Un'idea sul Vangelo del giorno
18 dicembre 2008
Dal Vangelo secondo Matteo ( Mt 1, 18-24 )
Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.
Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”.
Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele”, che significa Dio-con-noi.
Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
Commento
Se i primi versetti del Vangelo di Matteo sono serviti per convalidare la discendenza davidica, per includere Gesù fra i diretti figli dei patriarchi, ora l'evangelista ci tiene a precisare che la realtà è molto più incredibile e immensa, aiutando Giuseppe, il padre del Messia a rendersi conto del dono ricevuto. È lui che dovrà imporre il nome al bambino, ma tutto è già stato deciso, prima, con l'intervento divino che lo ha preceduto, al quale, il giusto Giuseppe si adatta, con straordinaria sollecitudine. In questo Vangelo c'è l'Annunciazione, ma dalla parte del marito, in sogno e non nella realtà, in risposta ad un suo bisogno e non come sorpresa inaspettata. Ancora una volta nella Bibbia il primato è della donna, ma mentre Adamo nella disobbedienza ha immediatamente acusato la compagna che il Signore gli aveva dato, Giuseppe la prende con sé, nella sua casa, fidandosi di Dio e del suo angelo.
anche Maria come Eva, in un certo modo ha tradito la sua fiducia, ritrovandosi incinta quando erano ancora promessi, ma il frutto di questo albero è benedizione e salvezza, non solo per lui, ma per tutto il genere umano.