LITURGIA DELLE ORE mp3 e Vangelo del 14.12.2009

Liturgia delle ore da scaricare in mp3 + un pensiero sul vangelo del giorno a cura di Dante Balbo, diacono, psicologo e psicoterapeuta, operatore di Caritas Ticino e coautore della rubrica televisiva "Il vangelo in casa" della trasmissione Caritas Insieme

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LITURGIA DELLE ORE mp3 e Vangelo del 14.12.2009

Messaggioda Dante Balbo » lun dic 14, 2009 5:51 am

LITURGIA DELLE ORE da ascoltare mp3:

versione del giorno completa file .zip http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2009/09_12_14/lit_09_12_14.zip


Un'idea sul Vangelo del giorno
14 dicembre 2009 (San Giovanni della Croce, memoria)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 21, 23-27 )
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)


In quel tempo, Gesù entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?».
Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, ci risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Se diciamo: “Dagli uomini”, abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta».
Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch’egli disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».


Commento
Si potrebbe tradurre questo testo evangelico, con la massima "se non vuoi giocare, non gioco neanche io", sia nel senso che Gesù rifiuta l'ipocrisia, sia nel senso che non è possibile una relazione senza un convenuto. la risposta di Gesù, anche se può sembrare una maniera elegante per trarsi d'impaccio, non è assolutamente un rifiuto di entrare in materia, ma la constatazione che non ci sono le condizioni per farlo. Non ha certo paura il Signore di dichiarare che è il messia, lo ha fatto a più riprese, tanto che la domanda dei capi dei sacerdoti sembra quasi retorica, o meglio, vuole mettere in difficoltà Gesù, perché si suppone che uno non possa dichiararsi Messia senza l'approvazione del clero locale. In altre parole se Gesù avesse accettato di dire che era il Messia, ed era da questo che gli veniva l'autorità che esercitava, lo avrebbero accusato immediatamente di bestemmia. Gesù non si sottrae a questa relazione quando il sommo sacerdote gli farà la domanda in termini ufficiali, con la formula che userà durante il processo e che varrà a Gesù la condanna.
Potrebbe sembrare una questione che non ci riguarda, ma in realtà la domanda è: Quante volte facciamo a Gesù domande retoriche, per non implicarci in una relazione autentica con lui? ma anche in termini più legati alla nostra storia, quanto questo pensiero di fuga dall'appuntamento con la realtà, con le persone significative della nostra vita ammala le nostre relazioni, costringendole in una impossibilità a realizzarsi?
D.G.B.

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