- Invitatorio: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_11_04/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_11_04/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_11_04/03_lodi.mp3
- Ora media: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_11_04/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_11_04/05_vespri.mp3
- Compieta: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_11_04/06_compieta.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
04 novembre 2009 (san Carlo borromeo, memoria )
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 14, 25-33 )
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».
Commento
Il Vangelo di oggi ci propone una singolare questione, perché ci aspetteremmo che seguire Gesù sia un fatto di affetto, di passione, di sensibilità, visto che si tratta di un evento relazionale. Certo esiste anche questo, tanto è vero che Gesù sottolinea che la relazione con Lui o è preminente, oppure non vale nulla, ma poi mette in guardia dalla faciloneria, dallo slancio emotivo, senza alcun calcolo. IL paragone è con uno stratega militare o con un imprenditore edilizio. seguire Gesù quindi è mettere in gioco le proprie risorse, tutte quelle che si hanno a disposizione, perché si tratta di una guerra, che ci impegna per tutta la vita, di una costruzione che non possiamo abbandonare. Penso a Gandi, che affermava che il cristianesimo lo affascinava veramente, se non fosse stato per i cristiani!