- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_06_16/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_06_16/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_06_16/03_lodi.mp3
- Ora media: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_06_16/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_06_16/05_vespri.mp3
- Compieta: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_06_16/06_compieta.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
16 giugno 2010
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 6,1-6.16-18)
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Commento
Le parole del signore non sono punitive, legate ad un senso di pudore o peggio di semi-incoscienza dovuta agli atti di devozione o di carità, ma una constatazione, la traduzione del proverbio, "chi si accontenta gode", un detto che in ambito cristiano è quasi un insulto.
I gesti di misericordia, di carità e di devozione sono infatti un momento di gratitudine che chiunque abbia un minimo di consapevolezza del dono ricevuto da Dio, giudica correttamente come minimi e assolutamente inadeguati a compensarlo, semmai volti a restare in questa scia di riconoscenza e gratitudine che ci permetterà di restare in comunione con Lui, perché il dono si perpetui alla vita definitiva. In questa ottica sarebbe sciocco accontentarsi del plauso umano, cioè di gente che come noi deve tutto alla Provvidenza divina. sarebbe come se io fossi contento perché un altro commensale mi ringraziasse per una cena a cui anch'io sono solo un invitato, anche se conosco la portata che stiamo mangiando e ne lodo le qualità e, magari, gentilmente, gliel'ho messa nel piatto.