Un'idea sul Vangelo del giorno
22 gennaio 2009
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 3, 7-12 )
In quel tempo, Gesù si ritirò presso il mare con i suoi discepoli e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme e dall’Idumea e dalla Transgiordania e dalle parti di Tiro e Sidone una gran folla, sentendo ciò che faceva, si recò da lui.
Allora egli pregò i suoi discepoli che gli mettessero a disposizione una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti ne aveva guariti molti, così che quanti avevano qualche male gli si gettavano addosso per toccarlo.
Gli spiriti immondi, quando lo vedevano, gli si gettavano ai piedi gridando: “Tu sei il Figlio di Dio!”. Ma egli li sgridava severamente perché non lo manifestassero.
Commento
La fama di Gesù è in piena ascesa, grazie al suo potere taumaturgico, raduna folle da ogni parte, anche dalle regioni di confine, come Tiro e Sidone, tanto che è obbligato a prendere le distanze e persino i demoni ne proclamano la difinità. Ma è proprio questa proclamazione diabolica che Gesù vieta, perché non è autentica, è un modo per forzare i tempi di Dio, una trappola per incasellare Gesù nelle aspettative messianiche del popolo, anzicché consentirgli di compere la sua missione secondo il volere del Padre.
etichettare una persona equivale a ucciderla, impedendole di essere conosciuta per quello che è, per classificarla secondo l'etichetta, anche quando questa etichetta è la santità o nel caso del Signore, la messianicità.
Solo quando Gesù si preparerà a salire a Gerusalemme per essere crocifisso accetterà di essere chiamato messia, perché allora avrà detto tutto di sé, avrà dato tutto, fino alla fine, fino alla vita.