- Invitatorio: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_08_06/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_08_06/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_08_06/03_lodi.mp3
- Ora media: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_08_06/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_08_06/05_vespri.mp3
- Compieta: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_08_06/06_compieta.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
06 agosto 2009 (Trasfigurazione del Signore, festa)
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 9, 2-10 )
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.
Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
Commento
quasi stridente, o meglio, profondamente umano, l'accostamento fra una teofania in piena regola, cioè una manifestazione divina, con tutti i segni caratteristici, il monte, la nube, la voce, la trasfigurazione fisica, mentre i paragoni sono modesti, come quello alla perizia di un lavandaio, oppure la sciocchezza delle capanne da costruire per far posto alle figure della visione. a questo si aggiunge l'allusione criptica di Gesù a una resurrezione dei morti, un fatto non ignoto, perché anche i suoi discepoli come molti farisei credevano nella resurrezione dei morti, ma solo nell'ultimo giorno, quando sarebbe venuta la fine dei tempi, ma che in questo contesto sembra incongruo e comunque incomprensibile.
eppure questa è la logica stessa dell'Incarnazione, qui forse accentuata dalle manifestazioni miracolose, ma non meno evidente e sorprendente, perché il miracolo di un dio che si fa uomo non è certo una bazzecola.