- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2011/11_05_25/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2011/11_05_25/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2011/11_05_25/03_lodi.mp3
- Ora media: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2011/11_05_25/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2011/11_05_25/05_vespri.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
25 maggio 2011
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15, 1-8)
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Commento
la vigna non è una scelta casuale, perché è il simbolo stesso di israele, per cui Gesù si definisce il vero israele, perché fedele all'alleanza, fino alla morte. ma se Gesù è il vero israele, coinvolge nel suo destino i suoi discepoli, che divengono tralci della stessa vigna benedetta, nutriti dalla medesima linfa vitale, il sangue stesso di Gesù. ancora più sorprendente è che la Gloria di Dio, cioè la sua presenza maestosa e incombente, la sua manifestazione, epifania, come quella del Sinai, tanto per citarne una, si manifesti nel frutto che porteranno i discepoli del signore. Se si vedrà la presenza di Dio nella storia dipenderà da noi, da quanto saremo stati uniti alla vite vera, per portare frutto. Il frutto poi che Gesù chiede è un frutto che rimane, non come quello della vite che si trasforma in vino e presto finisce. questo è vero e si è compiuto, nella lenta ma straordinaria trasformazione della storia ad opera della novità evangelica, contrastata persino in seno alla chiesa sua santa, ma inesorabilmente penetrante nella cultura attraverso i secoli. Una inaudita posizione nuova alla donna, la liberazione degli schiavi, la dignità del bambino, l'eguaglianza di ogni persona davanti a Dio e ai fratelli, sono il risultato di questo processo, non ancora realizzati, ma molto più avanti ora di duemila anni fa.