- Invitatorio: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_07_16/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_07_16/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_07_16/03_lodi.mp3
- Ora media: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_07_16/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_07_16/05_vespri.mp3
- Compieta: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_07_16/06_compieta.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
16 luglio 2009
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11, 28-30 )
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Commento
Gesù oggi ci propone un matrimonio, polemizzando con i Farisei. Il giogo infatti è uno strumento che unisce due animali insieme, per tirare un carro o un aratro. Questo termine è lo stesso che troviamo in coniugi, cioè che portano insieme un giogo. Ma il giogo del Signore è leggero,e dolce, non come quello che impongono i Farisei, che in altro passo Gesù denuncia perché appesantiscono la vita altrui con pesi che loro non toccherebbero nemmeno con un dito. Gesù chiama il giogo "il mio giogo", cioè è lui per primo a portarlo con noi. In questo senso è lo sposo che, aggiogandosi con noi, guarda nella stessa nostra direzione, cammina con noi verso la vita eterna.