- Invitatorio: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_08_14/01_invitatorio.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
14 agosto 2009 ( San Massimiliano Maria Kolbe memoria )
Dal Vangelo secondo Matteo ( Mt 19,3-12 )
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».
Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne”? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?».
Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio».
Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi».
Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».
Parola del Signore
Commento
Gesù ribadisce qui l'indissolubilità del matrimonio, sulla base del progetto originario del Creatore, ma singolare è l'accostamento con gli eunuchi per il Regno dei Cieli. Questo testo è stato interpretato spesso come la difesa di chi, non sposandosi, decide di limitare volontariamente la propria attività sessuale e la propria capacità procreativa, per amare tutta la Chiesa nella scelta monastica. Questo è vero, se si legge il testo di Gesù alla luce della storia della Chiesa, ma se si lascia il testo nel suo contesto, lIsraele di quel tempo, la scelta monastica, a parte la comunità degli esseni, era praticamente sconosciuta Allora si può invece ripensare l'affermazione di Gesù in relazione alla domanda dei discepoli circa la difficoltà di sopportare un legame così esclusivo con la propria moglie. Gesù risponde rileggendo il legame sponsale in un'ottica di verginità, cioè nel matrimonio stesso ci può essere un'attitudine al dono totale, che si svincola dal legame fisico e persino dalla disposizione alla fecondità, per aprirsi all'amore in cui la propria moglie e il proprio marito diventano segni di tutti gli uomini e tutte le donne, in ultima analisi segni della presenza di Dio in ogni uomo e ogni donna. Il risultato è quello tipico della logica del Regno di Dio, cioè in cui ogni amore è moltiplicato, ogni legame è rafforzato, per ogni dono o sacrificio riceviamo il centuplo quaggiù, anche nella relazione sponsale.