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LITURGIA DELLE ORE mp3 e Vangelo del 24 agosto 2009

Inviato: lun ago 24, 2009 3:06 pm
da Dante Balbo
LITURGIA DELLE ORE da ascoltare mp3:

versione del giorno completa file .zip http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_08_24/lit_09_08_24.zip


Un'idea sul Vangelo del giorno
24 agosto 2009 (san Bartolomeo apostolo, festa)

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1, 45-51 )

In quel tempo, Filippo incontrò Natanaele e gli disse: “Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret”.
Natanaele esclamò: “Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?”. Filippo gli rispose: “Vieni e vedi”.
Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: “Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità”. Natanaele gli domandò: “Come mi conosci?”. Gli rispose Gesù: “Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico”.
Gli replicò Natanaele: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!”. Gli rispose Gesù: “Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!”. Poi gli disse: “In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo”.


Commento
Un vangelo criptico, per chi non conosce qualche dettaglio della vita di Israele e la letteratura apocalittica, ma testimonianza della capacità di Gesù di adattarsi perfetttamente al suo interlocutore.
Natanaele o Bartolomeo, infatti, che poi seguirà Gesù come apostolo, è un israelita puro, che sotto il fico della Legge, prega il suo Dio. Per questo si stupisce che Gesù gli parli di averlo visto sotto il fico, perché significava che era con lui quando pregava nel segreto, una prerogativa di Dio solo. Bartolomeo che ha colto il messaggio si infervora, ma Gesù lo stupisce ancor di più rivelandogli che sarà testimone della Gloria di Dio, nella manifestazione della sua Pasqua trionfale.
Certo, per avere l'atteggiamento di natanaele bisogna essere aperti, non irrigidirsi quando un uomo parla come un Dio, ma accoglierlo nella pienezza della sua rivelazione.