Un'idea sul Vangelo del giorno
29 gennaio 2009
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 4, 21-25 )
In quel tempo, Gesù diceva alla folla: “Si porta forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto? O non piuttosto per metterla sul lucerniere? Non c’è nulla infatti di nascosto che non debba essere manifestato e nulla di segreto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per intendere, intenda!”.
Diceva loro: “Fate attenzione a quello che udite: Con la stessa misura con la quale misurate, sarete misurati anche voi; anzi vi sarà dato di più. Poiché a chi ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha”.
Commento
Gesù continua il suo insegnamento, questa volta rivolgendosi alle folle, per mettere in evidenza l'inutilità della doppiezza nel comportamento.
Il moggio a cui si fa riferimento è un catino. L'incontro con Gesù impone una nuova regola nei rapporti, una regola di chiarezza. Questo è valido anche nei rapporti con gli altri, nel senso che la misura che usiamo per valutarli, è misura per essere valutati. In questa logica, l'incontro con la fede non è una dottrina esoterica, un problema di segreti da iniziati, ma una ricapitolazione del significato dei rapporti umani, in cui a chi avrà saputo mettere in gioco le proprie risorse investendole, sarà dato in termini di vantaggio di economia relazionale, a chi non ha questa capacità di investimento saranno tolte anche le proprie risorse, allo stesso modo in cui il servo della parabola dei talenti che aveva un solo talento, perse anche quello, perché non lo aveva investito.