Un'idea sul Vangelo del 25 ottobre 2008

Liturgia delle ore da scaricare in mp3 + un pensiero sul vangelo del giorno a cura di Dante Balbo, diacono, psicologo e psicoterapeuta, operatore di Caritas Ticino e coautore della rubrica televisiva "Il vangelo in casa" della trasmissione Caritas Insieme

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Un'idea sul Vangelo del 25 ottobre 2008

Messaggioda Dante Balbo » ven ott 24, 2008 9:41 am

Un'idea sul Vangelo del giorno

25 ottobre 2008



Dal Vangelo secondo Luca (Lc 13, 1-9)

In quel tempo, si presentarono a Gesù alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici.
Prendendo la parola, Gesù rispose: “Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non
vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Siloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli
di tutti gli abitanti di Gerusalemme?
No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”.
Disse anche questa parabola: “Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porterà frutto per l’avvenire; se no, lo taglierai”.


Commento

Gesù continua il discorso sulla conversione, sul cambiamento di mentalità, cercando di smontare un pensiero abbastanza diffuso e non solo in Israele, cioè l'idea che le disgrazie siano punizioni divine. E' interpellato su una notizia di cronaca, l'assalto di Pilato ad una sinagoga probabilmente nell'ambito di una operazione di polizia legata alle frange armate dei ribelli Zeloti antiromani. Prende spunto da questo e da un episodio di grave incidente sul lavoro, il crollo di una torre che fece diverse vittime, per spiegare non solo che questo non è connesso al peccato, ma che comunque è irrilevante rispetto alla tragedia della definitiva lontananza da Dio, che non è in alcun modo rimediabile. Per marcare ulteriormente la differenza fra un Dio vendicativo e il Dio suo Padre, racconta una parabola in cui il fico, segno della legge e quindi del popolo di Israele, è oggetto di attenzione e di cura da parte di Gesù stesso che intercede perché non venga tagliato, anche se non porta frutti. Per questo, tanto è urgente la nostra conversione, quanto è misericordioso il tempo che ci viene assegnato per convertirci.
D.G.B.

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