- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_04_23/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_04_23/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_04_23/03_lodi.mp3
- Ora media: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_04_23/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_04_23/05_vespri.mp3
- Compieta: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_04_23/06_compieta.mp3
versione del giorno completa file .zip http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_04_23/lit_10_04_23.zip
Un'idea sul Vangelo del giorno
23 aprile 2010 (san Giorgio, martire)
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6, 52-59)
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.
Commento
I Giudei, come noi probabilmente, si limitarono a dare un'interpretazione letterale delle affermazioni di Gesù, non tenendo conto della struttura complessiva del suo discorso, che era cominciato aludendo all'esperienza della manna nel deserto e che si conclude con la stessa allusione, includendo tutto il resto entro questa cornice, cioè il paragone fra il dono della manna, un dono materiale e invece il dono della vita divina, un dono straordinario e spirituale, che muta completamente la struttura stessa dell'umanità redenta.