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Un'idea sul Vangelo del giorno
29 gennaio 2010
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 4, 26-34)
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, Gesù diceva : «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
Commento
Non è certamente un corso di botanica quello che Gesù tiene alla folla, ma una magnifica allegoria del Regno, in cui fondamentale è quel periodo che intercorre fra la caduta del seme in terra e il rigoglioso manifestarsi delle messi. dio è il seminatore e a piene mani getta il seme della Parola, per la sua solita abitudine di esagerare, perché addirittura la parola è il suo Figlio vivente sulla terra, ma poi c'è un tempo di mistero, quello della storia che anche noi attraversiamo, in cui il Regno di Dio cresce, per molto tempo ignorato, poi troppo piccolo per essere considerato importante, finché diventa un albero grande, capace di ospitare fra i suoi rami la casa degli uccelli, cioè dei piccoli che si fidano senza riserve di Lui. quante volte nella storia è accaduto, quando l'impero romano sembrava andare a rotoli portando con sé l'occidente, e i monaci non solo hanno salvato la civiltà, ma l'hanno indirizzata verso una nuova fioritura, quando un impero sembrava indistruttibile e un uomo di Dio ha contribuito in modo determinante al crollo di muri e non solo, quando una crisi senza precedenti attanagliava i mercati e un'enciclica dalla portata rivoluzionaria veniva pubblicata per dare speranza alle nuove generazioni. Il regno di Dio è nascosto, ma i suoi rami crescono sempre e orientano progressivamente la storia verso il suo ultimo fine, perché il seme piantato da Dio non è corruttibile, sempre si rinnova, sempre alimenta l'albero maestoso che prima o poi supererà tutti gli ortaggi, per quanto presuntuosi siano. come dice un salmo che non ricordo, l'empio fa progetti, ma Dio ride nei cieli.