Un'idea sul Vangelo del 03 febbraio 2009

Liturgia delle ore da scaricare in mp3 + un pensiero sul vangelo del giorno a cura di Dante Balbo, diacono, psicologo e psicoterapeuta, operatore di Caritas Ticino e coautore della rubrica televisiva "Il vangelo in casa" della trasmissione Caritas Insieme

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Un'idea sul Vangelo del 03 febbraio 2009

Messaggioda Dante Balbo » lun feb 02, 2009 4:43 pm

Un'idea sul Vangelo del giorno
03 febbraio 2009

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 5, 21-43)
In quel tempo, essendo passato di nuovo Gesù all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla, ed egli stava lungo il mare. Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giairo, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi e lo pregava con insistenza: “La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva”. Gesù andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Or una donna, che da dodici anni era affetta da emorragia e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza nessun vantaggio, anzi peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò il mantello. Diceva infatti: “Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita”.
E all’istante le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata guarita da quel male. Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: “Chi mi ha toccato il mantello?”. I discepoli gli dissero: “Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato?”. Egli intanto guardava intorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Gesù rispose: “Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male”.
Mentre ancora parlava, dalla casa del capo della sinagoga vennero a dirgli: “Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?”. Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: “Non temere, continua solo ad aver fede!”. E non permise a nessuno di seguirlo fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava. Entrato, disse loro: “Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme”. Ed essi lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò dove era la bambina. Presa la mano della bambina, le disse: “Talità kum”, che significa: “Fanciulla, io ti dico, alzati!”. Subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare; aveva dodici anni.! Essi furono presi da grande stupore. Gesù raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e ordinò di darle da mangiare.


Commento

Una delicata storia del rapporto di Gesù con i malati, in cui protagonista è il contatto, il tocco; quello leggero, timido, di una donna fra la folla, capace di suscitare la potenza salvatrice di Gesù, l'altro del Maestro stesso, che prende per mano una ragazzina, che sta diventando donna.
Mi ricorda certi scritti profetici in cui Dio è il padre o lo sposo di Israele, che alleva la sua figlia finché diventi donna, cioè capace di essere madre. La prima donna è affetta da emoragie, una donna la cui fecondità è stata impedita dalla malattia, l'altra una bambina che non ha potuto diventare donna per la morte che l'ha sorpresa sulla soglia della fecondità. Per questo Gesù ha compassione di entrambe, perché in esse c'è la Chiesa, sua sposa, madre di molti figli, ma solo se si lascerà tenere per mano dal suo sposo, se attingerà alla sua forza ogni volta che si sentirà ferita.
D.G.B.

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