- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_06_10/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_06_10/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_06_10/03_lodi.mp3
- Ora media: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_06_10/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_06_10/05_vespri.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
10 giugno 2010
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5, 20-26)
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».
Commento
Certamente non di facile lettura questo brano evangelico, anche perché tendiamo ad aggiustarlo secondo la nostra sensibilità. Per esempio, Gesù dice se ti ricordi che il tuo fratello ha qualcosa contro di te, riconciliati con lui, ma questo a noi risulta paradossale, perché semmai io mi dovrei riconciliare se ho qualcosa contro qualcuno.
Misterioso poi è il riferimento all'avversario, perché solitamente noi pensiamo all'avversario come a Satana, ma in questo caso mi sembra di osservare che l'avversario sia Dio stesso, come nella battaglia di Giacobbe con l'angelo del Signore.
La riconciliazione allora prima di tutto è con Dio stesso, l'avversario che può realmente imprigionarci fino al pagamento dell'utimo centesimo di debito, cioè in eterno, visto che il nostro debito con lui è infinito.