Un'idea sul Vangelo del giorno
20 marzo 2009
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 12, 28-34 )
In quel tempo, si accostò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?”. Gesù rispose: “Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l’unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro comandamento più importante di questi”. Allora lo scriba gli disse: “Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che Egli è unico e non v’è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore e con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val più di tutti gli olocausti e i sacrifici”. Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: “Non sei lontano dal regno di Dio”. E nessuno aveva più i! l coraggio di interrogarlo.
Commento
quella a cui assistiamo è una tipica discussione rabbinica e il problema non è un'esclusiva di Gesù, anzi, era un quesito molto sentito nelle scuole ebraiche, perché con 613 precetti era fondamentale fare una gerarchia. Gesù prende le parti di una scuola che sosteneva che l'amore d Dio e quello del prossimo sono inestricabilmente connessi, anzi, sono in realtà manifestazioni di un unico amore, quindi espressioni della legge, nella sua essenza. Il dottore che ne discue con Gesù lo capisce bene, sottolineando che l'amore al prossimo vale più di mille sacrifici rituali. Avvicinandoci alla Pasqua, in cui Gesù manifesterà concretamente questo precetto, si leggono i passi che ci aiutano ad approfondirne il senso, in relazione per esempio, come in questo vangelo, al pericolo sempre presente di poter gestire Dio con cose, come incensi o preghiere o riti.