- Invitatorio: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_06_05/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_06_05/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_06_05/03_lodi.mp3
- Ora media: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_06_05/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_06_05/05_vespri.mp3
- Compieta: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_06_05/06_compieta.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
05 giugno 2009 (san Bonifacio, memoria)
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 12, 35-37 )
In quel tempo, Gesù continuava a parlare, insegnando nel tempio: “Come mai dicono gli scribi che il Messia è figlio di Davide? Davide stesso infatti ha detto, mosso dallo Spirito Santo: ‘‘Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici come sgabello ai tuoi piedi’’.
Davide stesso lo chiama Signore: come dunque può essere suo figlio?”. E la numerosa folla lo ascoltava volentieri.
Commento
Gesù si avventura in una questione delicata, cioè una lettura dei salmi riferita al Messia. In questa interpretazione del salmo 109 Davide parla al suo Signore, ma il Messia è detto anche Figlio di Davide. In questo senso Gesù arriverà a dire allora "prima che Abramo fosse, Io sono". Se essere il Messia va bene, essere un messia che si proclama con lo stesso nome del Dio vivente, è uno scandalo inaudito, ma se questo riguardava i suoi contemporanei, non è detto che noi ne siamo estranei, perché anche in buona fede, appiccichiamo al Messia quello che vorremmo che fosse e guai se si permette di smentirci.