Un'idea sul Vangelo del 06 novembre 2008

Liturgia delle ore da scaricare in mp3 + un pensiero sul vangelo del giorno a cura di Dante Balbo, diacono, psicologo e psicoterapeuta, operatore di Caritas Ticino e coautore della rubrica televisiva "Il vangelo in casa" della trasmissione Caritas Insieme

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Un'idea sul Vangelo del 06 novembre 2008

Messaggioda Dante Balbo » mer nov 05, 2008 4:39 pm

Un'idea sul Vangelo del giorno

06 novembre 2008


Dal Vangelo secondo Luca (Lc 15,1-10)

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano: “Costui riceve i peccatori e
mangia con loro”.
Allora egli disse loro questa parabola: “Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta.
Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.
O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta.
Così, vi dico, c’è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte”.


Commento

Le due parabole che Gesù racconta in questo brano evangelico, fanno parte della cosiddetta trilogia della misericordia, che si completa con la parabola nota come il figliol prodigo, conosciuta anche come la parabola del Padre Misericordioso.
In esse il maestro attinge all'esperienza quotidiana dei pastori o delle donne di casa, anche se volutamente esagera le proporzioni, 99 a 1 per le pecore e 10 a 1 per le dracme, monete greche in uso anche in Palestina.
Ciò che colpisce è che esiste una comunità celeste, che è fortemente connessa con quella terrena, tanto che in essa la gioia si manifesta ed esplode con la potenza delle creature del cielo, per eventi che riguardano la nostra povera condizione umana. la fede in Gesù è dunque esperienza personale, così pienamente singolare, che la gioia di una persona sola che ha ritrovato la sua strada è gioia del cielo intero e di tutta la corte celeste.
D.G.B.

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