Un'idea sul Vangelo del giorno
10 dicembre 2008
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11, 28-30 )
In quel tempo, rispondendo Gesù disse: “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime.
Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero”.
Commento
Il giogo è quello strumento che permetteva ai buoi di trascinare l'aratro, per solcare i campi. Di solito ad essere aggiogati erano due buoi e il termine coniuge deriva da questo attrezzo, perché i due sposi sono aggiogati alla vita insieme, grazie al sacramento del matrimonio. Gesù propone per camminare insieme con noi di aggiogarsi con lui. Non si tratta di una prigionia ma di un modo di portare insieme il peso della quotidiana stanchezza, un giogo a cui Gesù si è legato nel momento stesso in cui si è unito alla nostra natura umana.
Quello che propone, dunque, lui lo ha fatto per primo.