Un'idea sul Vangelo del 11 marzo 2009
Inviato: mar mar 10, 2009 9:44 am
Un'idea sul Vangelo del giorno
11 marzo 2009
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 20, 17-29 )
In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i Dodici e lungo la via disse loro: “Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà”.
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: “Che cosa vuoi?”. Gli rispose: “Di’ che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno”. Rispose Gesù: “Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?”.
Gli dicono: “Lo possiamo”. Ed egli soggiunse: “Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio”.
Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; ma Gesù, chiamatili a sé, disse: “I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti”.
Commento
Una riprova dell'esattezza del Vangelo di ieri, in cui Gesù ammoniva dal guardarsi dal potere e dalla fama come strumenti di possibile rovina e del fatto che non serve possederlo per farsi contagiare, giunge dal testo odierno, in cui due apostoli, anzi, la mamma di due apostoli, reclama per loro il potere di primi ministri nel governo che senz'altro il Messia stava per instaurare.
Non si rendono nemmeno conto che Gesù ha appena dichiarato che sarà messo a morte, anzi, con gioiosa incoscenza promettono di poter "bere lo stesso calice".
Gesù tuttavia ne approfitta per ribadire che il potere o è esercitato come un servizio, oppure è solo portatore di guai.
Il servizio, tuttavia, è molto più che un mettersi a disposizione, implica donare la vita, così come lui stesso ha fatto e continua a fare per noi.
11 marzo 2009
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 20, 17-29 )
In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i Dodici e lungo la via disse loro: “Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà”.
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: “Che cosa vuoi?”. Gli rispose: “Di’ che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno”. Rispose Gesù: “Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?”.
Gli dicono: “Lo possiamo”. Ed egli soggiunse: “Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio”.
Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; ma Gesù, chiamatili a sé, disse: “I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti”.
Commento
Una riprova dell'esattezza del Vangelo di ieri, in cui Gesù ammoniva dal guardarsi dal potere e dalla fama come strumenti di possibile rovina e del fatto che non serve possederlo per farsi contagiare, giunge dal testo odierno, in cui due apostoli, anzi, la mamma di due apostoli, reclama per loro il potere di primi ministri nel governo che senz'altro il Messia stava per instaurare.
Non si rendono nemmeno conto che Gesù ha appena dichiarato che sarà messo a morte, anzi, con gioiosa incoscenza promettono di poter "bere lo stesso calice".
Gesù tuttavia ne approfitta per ribadire che il potere o è esercitato come un servizio, oppure è solo portatore di guai.
Il servizio, tuttavia, è molto più che un mettersi a disposizione, implica donare la vita, così come lui stesso ha fatto e continua a fare per noi.