Un'idea sul vangelo del giorno
01 maggio 2009
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 13,54-58)
In quel tempo, Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: “Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli? Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte fra noi?
Da dove gli vengono dunque tutte queste cose?”. E si scandalizzavano per causa sua.
Ma Gesù disse loro: “Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua”.
E non fece molti miracoli a causa della loro incredulità.
Commento
stringato e conciso il racconto del rapporto fra Gesù e i suoi compaesani, gente difficile e ostile, soprattutto incapace di ammettere che hanno vissuto trentanni con uno che di fatto non conoscevano. Ma il rischio lo corriamo anche noi, perché in fondo a forza di leggere i Vangeli e di frequentare le prediche dei sacerdoti, rischiamo di incasellare Gesù nei nostri schemi e quando vorrebbe fare dei miracoli fra noi, siamo così ottusi da impedirglielo. Il miracolo più grande, infatti, sarebbe quello di riusscire a lasciarsi sorprendere da Lui, che ha sempre qualcosa di nuovo per noi.