- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_08_21/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_08_21/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_08_21/03_lodi.mp3
- Ora media: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_08_21/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_08_21/05_vespri.mp3
- Compieta: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_08_21/06_compieta.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
21 agosto 2010 (san Pio X, papa, memoria)
Dal Vangelo secondo matteo (Mt 23, 1-12)
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».
Commento
Un brano complesso questo, soprattutto perché frainteso, da una critica di stampo formalistico, per cui la paternità esercitata per esempio dagli abati dei monasteri sarebbe una usurpazione della paternità stessa di Dio. Gesù era ben lungi dal contestare questa possibilità, tanto che San Paolo non ha nessuna remora a definirsi padre dei suoi amici delle comunità che ha fondato, ma questo non esime chiunque e soprattutto i discepoli di Gesù dal rendersi conto che dalla Paternità di Dio ogni paternità prende nome e dalla sapienza di Gesù ogni sapienza dipende.