- Invitatorio: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_08_07/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_08_07/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_08_07/03_lodi.mp3
- Ora media: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_08_07/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_08_07/05_vespri.mp3
- Compieta: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_08_07/06_compieta.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
07 agosto 2009
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 16, 24-28 )
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni.
In verità io vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non moriranno, prima di aver visto venire il Figlio dell’uomo con il suo regno».
Commento
C'è un equivoco che va chiarito attorno a questo passo del Vangelo, perché Gesù sembra un paladino della sofferenza, della disgrazia o della rassegnazione all'inevitabilità del destino avverso, da abbracciare con spirito cristiano. In realtà sta sottolineando che la vita di un discepolo o è legata a lui, pronta a essere donata "per causa sua", o altrimenti non è vita. Prendere la propria croce non significa accogliere la malattia e la sofferenza, la miseria e il fallimento come motivo di fedeltà cristiana, ma impegnarsi a difendere la propria esperienza di rapporto con Gesù fino al sangue, considerandola maggiore della vita stessa.
essere discepoli di Gesù prima o poi porta allo scontro con il mondo e la sua mentalità, la sua cultura, quando si è costretti a fare una scelta ed è a proposito di questa scelta, che a volte mette in gioco la vita stessa, come testimoniano i martiri delle persecuzioni in India o in medio oriente, che Gesù richiama la sua stessa offerta, motivo di salvezza per il mondo, instaurazione del suo regno, mediante il sangue della sua croce e soprattutto la vittoria della sua resurrezione.
Per questo non è insensato quando dice che non passerà una generazione prima che il suo regno venga, che non va confuso con la seconda venuta del Signore, che sancirà la fine di tutto, o meglio, l'inizio della realtà definitiva.