LITURGIA DELLE ORE mp3 e Vangelo del 07.04.10

Liturgia delle ore da scaricare in mp3 + un pensiero sul vangelo del giorno a cura di Dante Balbo, diacono, psicologo e psicoterapeuta, operatore di Caritas Ticino e coautore della rubrica televisiva "Il vangelo in casa" della trasmissione Caritas Insieme

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Dante Balbo
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LITURGIA DELLE ORE mp3 e Vangelo del 07.04.10

Messaggioda Dante Balbo » mar apr 06, 2010 3:27 pm

LITURGIA DELLE ORE da ascoltare mp3:

versione del giorno completa file .zip http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_04_07/lit_10_04_07.zip


Un'idea sul Vangelo del giorno
07 aprile 2010

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24, 13-35)
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)


Ed ecco, in quello stesso giorno, , due erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.
Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvo! lti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.


Commento
Un brano di risurrezione, un canovaccio per ogni messa celebrata da allora in poi, ma anche la storia di ognuno di noi, quando speravamo fosse lui il messia, il liberatore, quello che avrebbe messo a posto le cose, e invece è stato schiacciato e sconfitto dalla durezza della vita. Gesù ci insegna un'altra logica, non quella della sofferenza come necessaria, ma dell'obbedienza come condizione. Obbedienza alle Scritture, infatti, significa obbedienza a Dio stesso. Gesù l'obbediente, ha dimostrato che accettare la vita fino in fondo, beere il calice amaro della sconfitta fino alle estreme conseguenze, di fatto consegna la morte in suo potere, tanto che può essere sulla via di Emmaus e contemporaneamente fra gli apostoli nel cenacolo, così che quando i due discepoli ritornano, si ritrovano immersi in un tripudio di gioia. In questo brano c'è anche la nostalgia , quella senza nome, che pur non avendo riconosciuto Gesù, sente il bisogno di essere accolta, di non lasciare scendere la sera sul nostro cuore.
D.G.B.

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