- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_04_20/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_04_20/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_04_20/03_lodi.mp3
- Ora media: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_04_20/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_04_20/05_vespri.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
20 aprile 2010
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6, 30-35)
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
Commento
la folla chiede un segno, come se non ne avesse avuto uno i giorno prima, con la moltiplicazione dei pani e dei pesci, ma quello che domanda è un segno più continuativo, come la manna che durò parecchio tempo, per sfamare il popolo nel deserto. Gesù risponde introducendo un linguaggio difficile da capire, tanto che molti lo abbandoneranno, soprattutto perché sposta il problema da Mosè a Dio, autore di ogni segno e definisce se stesso un segno e un pane. Il pane di cui parla è l'Eucarestia, un pane che non solo sfama, ma disseta, cioè un segno completo, che riunisce in sé la manna e l'acqua e la carne delle quaglie del deserto. In altre parole Gesù sta dicendo che tutti i segni relativi, sono figura dell'unico segno, che diventa eucarestia perché vita donata a tutti e a ciascuno per la salvezza.