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Un'idea sul Vangelo del giorno
31 luglio 2009 (sant'Ignazio di Loyola, memoria)
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 13, 54-57 )
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e
i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle,
non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
Commento
Luca colloca questo episodio quasi all'inizio della predicazione di Gesù, mentre Matteo lo pone dopo che il nazareno ha già compiuto prodigi e segni, miracoli e discorsi di sapienza, sottolineandone ancora di più la gravità.
Gesù torna in patria, ma i suoi non lo accolgono per una miopia assurda, paradossalmente, perché lo conoscono, così tanto, che pur ammettendo l'evidenza, non la accettano.
Come dice il proverbio, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Ancora una volta a legare il loro pensiero sono i pregiudizi su questioni come la famiglia, la classe sociale, persino la famigliarità. Tra l'altro, per una dubbia interpretazione, in greco è usato il termine adelphos, per fratello, questo brano ha suscitato numerosi bisticci a proposito della famiglia di Gesù, che secondo alcune confessioni riformate sarebbe stata numerosissima. qui basta ricordare che il termine fratello veniva usato semplicemente per designare i parenti, gli appartenenti alla famiglia allargata, non certo per dire che Maria, la mamma di Gesù aveva avuto 6 o 7 figli.