi 22.9.08
Carissimi Amici,
Eccoci con l’aggiornamento di oggi. Ieri sera, il Ministero per i profughi ci ha improvvisamente convocati ad un incontro che si è tenuto alle ore 20:00 presso il Centro di accoglienza degli sfollati nel quartiere Isani di Tbilisi. Era presente il Ministro dei rifugiati, la Sig.ra Tamar Markiashvili e il deputato Koba Subeliani. Abbiamo discusso illustrando cosa stiamo facendo, a che punto siamo e come intendiamo procedere con il soccorso agli sfollati che si trovano in questo Centro di Isani. L’incontro è stato proficuo perché oggi abbiamo finalmente ricevuto l’autorizzazione ad allestire nel Centro, una cucina e mensa per cucinare e servire pasti caldi quotidiani almeno per qualche mese del periodo invernale. Il Municipio ci collegherà l’energia elettrica, la fognatura e l’acqua e si farà carico delle spese dei consumi di luce e acqua. Insisteremo per avere anche l’allacciamento al gasdotto perché l’uso del gas permetterà un notevole risparmio. Disponiamo già di una grande pentola industriale e ne stiamo acquistando altre due in Italia, che ci verranno inviate per via aerea. Lunedì cominceremo i lavori edili e di allestimento e pensiamo che per i primi di ottobre il servizio di questa mensa potrà cominciare a lavorare per assistere circa 1.000 persone. Confidiamo ancora sulla solidarietà di molti amici, partner, benefattori, per il funzionamento futuro di questa mensa, fino a che ci sarà la necessità di sfamare questi fratelli. Ogni Euro che ci arriva, si traduce in almeno un pasto caldo. Contiamo anche di poter ricevere alcuni prodotti alimentari quali farina, riso o olio, dal World Food Program e così calcoliamo che con 2 Euro riusciremo ad offrire tre pasti al giorno (colazione, pranzo, cena) e una pagnotta di pane al giorno per persona. Si avvicina l’inverno e la gente ha bisogno di pasti caldi. Sarà un aiuto notevole.
Rinnoviamo il ringraziamento a tutti coloro che ci hanno già aiutato e chi ci è vicino con attenzioni, partecipazione e preghiera.
Vi ringraziamo e ci aggiorniamo la prossima settimana.
Con cari saluti e auguri
Caritas GeorgiaTbilisi, 19.9.08
Carissimi Amici,
Anzitutto ci scusiamo tanto se non Vi abbiamo ancora ringraziato tutti, personalmente, per le offerte che ci avete accreditato, ma da circa due settimane, per motivi a noi del tutto incomprensibili, non riceviamo più per posta, dall’Istituto per le Opere di Religione, le note bancarie che ci informano delle offerte che ci bonificate. Purtroppo, fino ad oggi, non eravamo al corrente di questo equivoco e ci auguriamo che tutto si risolva al più presto così che potremo scrivere e inviare a ciascuno la nostra lettera di ringraziamento, come nostra consuetudine.
Ieri, a Gori, abbiamo distribuito ai profughi prodotti alimentari e domani porteremo i materassi che abbiamo fatto fare su ordinazione. Dobbiamo riconoscere che non è un lavoro facile, perché spesso arrivano persone che, vedendo gli sfollati ricevere aiuti, esigono pure loro assistenza perché sono altrettanto poveri e disperati. Ogni giorno, ci giungono nuove richieste di aiuto per i profughi. Ci hanno comunicato che nella zona vicino alla frontiera con Vladikavkaz, ci sono circa 2.000 profughi, che fino ad ora non hanno ricevuto nessun tipo di aiuto. Purtroppo la Caritas Georgia, non può soddisfare tutte le richieste e far fronte a tutte le necessità. Possiamo solo aggiungere un granello di speranza laddove la disperazione è maggiore. Stiamo ancora aspettando la risposta dal Municipio di Tbilisi, circa la nostra proposta di aprire una cucina con Mensa Umanitaria per i profughi, nell’ex ospedale militare del quartiere di Isani, dove sono state alloggiate 2000 persone. Da giorni non riceviamo risposte alle domande poste. Il tempo passa e la situazione di questa gente rimane di assoluta precarietà.
Molti di Voi ci chiedono informazioni a riguardo della giovane donna incinta e ci sono persone che hanno espresso la loro disponibilità a sostenere con offerte questa famiglia. Finalmente, tramite alcuni parenti, siamo venuti a sapere che questa famiglia è ritornata al proprio villaggio, che si trova tra Gori e Tskhinvali. Ma, questa zona, è accessibile solo per le vetture delle Nazioni Unite. Nei prossimi giorni dunque chiederemo alle Nazioni Unite il permesso di usufruire di loro mezzo per entrare nel villaggio. Faremo del nostro meglio per trovare questa giovane donna e speriamo che tutto si risolva in modo positivo.
Rinnoviamo la nostra piena riconoscenza per tanta benevolenza e che il Signore Vi renda merito per la tanta bontà. Con gratitudine,
Caritas Georgia
Tbilisi 18.9.2008
Carissimi Amici, Buongiorno a tutti.
Si è conclusa la prima fase del Progetto di assistenza di emergenza ai profughi, supportato dalle Caritas Europee, tramite la Caritas Internationalis, che ha avuto la durata di un mese. La seconda fase del progetto, prevede un fondo ridotto, soprattutto per i viveri e i medicinali e include anche l’assistenza ai profughi sistemati nella città di Gori. Questo vuol dire che da parte delle Caritas Europee disporremo di meno mezzi per la distribuzione dei farmaci e per dare da mangiare alle persone sfollate. Ma, grazie al generoso contributo del Santo Padre e alle Vostre offerte, possiamo continuare a sfamare i profughi per almeno i prossimi due o tre mesi, come abbiamo fatto in queste ultime settimane nei quartieri di Gldani, Mukhiani ed Isani di Tbilisi. E’ da sottolineare che anche lo Stato riceve notevoli sussidi dai vari Paesi Europei e dagli Stati Uniti.
Ci teniamo a ringraziare sentitamente tutte le persone, che hanno raccolto gli aiuti umanitari (vestiario pesante ecc.) per la popolazione colpita dalla guerra. Probabilmente fra qualche giorno, partirà da Milano un container carico di merce umanitaria, raccolta da diversi amici e volontari. Non sappiamo ancora se dovremo sdoganarlo in Georgia o meno.
Per quanto riguarda invece la giovane donna incinta, purtroppo attualmente non sappiamo dove si trova. Cerchiamo di rintracciarla tramite uno zio e ci auguriamo che tutto vada a buon fine. Appena avremo sue notizie, Ve lo comunicheremo.
Come già sapete, la settimana scorsa abbiamo iniziato la distribuzione di diversi beni di prima necessità ai profughi che si trovano a Gori. Questo lavoro procede ed è veramente di grande aiuto per le persone che non hanno niente.
Stiamo ancora aspettando informazioni e istruzioni da parte del Governo, a proposito della ricostruzione. Non sappiamo ancora se l’intenzione è quella di rinnovare gli edifici in cui alloggiano i profughi oppure se si sta programmando di costruire per loro delle casette nuove. Sono ancora poco chiari i programmi governativi. In questi giorni, scriveremo una lettera al Ministro degli Interni, chiedendo chiarimenti e sperando di ricevere presto un riscontro.
Vi ringraziamo ancora, carissimi Amici, per il Vostro continuo sostegno e per la Vostra buona volontà.
Con cari saluti e auguri di ogni bene
Caritas Georgia, Tbilisi, 16.9.2008
Carissimi Amici,
Con la presente vogliamo comunicarVi che abbiamo portato a Gori diversi aiuti umanitari: materassi, carne in scatola, latte condensato ecc. che cominciamo a distribuire tra le famiglie profughe che vivono presso le altre famiglie di Gori. In totale sono state individuate novecento famiglie simili, di cui quattrocento necessitano di più del nostro aiuto. Per questo abbiamo deciso di aiutare quasi quattrocento famiglie (perché sono limitati anche i nostri fondi) e di comprare per loro: prodotti alimentari, materassi, detersivi, saponette ed altri beni di prima necessità (se sarà necessario assicureremo anche il servizio medico e i farmaci). Stiamo collaborando con diversi volontari e abbiamo assunto a tempo pieno anche tre persone del posto (uno cattolico), perché non è facile per noi controllare, verificare e distribuire gli aiuti nell’ambiente distante da Tbilisi e in cui la Caritas aveva solo un progetto.
Abbiamo finito di preparare il progetto di emergenza per altri due mesi, da inviare alla Caritas Internationalis, che dopo lo presenterà alle varie Caritas. In questo progetto, chiediamo un contributo più di duecentomila euro, per poter affrontare le necessità dei profughi sistemati in diversi posti (Gldani, Mukhiani, Isani, Gori) e che assistiamo da più di un mese.
Nonostante il fatto che c’era la guerra, che ci sono tanti profughi, la vita va avanti. Tre giorni fa, una delle donne profughe ha partorito e ora ha bisogno di tutto. Questo non è il primo caso. Stamattina mi hanno detto che c’è un’altra signora profuga da ricoverare in ospedale, perché aspetta il figlio. Con i generosi contributi che ci avete inviato, cercheremo di coprire le spese necessarie per queste donne.
Oggi il nostro ingegnere è andato a vedere un altro edificio, dove sono alloggiate 120 persone sfollate. Ieri sera abbiamo ricevuto l’informazione dal Municipio, che questi profughi versano in gravissime condizioni (nell’edificio non ci sono finestre ecc.). Verificheremo la situazione sul posto e cercheremo di fare qualcosa, a condizione che i profughi restino in questa struttura.
Vi ringraziamo ancora una volta per il Vostro appoggio e per la Vostra vicinanza.
Cari saluti
Padre Witold
Direttore Caritas Georgia, Tbilisi 12.9.08
Carissimi Amici,
Buongiorno. Ieri non Vi abbiamo scritto niente, ma questo non vuol dire che non abbiamo lavorato. In questi giorni cerchiamo di aprire la Mensa Umanitaria nel quartiere di Isani (ci sono duemila profughi, di cui sfamiamo la metà, offrendo la mattina settecento pagnotte di pane e la sera mille porzioni di cibo) e ogni giorno aspettiamo la risposta definitiva dal Municipio, che non abbiamo ancora ricevuto.
Ieri ha piovuto tanto e di notte comincia a fare freddo. La situazione rimane sempre critica per molti profughi. Nel quartiere di Gldani, gli sfollati dormono nell’edificio che ha solo una parte del tetto e le finestre senza vetri. Abbiamo pensato di rinnovare questa struttura, ma ci hanno detto che l’avevano già promesso alla Chiesa Ortodossa per costruirvi la chiesa. Probabilmente i profughi saranno spostati in un altro posto. Anche da loro aspettiamo la risposta definitiva.
Attendiamo notizie anche dal Ministero per i profughi circa l’inizio della costruzione delle casette per gli sfollati. La mia impressione è che stiamo perdendo tempo. Siamo quasi già a metà settembre, i giorni passano e i lavori non sono ancora iniziati.
Ieri all’aeroporto di Tbilisi, è atterrato l’aereo proveniente dalla Polonia. C’erano diversi prodotti alimentari, detersivi, dentifrici ecc. Questi aerei, insieme agli aiuti umanitari, riportano indietro anche i bambini profughi, che sono stati in Polonia per trascorrere le vacanze.
Siamo molto contenti, che grazie a questi aggiornamenti, potete seguire le attività che svolgiamo grazie al Vostro importante aiuto e i problemi che affrontiamo ogni giorno.
Vi ringraziamo sentitamente per la Vostra disponibilità e Vi porgiamo i nostri più cari saluti e auguri di ogni bene nel Signore.
Con sincera cordialità
Padre Witold
Direttore Caritas Georgia, Tbilisi 11.9.08
Carissimi Amici,
Ieri pomeriggio, con un nostro collaboratore sono andato al vecchio ospedale militare del quartiere Isani. Prima di spostarsi a Gori, la Croce Rossa Italiana assicurava il pranzo ai profughi sistemati in questa struttura. Adesso ci sono circa 2.000 persone sfollate che non ricevono nessun tipo di aiuto. La nostra Caritas, offre a circa mille profughi diversi prodotti del nostro Panificio (panini con formaggio, hot dog ecc.), ma rimangono altri mille, che non ricevono niente. Se il Municipio ci darà una mano, pensiamo di aprire in questa struttura una Mensa Umanitaria per la durata di sei/otto mesi. Speriamo di aprirla il più presto possibile. Ci siamo già messi in contatto con la ditta “Tonini Grandi Impianti” di Trento per l’acquisto di due grandi pentole da 150 litri. In questa Mensa, si preparerà da mangiare per mille persone: offrendo loro la mattina e la sera il tè caldo (latte per bambini) e di pomeriggio il minestrone. Ad altri mille sfollati invece, assicureremo diversi prodotti del nostro Panificio. Tutto questo ci costerà al giorno almeno 1.000 euro e la maggior parte delle Vostre generose offerte, verrà utilizzata a tale scopo.
Inoltre pensiamo di eseguire alcuni lavori di riparazione presso la scuola materna nel quartiere di Gldani. In questo edificio che accoglie i profughi, mancano vetri, i servizi sono in pessimo stato e il tetto è tutto da ristrutturare. Solo la ristrutturazione del tetto costerà 12.000 dollari (più 3.000 dollari per le tasse). Speriamo di realizzare questo lavoro insieme alla Fondazione polacca, finché c’è bel tempo.
Per quanto riguarda la giovane mamma incinta, purtroppo non abbiamo sue notizie. Hanno promesso di venire oggi, ma ancora non si sono presentati. Non sappiamo cosa è successo, speriamo in bene! Se qualcuno di Voi non ha ancora versato i soldi, chiediamo di aspettare qualche giorno finché non avremo chiarito la situazione.
Ieri i nostri collaboratori sono stati a Gori. Speriamo di cominciare presto a distribuire diversi beni di prima necessità alle famiglie profughe che si trovano a Gori. Una parte dei prodotti promette “World Food Program”, e anche noi dobbiamo acquistare diversi beni (soprattutto detersivi, saponette ecc. ). Inoltre gli sfollati ci chiedono vestiti pesanti, coperte, sacchi a pelo perché di notte comincia a far fresco.
Vi ringraziamo ancora una volta per i contributi che abbiamo ricevuto anche in questi giorni. Stiamo aspettando le informazioni dalla Conferenza Episcopale Italiana circa il contributo destinato alla nostra Caritas e la somma raccolta dalla Caritas Italiana.
Rinnoviamo la nostra profonda gratitudine per la Vostra solidarietà e Vi inviamo i nostri più cari saluti e auguri.
Con stima
Padre Witold(Direttore Caritas Georgia, Tbilisi 9.9.09
Carissimi Amici,
Con la presente ci preme ringraziare ancora una volta tutti i nostri amici e benefattori, disposti ad aiutare la giovane mamma. Questa signora verrà domani nel nostro ufficio e Le consegneremo i primi soldi e stenderemo anche una dichiarazione. Vi ringraziamo ancora per il Vostro continuo sostegno!
Da venerdì mattina, si trova a Tbilisi, Incaricato d’Affari dell’Ambasciata del Sovrano Militare Ordine di Malta in Georgia, Prof. Marcello Celestini, con il quale in questi giorni abbiamo visitato diversi campi profughi. Il Prof. Celestini, da parte dell’Ordine di Malta ci ha consegnato il generoso contributo di 20.000 euro, che insieme alla lettera dall’Ordine di Malta, verrà consegnato al Presidente di Caritas Georgia, S.E.R. Mons. Giuseppe Pasotto. Inoltre dal nostro ospite, abbiamo ricevuto anche la generosa offerta di 10.000 euro donata dal nuovo Ambasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta in Georgia, Dr. Silvano Pedrollo, che verrà in Georgia ad ottobre. Ringraziamo di cuore per questi generosi contributi, che saranno molto utili per soccorrere gli sfollati.
Venerdì pomeriggio abbiamo scaricato l’aereo di aiuti umanitari donati dal governo polacco. Per la nostra Caritas c’erano diverse tonnellate di viveri, ma purtroppo la dogana georgiana ha fermato il carico, chiedendo il suo sdoganamento. Con l’aiuto dell’Ambasciata polacca e dopo gli interventi del Primo Ministro e del governo polacco, stamattina ci hanno permesso di portare via questa merce.
Molti mi chiedono quanti sono oggi i profughi in Georgia, ma purtroppo non siamo in grado di dire il numero preciso. Penso che a Tbilisi ci saranno circa 30.000/40.000 sfollati. Una parte si trova anche ai campi profughi di Gori e in varie strutture. Comunque restano decine di migliaia di persone che non ritorneranno più alle proprie case.
In questi giorni ha piovuto e comincia a fare fresco, soprattutto di notte. Gli sfollati chiedono coperte, vestiario un po’ più pesante, scarpe ecc. Grazie ai Vostri generosi gesti di solidarietà concreta, la nostra Caritas continua a lavorare e ad assistere queste persone.
Nel vecchio ospedale militare del quartiere Isani, rimangono ancora tanti profughi (per oggi mille persone) che necessitano del nostro aiuto. Pensiamo di organizzare per loro, una Mensa provvisoria per poter offrire almeno la mattina e la sera il tè caldo e a mezzogiorno un piatto di minestrone.
Vi ringraziamo con tutto il cuore perché ci siete vicini e ci permettete di alleggerire le gravi condizioni delle persone disperate.
Cordialmente
Padre Witold
(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 08.09.08
CARISSIMI AMICI!!
FINALMENTE UNA BELLA NOTIZIA!!!! ABBIAMO SALVATO IL BAMBINO!!!! GRAZIE DI CUORE PER LA VOSTRA VICINAZA E PER IL VOSTRO PREZIOSO AIUTO!!! In questo momento si trova da noi l'ospite da Roma, che venendo a sapere della grave situazione della mamma incinta, ci ha consegnato subito
400 euro. Lunedì consegneremo alla giovane mamma questi soldi per i primi quattro mesi, affinché possa ricevere un'alimentazione adeguata e sfamare il suo bambino!!
SIAMO TUTTI MOLTO FELICI E VI RINGRAZIAMO ANCORA DI TUTTO!!!
CON PROFONDA GRATITUDINE
CARITAS GEORGIA
Tbilisi, 5.2.2008
Carissimi Amici,
Ci teniamo a ringraziare ancora una volta tutte le persone private, famiglie, Caritas Diocesane, Organizzazioni ecc. che hanno risposto subito al nostro appello, esprimendo la buona volontà ad aiutare la giovane mamma. Purtroppo ieri questa signora non è potuta venire, perché suo marito lavorava, ma ci hanno promesso di venire oggi e speriamo che dopo l’incontro con Suor Monica, la decisione sarà quella che aspettiamo tutti noi! Abbiamo pensato, se Voi sarete d’accordo, di consegnarle mensilmente una somma concreta ed aiutarla subito, affinché possa ricevere un’alimentazione adeguata e sfamare anche il bambino di undici mesi. Come mi ha raccontato la suora, la mamma disperata non avendo i soldi per comprare il latte, ha dato da mangiare al bambino “lobiani” (pasta sfoglia con dentro fagioli) e il bambino si è avvelenato. Per questo, forse sarebbe più opportuno aiutarla fin da subito e farle vedere che non è sola e che ci sono tante persone generose disposte a darle una mano! Vi ringraziamo ancora per il Vostro instancabile impegno!
Ieri mattina, con la Responsabile del progetto di emergenza, siamo partiti per Gori. A Gori la nostra Caritas ha un piccolo ufficio, una parte appartiene alla Chiesa (con una piccola cappella e l’abitazione del Parroco) e l’altra alla Caritas Georgia. Qui abbiamo incontrato alcuni nostri volontari ed abbiamo deciso di assumere tre persone che ci daranno una mano. In seguito alle forti esplosioni nel nostro edificio (vicino alla caserma bombardata) mancano i vetri e una finestra di legno si è staccata completamente. Questi sono i risultati della guerra..
Attualmente, a Gori ci sono settecento famiglie sfollate che vivono presso le altre famiglie. Cerchiamo di visitarle, vedere le loro necessità, compilare le schede, verificare quanti bambini ci sono, quanti anziani e quanti malati. Da metà settembre invece intendiamo portare loro gli aiuti concreti. E’ importante che l’aiuto sia ben proporzionato e per questo è necessario anche effettuare il monitoraggio.
Dopo siamo andati a visitare i campi profughi, dove abbiamo incontrato la Sig.ra Alessandra Morelli (Senior Emergency Coordinator) delle Nazioni Unite, che svolge davvero un grande lavoro per aiutare le persone sfollate. Per oggi ci sono circa 2370 profughi che vivono ai campi, ma visto che il loro numero aumenta ogni giorno, devono allestire altre tende. Al campo hanno bisogno dei sacchi a pelo, perché di notte i bambini e gli anziani (non avendo letto) sentono freddo. Oggi porteremo loro 250 sacchi a pelo, che erano rimasti dagli aiuti ricevuti dalla Polonia. Ancora una volta mi ha sorpreso la professionalità dei collaboratori della Croce Rossa Italiana. Hanno un grande container adibito a cucina, con il frigorifero ecc. e al giorno servono migliaia di pasti caldi. Purtroppo, la Croce Rossa non prepara più i pasti nella nostra Mensa poveri e noi nonostante tutta la buona volontà che abbiamo, non siamo in grado di preparare migliaia di pasti al giorno come loro, non disponendo di mezzi sufficienti, personale ecc.
Al campo profughi di Gori, abbiamo visitato anche il piccolo ambulatorio gestito dall’Ordine di Malta, che assiste al giorno 100 persone. Bisogna sottolineare anche l’ottimo lavoro che svolge l’Ordine di Malta in questa direzione.
Abbiamo visto che in diverse tende distribuivano gli aiuti per bambini, pannolini, cibo ecc. Ma la cosa che mi ha colpito di più in questa città di tende, è stata la piccola cappella, in cui ho visto pregare tanta gente.. Questa piccola cappella, per le persone scappate alla violenza e alla guerra, è l’unico luogo dove possono trovare conforto e un po’ di sollievo…
Ieri alle ore 18:00 presso il Ministero per i profughi, si è tenuto un incontro con le diverse Organizzazioni disposte a partecipare alla costruzione delle case per gli sfollati. Purtroppo, finora non abbiamo ancora ricevuto nessuna proposta concreta dal governo.
Oggi pomeriggio, all’aeroporto di Tbilisi atterrerà l’aereo di aiuti umanitari proveniente dalla Polonia. Ci sono dentro: latte in polvere, carne in scatola, coperte e così via.
Stanotte a Tbilisi, è arrivato il Prof. Celestini, incaricato d’affari dell’Ordine di Malta in Georgia e oggi avremo l’incontro con lui.
Da oggi cominceremo a preparare l’elenco delle prime offerte accreditate per l’emergenza guerra e in questi giorni Ve lo faremo avere.
Con sentimenti di viva gratitudine, Vi porgiamo i nostri più cordiali saluti e auguri di ogni bene.
Con preghiere
Padre Witold
(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 05.09.08
Carissimi Amici,
Ancora una volta ci ha sorpreso la Vostra sensibilità verso la sofferenza del prossimo in difficoltà. Ieri abbiamo ricevuto le prime e-mail, in cui molti nostri cari amici, hanno espresso il desidero di aiutare la giovane mamma! Grazie di cuore per questa catena di solidarietà e di amicizia che abbiamo formato insieme! Oggi Suor Monica avrà l’incontro con la mamma e con il padre del bambino e speriamo di salvarlo!
Ieri è stato spostato due volte l’incontro con il Ministro. Abbiamo ricevuto l’informazione da loro, che vogliono costruire la casa per i profughi con undici-dodici mila euro. Oggi, costruire una casa in Georgia con questa somma è irreale! Si può costruire un garage ma non una casa! Le idee che hanno esposto ieri, mi sembrano inaccettabili (per esempio che la casa deve essere senza il bagno ecc.). In questi giorni, ci daranno le informazioni più precise e un progetto più dettagliato. Appena avremo notizie a riguardo, Ve le faremo sapere.
Ieri nel nostro ufficio, abbiamo incontrato i Responsabili dei progetti Caritas in Georgia Occidentale. A Kutaisi serviamo quaranta pasti caldi al giorno, inoltre distribuiamo diversi prodotti alimentari, vestiario, pannolini ecc. Abbiamo comprato anche due lavatrici per gli sfollati, perché ci sono le famiglie con tanti bambini. Cercheremo di continuare ad aiutare gli sfollati che si trovano a Kutaisi. Per oggi lì ci sono mille profughi.
Vi ringraziamo ancora con tutto il cuore per le Vostre numerose mail, per le belle parole e per il significativo aiuto.
Con viva cordialità
Padre Witold
(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 04.09.08
Carissimi Amici,
Nel nostro aggiornamento di ieri, Vi abbiamo comunicato che non avremmo più scritto ogni giorno, ma la vita molte volte ci fa le sorprese e vogliamo raccontarVi di quello che è successo ieri. Improvvisamente mi hanno chiamato dal Ministero per i profughi, dicendo che il Ministro voleva incontrarmi. Alle ore 14:00 mi sono recato al Ministero e ho avuto l’incontro con il Ministro, che ha chiesto se la nostra Caritas sarebbe disponibile a cominciare subito la costruzione delle prime case per gli sfollati. Il governo offre gratuitamente il terreno alle famiglie sfollate e sembra che ci sia già pronto il progetto delle case. Ho detto che prima dovevo parlare con il nostro Nunzio, (purtroppo Mons. Pasotto in questo periodo si trova in Turchia), con il consulente tedesco, e con il nostro ingegnere. Per questo, l’appuntamento con il Ministro, è stato fissato per oggi alle ore 17:00. Da lunedì, speriamo di cominciare la costruzione delle casette per gli sfollati: primo - per dare a queste persone disperate la speranza di avere un tetto (molti di loro dormono ancora per terra o sui cartoni). Secondo- (come ci ha detto anche il Ministro) per dare l’esempio ed incoraggiare le altre Organizzazioni a prendersi tale impegno. Terzo- per far dimostrare alla gente di credo ortodosso, che tutti noi, non importa se cattolici, ortodossi, luterani, musulmani ecc. siamo fratelli e il nostro dovere è di aiutare le persone in difficoltà.
Una parte delle Vostre generose offerte, a cominciare dal notevole contributo del Santo Padre (ieri abbiamo ricevuto la conferma ufficiale che il Santo Padre ha elargito US $ 125.000 per l’emergenza in Georgia) saranno i primi soldi che utilizzeremo per la costruzione delle casette.
Ieri sera alle ore 21:00, quando sono arrivato nella Nunziatura Apostolica, ho trovato una busta spedita dal Vaticano, contenente decine (più di sessanta) note ufficiali delle Vostre offerte. C’era soltanto una nota dalla Polonia, mentre tutte le altre erano dall’Italia! La cosa che mi ha colpito era che, ho trovato i nomi delle persone e dei luoghi sconosciuti. Sono sicuramente i Vostri amici, ai quali avete passato il nostro appello e che si sono fidati di noi! Leggevo con le lacrime agli occhi queste comunicazioni e ho chiamato subito il nostro Nunzio Apostolico (che in questi giorni si trova a Erevan). Tutti e due eravamo contentissimi. Prima di mettere giù il ricevitore ho detto al Nunzio: “Eccellenza, siamo stati toccati dal dito della Providenza”. Non sarò esagerato se dirò che questo è anche il Vostro dito. La Providenza opera tramite Voi e Voi siete la mano, il dito della Providenza che ci ha toccato. Stamattina celebrando la Santa Messa con le suore, ho pregato per tutti Voi, che ci siete vicini in questo periodo. Le mie parole di ringraziamento non saranno mai sufficienti per esprimere la nostra e la gratitudine di quelle persone, che grazie alla Vostra generosità, hanno cominciato a sperare in un futuro migliore…
Stamattina Suor Monica, che lavora nella nostra Mensa Poveri, mi ha raccontato quanto si è commossa una giovane donna profuga, diventata mamma da quattro giorni, quando la suora le ha portato il lettino e la carrozzella usata (ricevuta dall’Italia) per il figlio di quattro giorni, già profugo..
Alla fine vorrei raccontarVi della decisione di una mamma disperata di 18 anni, che vive al campo profughi, con un bambino di undici mesi e che è nel secondo mese di gravidanza. La giovane mamma ha deciso di abortire: senza avere un tetto, nelle gravi condizioni da profuga, avere un bambino è già un “peso” (come dice lei), umanatamene la sua decisione è comprensibile. Lo so che già avete fatto tanto per noi, ma volevo chiedere se sarebbe possibile trovare una o due famiglie oppure qualche Organizzazione, Caritas Diocesana, Parrocchia, disposta ad aiutare questa signora per tre-quattro anni o di più, con un contributo mensile di 25-50 euro. Quando noi avremo questa garanzia, potremo parlare con questa donna, informando di questo aiuto e forse potremo salvare la “vita umana” destinata alla morte.. Confidiamo nel Vostro prezioso aiuto e nella Vostra buona volontà! Oggi Suor Monica, è andata a parlare con la mamma, che sembra molto decisa ma prima deve parlare con il marito. Speriamo che non prenda questa decisione!
Ci scusiamo tanto se non siamo riusciti ancora a ringraziare tutti i nostri benefattori, ma nel nostro “dipartimento” italiano, non siamo ancora tutti. Pian piano, Vi invieremo le nostre lettere di ringraziamento e alla fine dell’intervento invece, sarà predisposta la rendicontazione finale.
Di nuovo Vi ringraziamo per il Vostro affetto e per la Vostra disponibilità.
Cari saluti
Padre Witold
(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 03.09.08
Carissimi Amici,
Buongiorno. Da oggi abbiamo deciso di inviarVi il nostro aggiornamento in ogni tre-quattro giorni, quando avremo delle novità. Attualmente continuiamo a portare avanti le nostre attività e cerchiamo di organizzare meglio il nostro futuro lavoro, che dipenderà anche dai finanziamenti che riceveremo dalle grandi Caritas.
Negli ultimi giorni la situazione in Georgia si è stabilita. Una parte dei profughi si trova a Gori, mentre l’altra parta rimane sempre a Tbilisi. Le condizioni in cui versano gli sfollati sono sempre molto gravi. Dalla settimana prossima, speriamo di poter aiutare i profughi che sono a Gori.
Ieri, sulle strade principali di Tbilisi, Kutaisi, Batumi, Poti ed altre città georgiane, è sceso circa un milione e mezzo di persone, formando una catena in segno di protesta contro la violenza della Russia.
Vogliamo ringraziarVi ancora una volta perché ci siete stati vicini in questo periodo di emergenza. Grazie di cuore per centinaia di lettere, e-mail, messaggi, chiamate e per le generose offerte, che ci permettono di soccorrere le persone bisognose dell’aiuto. Sappiamo che molti di Voi, organizzano la raccolta di prodotti alimentari, vestiario, fondi ecc. da destinare ai nostri fratelli in difficoltà. Vi siamo molto riconoscenti per le Vostre iniziative, mirate a portare un po’ di sollievo a questa gente disperata. Oggi abbiamo saputo che il 19 settembre, a Verona, sarà organizzato un concerto, il ricavato del quale verrà devoluto alla nostra Caritas per poter aiutare le persone sfollate. Grazie infinite per questi gesti di solidarietà concreta e per tanta generosità!
Cordiali saluti
Padre Witold
(Direttore di Caritas Georgia, [Tbilisi 02.09.08
Carissimi Amici,
Eccoci con il nostro aggiornamento di oggi. Ci teniamo a ringraziare ancora una volta tutte le Parrocchie, Organizzazioni, Enti Statali, Associazioni, persone private per le lettere di sostegno e per le offerte che abbiamo ricevuto negli ultimi giorni per l’emergenza in Georgia. Siamo veramente molto sorpresi dalla generosità del popolo italiano e di questo siamo infinitamente grati. Scriveremo a ciascun benefattore la lettera di ringraziamento per ringraziare di tanta bontà ed affetto. In questi giorni, pensiamo di assumere due-tre persone oneste, svelte ed in gamba per aumentare la nostra capacità di lavoro. Oggi nel nostro ufficio si terrà un incontro decisivo (approfittando la presenza del nostro ospite tedesco) per decidere la strategia per il futuro.
In questi giorni, diminuisce il numero dei profughi che rimangono nella capitale. Ieri ho ricevuto notizie dai nostri amici polacchi della Fondazione polacca, che sono stati a Gori. Dicono che nella città di tende, ci sono già 1200 famiglie profughe con i bambini, che ricevono il pasto solo la sera tardi (pane e salumi). Forse sarebbe stato meglio, prima organizzare tutto e dopo sistemare gli sfollati in questi campi, perché la gente non è contenta.
In questa settimana, la Croce Rossa Italiana si sposterà a Gori per aprire una grande Mensa Umanitaria. Questa Mensa potrebbe servire al giorno fino a 5.000 pasti o anche di più, per i campi profughi (dicono che ci vivranno almeno 10.000 persone sfollate).
Tra qualche giorno, a Gori, cominceremo ad aiutare con i prodotti alimentari diverse famiglie profughe. Sono più di 500 famiglie che vivono presso le altre famiglie e non ricevono nessun tipo di aiuto. Questo sarà il nostro futuro impegno nella città di Gori.
Esprimiamo a tutti Voi la nostra piena riconoscenza per il Vostro cuore generoso e per il costante impegno.
Cordialmente
Padre Witold
(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 01.09.08
Carissimi Amici,
Buongiorno. In questi giorni, la nostra Caritas continua a distribuire ai profughi diversi beni di prima necessità. Inoltre, offriamo il pasto tre volte al giorno a 400 persone sfollate sistemate nel quartiere di Gldani, due volte al giorno a 370 profughi del quartiere di Mukhiani, a 650 sfollati del quartiere di Isani (alcuni sono ritornati a Gori) invece, portiamo una volta al giorno i prodotti nutrienti del nostro Panificio. In totale 2540 pasti al giorno.
Per oggi abbiamo due novità. Ieri mi hanno chiamato dalla Radio Vaticana per avere le nostre notizie e mi hanno detto che la Conferenza Episcopale Italiana, ha deciso di stanziare un milione di euro, per far fronte alle prime emergenze e ai bisogni essenziali delle persone colpite dalla guerra scoppiata nel Caucaso. Questa è stata davvero una bella notizia. Non sappiamo ancora quanto sarà destinato alla Russia (l’Ossezia del Nord) e alla Georgia. Ci auguriamo che una parte di questi soldi arriverà anche a Tbilisi e sarà devoluta anche per la nostra Caritas, perché c’è veramente tanta necessità. Ringraziamo sentitamente tutto il popolo italiano, la Chiesa Italiana e tutte le Parrocchie, per tanta generosità e per questo significativo aiuto.
Ieri sera alle ore 21:00 abbiamo avuto l’incontro con il Ministro per i profughi. Al Ministero non sono ancora in grado di dire quanti profughi rimarranno in città e quanti saranno spostati. Il governo ha l’intenzione di sistemare gli sfollati nei campi profughi per qualche mese (circa due/tre mesi) e nel frattempo costruire per loro le casette prefabbricate, che mi sembra un’idea sbagliata. Una casa prefabbricata è una sistemazione provvisoria e non può essere una dimora definitiva. Una bella iniziativa invece è che, pensano di rilasciare ad ogni famiglia profuga di contadini, un terreno di un ettaro (su cui lavorare) ed altri 500 m² per la casa e per il giardinetto. Attualmente il governo cerca le varie Organizzazioni e le persone private disposte ad aiutare nella costruzione di queste case. Noi pensiamo (dipende che cosa ne diranno le grandi Caritas) di prendere l’impegno di costruire sul terreno rilasciato dal governo: 5,10, 20 case o di più se avremo mezzi. Nello stesso tempo, aiuteremo gli sfollati qui a Tbilisi e a Gori, perchè oltre i campi profughi allestiti in periferia della città di Gori, ci sono circa 22 strutture (scuole, asili ecc.) dove alloggiano gli sfollati.
Di nuovo Vi ringraziamo per la Vostra attenzione e per tanta benevolenza.
Con gratitudine
Padre Witold
(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 30.8.08
Carissimi Amici,
In tutto questo caos che c’è ora qui da noi, la nostra Caritas cerca di aiutare diverse categorie di persone, anche se ora il nostro aiuto è rivolto soprattutto ai profughi. Ci sono dei casi, in cui ci chiedono aiuto per le persone concrete. Alcuni giorni fa, da Vienna, da un operatore sociale per i profughi, abbiamo ricevuto la richiesta di aiutare un militare ferito ricoverato in un ospedale di Tbilisi. Ci siamo messi subito in contatto con il primario di questo ospedale che conosciamo molto bene. Purtroppo le condizioni del militare sono molto gravi ma c’è qualche speranza. Il malato ogni giorno ha bisogno di farmaci che costano da 700 a 800 lari (circa 300-350 euro) e del materasso contro le piaghe da decubito. L’Ordine di Malta, con il quale collaboriamo molto bene, fornirà i medicinali necessari, mentre con il primo aereo proveniente dalla Polonia, riceveremo il materasso richiesto. Oggi comunicheremo al primario dell’ospedale che fra qualche giorno avremo i medicinali e il materasso. Dobbiamo sottolineare che l’Ordine di Malta svolge un grande lavoro; distribuisce ai campi profughi i farmaci indispensabili e presta assistenza medica agli sfollati.
In questo periodo di emergenza, lavora a pieno ritmo anche il nostro Panificio di Tbilisi. Purtroppo fisicamente non siamo in grado di fare di più. Ogni giorno vedo gli impiegati del Panificio e noto nei loro volti una grande stanchezza, ma nello stesso tempo una grande soddisfazione che possono aiutare le persone in difficoltà.
Ieri il nostro ospite tedesco ed alcuni nostri collaboratori sono andati a Gori. Lì hanno avuto l’incontro con il governatore, il Sig. Vladimer Vardzelashvili. Il governatore ha chiesto se la Caritas Georgia potrebbe costruire le casette prefabbricate per un certo numero di profughi, su un terreno rilasciato appositamente. Oggi aspettiamo da loro le proposte concrete circa il nostro intervento. Il piano del governo sarebbe di sistemare, dopo due mesi, gli sfollati che vivono negli asili e nei campi profughi, in queste casette. Sono due-tre giorni, che la gente comincia a ritornare a Gori ed attualmente sul posto non sono presenti molte Organizzazioni straniere. Inoltre, a Gori i nostri collaboratori hanno parlato con alcuni medici, infermieri e con i responsabili dei nostri progetti che abbiamo a Gori. Hanno visitato anche una ventina di asili e strutture in cui sono sistemati gli sfollati (a parte i campi profughi).
Ieri nel tardo pomeriggio ho avuto l’incontro in ufficio con la Sig.ra Janina Ochojska della Fondazione polacca. Questa Fondazione vorrebbe collaborare con noi, anche perché ha ricevuto le garanzie da parte dell’Ambasciata polacca, che il contributo erogato per l’emergenza, arriverà a destinazione e sarà usato per i profughi in modo onesto e trasparente. Sono rimasto molto contento a sentire queste parole e che anche gli altri apprezzano il nostro lavoro.
Come sempre ci sono delle notizie buone e le notizie cattive. La notizia buona è che, è arrivato al porto di Poti il container di aiuti umanitari spedito dall’Italia ai primi di luglio. La notizia brutta e che ci ha fatto stare un po’ male, è che ci hanno chiesto lo sdoganamento di questo contenitore. E’ un po’ strano, perché da una parte il Ministero ci chiede aiuto e dall’altra parte ci fa sdoganare la merce umanitaria. Chi capirà il governo?!
Vi ringraziamo sentitamente per la Vostra solidarietà e Vi inviamo i nostri più cordiali saluti e auguri di ogni bene.
Con preghiere
Padre Witold (Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 29.8.08
Carissimi Amici,
Ieri mattina abbiamo avuto nel nostro ufficio un lungo incontro con i collaboratori, che rispondono dei vari settori in questo progetto di emergenza. Era presente anche il nostro ospite tedesco, rappresentante della Caritas Internationalis. Forse molti di Voi pensano che questi incontri non sono utili, ma non è così. Anzi sono indispensabili per lo scambio di informazioni e per poter affrontare le nuove necessità che spuntano ogni giorno. Qui ogni giorno cambia la situazione e veniamo a sapere dei nuovi bisogni concreti, che ci sono ancora persone che dormono per terra, che da giorni non mangiano pasti caldi ecc.
Inizialmente avevamo preparato un progetto di emergenza che è stato presentato alle grandi Caritas tramite la Caritas Internationalis, servivano più o meno 200.000 euro. Ma in questo progetto non si poteva prevedere tutto, mentre le Vostre generose offerte ci permettono di intervenire con prontezza alle diverse necessità. Ieri sera abbiamo saputo che, da quattro giorni, circa 950 persone non hanno ricevuto nulla da mangiare oltre il pane. Stamattina abbiamo ordinato al nostro Panificio di preparare 1000 porzioni di cibo per stasera. E tutto questo grazie al Vostro cuore generoso!
Ieri alle ore 12:30 ho avuto l’incontro con il nostro Nunzio Apostolico, perché sentivo la necessità di ricevere i consigli e di avere il parere della persona, che conosce il nostro lavoro, la nostra Caritas e le necessità che ci sono. I consigli del Nunzio sono sempre molto preziosi e saggi!
Nel pomeriggio invece ho parlato in ufficio con Padre Paolo (camilliano), che con alcuni volontari di Padri Camilliani e con le loro autovetture, ci aiutano da giorni a distribuire ai vari campi profughi: coperte, materassi, saponette, shampoo, pannolini, asciugamani ecc.
La sera invece, sono stato all’Ambasciata Polacca e ho incontrato l’Ambasciatore e la Sig.ra Janina Ochojska, che lavora in una grande Fondazione polacca. Dopo questo incontro siamo andati a visitare i profughi del quartiere Isani. Attualmente, in questo vecchio ospedale militare vivono più di 2.000 persone. Sono uscito depresso da questo edificio, vedendo la miseria e le gravi condizioni in cui vivono i profughi. Le condizioni sanitarie sono terribili! Gli sfollati che ci abitano da 12 giorni, hanno la corrente elettrica solo da due giorni (soltanto ai primi due piani, mentre l’edificio è di 7 piani), hanno l’acqua solo da ieri e arriva soltanto fino al terzo piano. Le persone non si fanno la doccia da giorni e i servizi sono in pessimo stato. Se il governo li lascia in questa struttura, la Fondazione polacca cercherà di migliorare un po’ le loro condizioni. Non parlo dello stato d’animo di questa gente.. della disperazione che vi regna.. la donna che piange il marito rimasto nella zona di conflitto, il figlio che cerca il padre di cui non ha notizie e tante altre storie agghiaccianti che ho sentito personalmente…Vedere gli occhi spenti dei bambini, senza una luce di speranza, mi ha messo una grande tristezza addosso.. Lì abbiamo dei volontari, che cercano di distrarre questi bambini, ma è difficile lavorare a mani “nude”. Abbiamo pensato di comprare loro un televisore, ma dove metterlo? In una stanza dove crollano i muri e il pavimento è distrutto?
Queste persone mi hanno chiesto di allestire un luogo di preghiera e di mandare un prete ortodosso. Pregare per loro ora, è un grande conforto spirituale e dà la forza per andare avanti. In questi giorni cercheremo di prendere il contatto con Patriarcato e di soddisfare questa richiesta..
Vi ringrazio di cuore per la Vostra attenzione e che il Signore Vi protegga.
Con gratitudine
Padre Witold
(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 28.8.08
Carissimi Amici,
Vi abbiamo scritto più di una volta che ogni giorno riceviamo numerose lettere, e-mail in cui ci rassicurate il Vostro aiuto e le Vostre preghiere. Molte volte le Vostre parole ci commuovono tanto e rimangono fisse nella nostra mente. Oggi, volevamo iniziare il nostro aggiornamento con le parole di un nostro carissimo amico, che meritano di essere citate:
“Un conto è dire che la guerra è finita, (ma non è vero...) e un conto è fare i conti con le sofferenze di donne e bambini, di vecchi e giovani. Questo tema del male e del dolore ha sempre la capacità di penetrarmi, di farmi sentire piccolo piccolo e di incutermi paura e insicurezza. Spero che le cose si mettano un po' meglio. Vorrei essere davvero da voi, con voi, per correre con voi, fare quello che serve, o forse anche solo dare uno sguardo, una carezza, una mano a chi la cerca”. Grazie a tutti per le Vostre parole di sostegno e la vicinanza!
Ieri, presso la Nunziatura Apostolica abbiamo avuto l’incontro, al quale hanno partecipato: il Nunzio Apostolico in Georgia, S.E.R. Mons. Claudio Gugerotti, S.E.R. Mons. Giuseppe Pasotto, Amministratore Apostolico del Caucaso per i Latini e Presidente di Caritas Georgia, Padre Nino Martini, i nostri ospiti della Caritas Europa e della Caritas Germania e il sottoscritto. Abbiamo discusso per più di due ore su questa situazione di emergenza, sull’impegno della nostra Caritas e sui nostri piani futuri. In settembre a Roma, presso gli uffici del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, verrà organizzato un incontro, dove si discutterà sul futuro della nostra Organizzazione e della sua missione. Come ci ha detto il Presidente della Caritas Europa, in seguito riceveremo le indicazioni dalla Santa Sede, che saranno molto utili per noi e ci indicheranno la strada che dobbiamo percorrere. Dopo l’incontro presso la Nunziatura Apostolica, alle ore 12:00 abbiamo avuto un altro incontro presso il Ministero per i profughi. Al Ministero ci hanno detto che per oggi il numero totale degli sfollati ammonta a 119.000 persone. Dopo la decisione presa ieri dal Presidente russo Medvedev, riconoscendo l’indipendenza delle due regioni separatiste della Georgia, l’Abkhazia e l’Ossezia del Sud, vuol dire che per migliaia di profughi, la strada per ritornare al suolo natio rimarrà chiusa per sempre. Non voglio parlare di politica, perché questo non è il nostro dovere, né il nostro compito, ma ho paura che tutto il mondo si è avviato verso una strada sbagliata..
Nel tardo pomeriggio, insieme al Presidente della Caritas Europa siamo partiti per Gori. Sembra che la città stia ritornando alla normalità, abbiamo trovato parecchia gente, un po’ di traffico e le persone che smontavano le parti distrutte degli edifici bombardati. A Gori, ci siamo recati dal Vescovo Ortodosso, ma non l’abbiamo trovato sul posto, perché era andato verso Tskhinvali. Abbiamo parlato con la monaca e il prete del Vescovato, che ci raccontavano della necessità di prodotti alimentari. Purtroppo le persone che ritornano a Gori non hanno niente, gli anziani non hanno ancora ricevuto la pensione, perché le banche sono chiuse.. Per questo abbiamo pensato di organizzare un altro carico di aiuti umanitari. In periferia della città invece, abbiamo trovato un grande campo, dove stavano mettendo centinaia di tende. L’idea del governo georgiano, sarebbe di portare tutti i profughi che ora si trovano a Tbilisi e di sistemarli in questi campi (circa 20.000 persone). I campi profughi, oltre a Gori, saranno allestiti anche in altre località - Khashuri e Kaspi. Secondo me questa è un’idea sbagliata, perché sistemando le persone sfollate in queste località, dove non c’è nessuna opportunità di lavoro, vuol dire condannarle all’isolamento totale. Poi mi domando come faranno a vivere in queste tende le famiglie con i bambini piccoli sotto il sole cocente e con l’inverno che arriva…
In questi campi abbiamo incontrato una signora italiana che lavora alle Nazioni Unite. Tutti siamo rimasti colpiti dal grande professionismo di questa donna. E’ stato molto impressionante vederla mettere le tende e preparare i campi. La solidarietà umana non ha confini! Sempre a Gori, abbiamo incontrato alcuni Rappresentanti della Croce Rossa Italiana, che lavorano nella nostra Mensa Poveri e che pensano di aprire in questi campi una grande Mensa Umanitaria. Forse potremo collaborare insieme, perché anche la nostra Caritas ha un’idea simile. Vogliamo sottolineare ancora una volta la grande professionalità dei collaboratori di Croce Rossa Italiana.
Ieri pomeriggio all’aeroporto di Tbilisi, è atterrato il terzo aereo di aiuti umanitari donati dal Presidente polacco. La nostra Caritas ha ricevuto letti, coperte, sacchi a pelo e diversi prodotti alimentari, che distribuiremo in questi giorni.
La sera ci siamo riuniti nel nostro ufficio con i collaboratori coinvolti nel progetto di emergenza. L’idea di creare nel nostro ufficio un piccolo dipartimento di tre persone, che si occuperà solo di questa emergenza è stata approvata da tutti. Questa iniziativa è stata appoggiata anche all’incontro tenutosi nella Nunziatura Apostolica. Ci auguriamo di poter iniziare a lavorare presto in questa direzione.
Il nostro sincero ringraziamento a tutti Voi per il Vostro costante impegno e per l’affetto che ci riservate.
[color=red]Cordialmente
Padre Witold
(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 27.8.08 )
Carissimi Amici,
Da alcuni giorni riceviamo le Vostre lettere, in cui ci comunicate che state leggendo con grande interesse i nostri aggiornamenti quotidiani. Molti di Voi li inoltrano anche agli amici, colleghi, conoscenti o li pubblicano sui siti. Vi ringraziamo infinitamente per questo Vostro impegno e per tanta buona volontà. Più di una volta abbiamo ricevuto anche delle e-mail dalle persone sconosciute, che ci promettono l’aiuto e tutto questo grazie al grande lavoro che svolgete per aiutare il prossimo.
La situazione in Georgia rimane ancora tesa. Sembrava che tutto fosse finito, ma in realtà non è così. In questi giorni i pullman riportano a Gori alcuni sfollati, mentre rimangono i profughi dai villaggi vicino a Tskhinvali, che probabilmente non potranno più ritornare alle proprie case.
Domenica sono arrivati a Tbilisi, il Presidente della Caritas Europa, Fr. Erny Gillen, Rappresentante della Caritas Europa per i progetti di emergenza, il Sig. Harald Happel e il Rappresentante della Caritas Germania, il Sig. Gernet Krauss. Ieri con questi ospiti e con i Rappresentanti della CRS (Catholic Relief Service) abbiamo avuto un lungo incontro in ufficio. Alle ore 14:00, il Presidente della Caritas Europa ha avuto l’incontro con S.E.R. Mons. Giuseppe Pasotto, Amministratore Apostolico del Caucaso per i Latini e Presidente di Caritas Georgia. Alle sei di pomeriggio invece, li ha incontrati il nostro Nunzio Apostolico. La loro presenza qui in Georgia è l’espressione della solidarietà, e significa che le Caritas Europee si interessano della situazione in Georgia.
Il fine settimana abbiamo distribuito 200 materassi e 200 prodotti per l’igiene ai profughi che si trovano nella regione Dusheti (a 60 chilometri da Tbilisi). In Dusheti abbiamo trovato alcuni parlamentari georgiani, che avevano portato gli aiuti agli sfollati. Dando le interviste, i parlamentari hanno parlato anche del nostro lavoro e dell’importante aiuto, che la Caritas Georgia offre alle persone sfollate.
Come sapete, da sabato i collaboratori della Croce Rossa Italiana lavorano nella nostra Mensa Poveri e ieri hanno già preparato migliaia di pasti caldi per i profughi. Sono molto ben organizzati e svolgono davver