Un'idea sul Vangelo del 24 marzo 2009

Liturgia delle ore da scaricare in mp3 + un pensiero sul vangelo del giorno a cura di Dante Balbo, diacono, psicologo e psicoterapeuta, operatore di Caritas Ticino e coautore della rubrica televisiva "Il vangelo in casa" della trasmissione Caritas Insieme

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Un'idea sul Vangelo del 24 marzo 2009

Messaggioda Dante Balbo » mer mar 25, 2009 2:38 am

Un'idea sul Vangelo del giorno
24 marzo 2009

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 5, 1-3.5-16 )
Era un giorno di festa per i Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Vi è a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzata, con cinque portici, sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo disteso e sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: “Vuoi guarire?”. Gli rispose il malato: “Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me”. Gesù gli disse: “Àlzati, prendi il tuo lettuccio e cammina”. E sull’istante quell’uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare.
Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo guarito: “È sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio”. Ma egli rispose loro: “Colui che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina”. Gli chiesero allora: “Chi è stato a dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?”. Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, essendoci folla in quel luogo.
Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: “Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio”.
Quell’uomo se ne andò e disse ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei cominciarono a perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di sabato.


Commento

Due questioni mi colpiscono in questo miracolo di Gesù, l'ottusità, dei capi, ma di chiunque abbia una mente recintata, è la prima. Un uomo, probabilmente molto conosciuto, visto che da chissà quanti anni passava il tempo, facendo la spola fra la piscina del miracolo e il posto dove andava a mendicare, salta su e si porta il suo giaciglio, uscendo come un capriolo dal luogo della piscina e non si trova di meglio che chiedergli non come è guarito, ma come mai si porta il letto appresso di sabato. E' lo stesso principio per cui per esempio il Santo Padre può fare tutti i discorsi che vuole, saggi, approfonditi, ricchi di spunti che basterebbe una frase per ragionarci una settimana, ma se pronuncia la parola magica, "preservativo" in qualsiasi forma, questa diventa il condensato della fede cristiana, sicuramente molto più importante di cosucce come incarnazione o resurrezione o misericordia del Padre. La seconda è una apparente contraddizione, perché Gesù che non aveva sicuramente una mentalità in cui malattia e peccato erano praticamente l'una conseguenza dell'altro, come avrà a precisare in relazione alla guarigione del cieco nato, sempre contenuta nel vangelo di Giovanni, dice al paralitico guarito di non peccare più perché non gli accada di peggio.
A conferma che la Sacra Scrittura si legge sempre nel suo insieme, si comprende questo testo di Gesù, in relazione ad altri testi, per esempio quando dice è meglio entrare nel regno dei cieli con un occhio solo che con due occhi finire nella Geenna. Se pure è grave la malattia che ha colpito quel paralitico e per 38 anni lo ha inchiodato ad un letto, la perdizione causata dal peccato è molto, molto peggio.
D.G.B.

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