Un'idea sul Vangelo del giorno
15 ottobre 2008
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse: “Guai a voi, farisei, che pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erbaggio, e poi trasgredite la giustizia e l’amore di Dio. Queste cose bisognava curare senza trascurare le altre.
Guai a voi, farisei, che avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze.
Guai a voi perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo”.
Uno dei dottori della legge intervenne: “Maestro, dicendo questo, offendi anche noi”.
Egli rispose: “Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!”.
Commento
Al centro della invettiva di Gesù sta la mancanza di misericordia, vestita di correttezza formale liturgica, o dal'osservanza di una legge di condivisione che imponeva il pagamento della decima minuziosa sui prodotti della terra, dimenticando le ingiustizie reali che laceravano e ancora oggi straziano la condizione del popolo. A chi, come i dottori della legge, si sentiva insultato al pari dei farisei, Gesù ricorda che c'è un'altra violenza, quella di chi con la precisione del linguaggio taglia i vestiti addosso agli altri, guardandosi bene dall'applicare a se stesso le medesime leggi.
Scrupolosi gli uni nel compiere una giustizia rituale, ipocriti gli altri nel appiccicare al prossimo norme valide per tutti tranne che per loro.
Gesù non nega la validità della legge, perché ben distingue fra peccato e peccatore, come con l'adultera che esortò a non peccare proprio perché testimone e beneficata dalla sua misericordia.