- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2009/09_11_19/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2009/09_11_19/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2009/09_11_19/03_lodi.mp3
- Ora media: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2009/09_11_19/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2009/09_11_19/05_vespri.mp3
- Compieta: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2009/09_11_19/06_compieta.mp3
versione del giorno completa file .zip http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2009/09_11_19/lit_09_11_19.zip
Un'idea sul Vangelo del giorno
19 novembre 2009
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 19, 41-44 )
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
Commento
Gesù non piange spesso, lo farà per il suo amico Lazzaro, lo farà nell'Orto del Frantoio (Getsemani) davanti alla prospettiva del calice amaro che avrebbe dovuto bere, lo aveva fatto davanti al funerale di un bambino dodicenne. Sempre di fronte alla morte Gesù si commuove, la morte di una persona cara, di un innocente, di una città. Gerusalemme è la città santa, quella che nel salmo si dice "mi si attacchi la lingua al palato, mi si paralizzi la destra, se mi dimentico di te Gerusalemme", la città in cui si dice "in te sono tutte le mie sorgenti".
Gerusalemme è l'appuntamento di ogni pio israelita da un anno all'altro, il luogo del tempio ove era il Nome di Dio, la fidanzata dello sposo, il santuario dell'Altissimo. Gesù piange su di essa, da un lato perché ne profetizza e vede con dolore la rovina, dall'altro perché la salvezza le è stata portata e Lei non l'ha riconosciuta. In un altro salmo si dice "su di te sia pace, pace alle tue mura, sicurezza nei tuoi baluardi", e ancora "su di te invocherò la pace, chiederò per te il bene". La pace è venuta, nel suo re umile e glorioso, lo acclameranno nella domenica delle palme, ma lo rinnegheranno e crocefiggeranno una settimana dopo. questo breve testo evangelico ci dice dell'attaccamento di Gesù alla vita, del suo orrore per quella croce che pure abraccerà, perché è l'unico modo per sconfiggere la morte, non certo perché alla morte sia devoto o perché la ritenga una vittoria sulla fragilità umana. La risposta alla debolezza è la resurrezione, la sconfitta definitiva di quell'obbrobrio, di quel abominio che si abbatterà sulla città amata, facendo strage dei suoi figli, tanto che Gesù non riuscirà a non piangere su di essa anche quando sarà lui a percorrerne le vie, insanguinato e condotto al macello, come un agnello senza colpa!