Un'idea sul vangelo del 23 marzo 2009

Liturgia delle ore da scaricare in mp3 + un pensiero sul vangelo del giorno a cura di Dante Balbo, diacono, psicologo e psicoterapeuta, operatore di Caritas Ticino e coautore della rubrica televisiva "Il vangelo in casa" della trasmissione Caritas Insieme

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Un'idea sul vangelo del 23 marzo 2009

Messaggioda Dante Balbo » mer mar 25, 2009 3:30 pm

Un'idea sul vangelo del giorno
23 marzo 2009

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 4, 43-54 )

In quel tempo, Gesù partì dalla Samaria per andare in Galilea. Ma egli stesso aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella sua patria. Quando però giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero con gioia, poiché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme durante la festa; anch’essi infatti erano andati alla festa.
Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafarnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e lo pregò di scendere a guarire suo figlio poiché stava per morire. Gesù gli disse: “Se non vedete segni e prodigi, voi non credete”. Ma il funzionario del re insistette: “Signore, scendi prima che il mio bambino muoia”. Gesù gli risponde: “Va’, tuo figlio vive”. Quell’uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i servi a dirgli: “Tuo figlio vive!”. S’informò poi a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: “Ieri, un’ora dopo mezzogiorno la febbre lo ha lasciato”. Il padre riconobbe che proprio in quell’ora Gesù gli aveva detto: “Tuo figlio vive”, e credette lui con tutta la sua famiglia.
Questo fu il secondo miracolo che Gesù fece tornando dalla Giudea in Galilea.


Commento
In ritardo, ma posto ugualmente questo commento, Lunedì avevamo qualche problema di server.

Un funzionario, cioè uno straniero, accoglie la parola del Signore e ci crede, con la stessa determinazione con cui crederà il centurione lodato da Gesù per la sua fede. Paradossalmente quindi, è più facile credere in Gesù senza i condizionamenti di una religiosità acquisita.
San Giovanni non è un evangelista generoso in miracoli, anzi, ne sceglie accuratamente alcuni che lui chiama segni. questo secondo segno, sta ad indicare la fede senza bisogno di prove, la fiducia nella persona di Gesù.
D.G.B.

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