- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_03_22/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_03_22/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_03_22/03_lodi.mp3
- Ora media: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_03_22/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_03_22/05_vespri.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
22 marzo 2010
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 8, 12-20)
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, Gesù parlò e disse: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».
Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera». Gesù rispose loro: «Anche se io do testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove sono venuto e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. E anche se io giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. E nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera. Sono io che do testimonianza di me stesso, e anche il Padre, che mi ha mandato, dà testimonianza di me».
Gli dissero allora: «Dov’è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio».
Gesù pronunziò queste parole nel luogo del tesoro, mentre insegnava nel tempio. E nessuno lo arrestò, perché non era ancora venuta la sua ora.
Commento
Giovanni ama il linguaggio giuridico e Gesù usa il linguaggio giuridico per definire la propria testimonianza come valida. Tuttavia di fatto va molto oltre, perché sostiene una differenza fondamentale fra la sua testimonianza e quella dei suoi avversari. Infatti la sua testimonianza non è secondo la "Carne", cioè è il frutto di una rivelazione, di un'opera che il Padre compie direttamente attraverso il Figlio, per mezzo delle opere da lui compiute, che San Giovanni Chiama Segni.