- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_04_14/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_04_14/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_04_14/03_lodi.mp3
- Ora media: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_04_14/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_04_14/05_vespri.mp3
- Compieta: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_04_14/06_compieta.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
14 aprile 2010
Dal Vangelo secondo
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Commento
gesù considera Nicodemo tanto saggio da svelargli la chiave di lettura dell'intera storia della salvezza, il dono di Dio Padre del suo unico figlio e la conseguenza sulla storia umana.
Il dono di Dio è per la salvezza e non per la condanna, ma la scelta spetta all'uomo e la storia lo conferma, l'uomo spesso ha rifiutato il Signore, sia nel momento in cui si è rivelato, crocifiggendolo, sia in seguito nella storia, spesso vanificando il suo messaggio e mortificando l'azione dello spirito Santo. Nonostante ciò la storia della salvezza procede e il Signore è risorto, dando al corso delle cose un indirizzo ineluttabile verso la salvezza definitiva.