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Un'idea sul Vangelo del 20 febbraio 2009

Inviato: ven feb 20, 2009 5:45 am
da Dante Balbo
Un'idea sul vangelo del giorno
20 febbraio 2009

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 8, 34-9,1)
In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro: “Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.
Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima?
Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi”.
E diceva loro: “In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno senza aver visto il regno di Dio venire con potenza”.


Commento

Chiave per comprendere questo testo non come un'incitazione ad accettare supinamente la sofferenza è il termine "per causa mia e del Vangelo", che implica che Gesù si riferiva certamente ad un tipo particolare di sofferenza, quella del martirio, che in greco significa testimonianza.
IL fatto che l'evangelista precisi che Gesù convoca la folla insieme ai discepoli, indica che il martirio non è una faccenda di preti, ma ci riguarda tutti.
Non testimoniare il Signore tuttavia non è una questione di scelta, o meglio, la scelta è fra la vita e la morte. Prendere su di sé la propria croce significa dunque rispondere, esserci quando Gesù chiama, accogliere una chiamata. Si comprende allora perché Gesù, alla fine di questo testo, insista sul fatto che non passerà una generazione prima che alcuni possano vedere la gloria di Dio e Gesù giudice del mondo, perché appunto il giudizio è sull'accoglienza della Sua chiamata.
Non ha mentito il Signore, perché il giudizio si è compiuto nel momento stesso in cui Gesù ha sconfitto la morte, risorgendo.