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LITURGIA DELLE ORE mp3 e Vangelo del 31 agosto 2009

Inviato: dom ago 30, 2009 6:34 pm
da Dante Balbo
LITURGIA DELLE ORE da ascoltare mp3:

versione del giorno completa file .zip http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_08_31/lit_09_08_31.zip


Un'idea sul Vangelo del giorno
31 agosto 2009

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 4, 16-30 )
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)

In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.


Commento

Ma chi glielo ha fatto fare, a Gesù, di istigare la violenza dei suoi, che a momenti lo gettavano da una rupe! Andava tutto così bene, aveva letto, aveva detto che questa profezia si stava compiendo proprio in quel momento, tutti erano contenti, rimanevano stupiti di quel fenomeno del loro paesino, che aveva fatto uscire Nazareth dall'anonimato, si meravigliavano che un figlio di carpentiere sapesse le Scritture così bene, che sembrava uno dei dottoroni di Gerusalemme!
Ma proprio per questo Gesù provoca i suoi cittadini, perché in gioco c'è ben altro che una bella predica o una manifestazione di eloquenza teologica o esegetica, c'è il difficile, quasi impossibile rischio da afrontare, riconoscendo che quel loro concittadino è un profeta, anzi, per stare al testo di Isaia che ha letto, il Messia.
Per questo i suoi compaesani reagiscono, prevedibilmente, trasformando l'ammirazione in rabbia, pronti a distruggere il loro mito, che non segue le norme di una qualsiasi star.
E' del resto la stessa reazione irritata di chi si infuria perché la Chiesa si permette di mettere il becco in questioni che non la riguardano, come la difesa della vita o l'analisi di un'economia che ha perso la bussola.