- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2011/11_05_13/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2011/11_05_13/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2011/11_05_13/03_lodi.mp3
- Ora media: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2011/11_05_13/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2011/11_05_13/05_vespri.mp3
- Compieta: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2011/11_05_13/06_compieta.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
13 maggio 2011
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,52-59)
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.
Commento
Pur tenendo conto che questo testo di san giovanni è pensato alla luce della pasqua già compiuta, Gesù non fa nulla per mitigare lo shoc delle sue parole, anzi, rincara la dose, perché la logica in cui si sta muovendo è tanto diversa da quella dei suoi interlocutori, che non ha alcuna speranza di essere compreso. Del resto il dono che sta per fare alla chiesa che nascerà dal suo sacrificio e dal suo petto squarciato è comunque inaudito e difficile da capire, se non fidandosi di lui, cosa che i Farisei non erano affatto disposti a fare.