- Invitatorio: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_06_30/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_06_30/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_06_30/03_lodi.mp3
- Ora media: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_06_30/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_06_30/05_vespri.mp3
- Compieta: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_06_30/06_compieta.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
30 giugno 2009
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 8, 23-27 )
In quel tempo, essendo Gesù salito su una barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva.
Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: “Salvaci, Signore, siamo perduti!”.
Ed egli disse loro: “Perché avete paura, uomini di poca fede?”. Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande bonaccia.
I presenti furono presi da stupore e dicevano: “Chi è mai costui al quale i venti e il mare obbediscono?”.
Commento
IL testo corrispondente del Vangelo di Marco è stato letto Ieri in chiesa, duraqnte la Messa della domenica. Dio è il solo che guida i venti, controlla la tempesta, domina gli elementi, che anzi, sono segno della sua potenza e della sua manifestazione. Legittima è allora la domanda dei discepoli: "Chi è costui a cui il mare e il vento obbediscono?"
Nel testo di Marco si dice che lo presero sulla barca così come era, cioè stanchissimo, stravolto. Eppure nella sua debolezza, Gesù è così potente da gestire una tempesta.
Ha ragione allora San Paolo quando dice, "quando sono debole, è allora che sono forte in Gesù."