Un'idea sul Vangelo del 15 aprile 2009

Liturgia delle ore da scaricare in mp3 + un pensiero sul vangelo del giorno a cura di Dante Balbo, diacono, psicologo e psicoterapeuta, operatore di Caritas Ticino e coautore della rubrica televisiva "Il vangelo in casa" della trasmissione Caritas Insieme

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Un'idea sul Vangelo del 15 aprile 2009

Messaggioda Dante Balbo » mar apr 14, 2009 1:41 pm

Un'idea sul Vangelo del giorno
15 aprile 2009

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24, 13-39 )

Nello stesso primo giorno della settimana, due discepoli di Gesù erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Èmmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto.
Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: “Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?”. Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Cleopa, gli disse: “Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?”. Domandò: “Che cosa?”. Gli risposero: “Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l’hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolc! ro e non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l’hanno visto”.
Ed egli disse loro: “Stolti e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”. E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: “Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino”. Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Ed ecco si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?”.
E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone”.
Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Commento

Uno straordinario documento ci è proposto dall'evangelista Luca in questo racconto dell'apparizione di Gesù ai discepoli di Emmaus, per molte ragioni, sia legate all'umanità nostra e alla difficoltà che abbiamo di accogliere la logica dell'intervento del Signore nella storia, sia per i dati notevoli sulla struttura liturgica della prima comunità, che è di fatto nella sostanza rimasta invariata fino ai giorni nostri. Il Vangelo di oggi, infatti, se pure nella storia di un incontro per strada, di fatto è il racconto di una celebrazione eucaristica, in cui Gesù ci incontra là dove siamo, ad un appuntamento che lui ha predestinato per noi, accoglie la nostra povertà, nell'atto penitenziale, ci spiega le scritture, a partire dai profeti attraverso i salmi, fino al vangelo dell'annuncio della salvezza che Egli ha compiuto attraverso la sua passione e resurrezione, per fermarsi con noi a mensa, anzi, diventando lui stesso pane per noi. E' in questa trasformazione che si fa riconoscere, sommo dono per noi, così che siamo inviati ad annunciarlo ai nostri fratelli. la Messa allora non è un rito, né un capriccio per la sua struttura, ma un'esperienza radicata profondamente nella vicenda di Gesù risorto.
D.G.B.

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