Un'idea dal vangelo del giorno
9 ottobre 2008
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da
me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall’interno gli risponde: Non m’importunare, la porta è già chiusa e i miei
bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti
gliene occorrono almeno per la sua insistenza.
Ebbene, io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà
aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?
Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo
chiedono!”.
Commento
In questo testo paradossale Gesù approfitta per segnalare due questioni importanti, con la logica della sovrabondanza che è tipica di Dio.
In primo luogo che contrariamente a quanto ci si aspetta non è la bontà a determinare le azioni ma la convenienza, perché il pane viene dato per evitare uno scocciatore, non perché si sia buoni nell'intimo, così come è la relazione naturale fra padre e figlio che in qualche modo condiziona le azioni del padre.
In secondo luogo però, così come gli esempi escludono volutamente un rapporto logicamente corretto, legato al fatto che noi siamo "cattivi", (ricordo che cattivo ha radice nel termine prigioniero(, dio non si limita a darci quello che abbiamo bisogno, o meglio, ci dona l'unica cosa di cui abbiamo realmente bisogno, cioè lo Spirito Santo, che ci inserisce in un rapporto in un certo modo paritario con Lui, con convenienza per entrambi, per noi perché accediamo alla realtà divina, per Dio che in questo modo si assicura di poter realmente comunicare con noi, visto che l'unico modo per farlo è permetterci di accedere al suo livello comunicativo