LITURGIA DELLE ORE mp3 e Vangelo del 08.01.10
Inviato: gio gen 07, 2010 4:38 pm
LITURGIA DELLE ORE da ascoltare mp3:
versione del giorno completa file .zip http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_01_08/lit_10_01_08.zip
Un'idea sul Vangelo del giorno
08 gennaio 2010
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,34-44)
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci».
E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti.
Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.
Commento
Gesù non è un annunciatore di una ideologia, né di un fatto sconvolgente, né solamente il portatore di una grazia inaudita e miracolosa, ma un Dio che si commuove, che partecipa della nostra sofferenza, soprattutto di quel senso di smarrimento proprio dell'uomo, che spesso è come pecora senza pastore, cioè senza meta, senza gruppo di appartenenza, senza custode del proprio cammino.
In questa prefigurazione eucaristica è lui stesso a darci da mangiare, lui sacerdote e vittima di un sacrificio che la sua morte avrebbe innalzato ben al di là di una semplice moltiplicazione di pani e pesci.
- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_01_08/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_01_08/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_01_08/03_lodi.mp3
- Ora media: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_01_08/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_01_08/05_vespri.mp3
- Compieta: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_01_08/06_compieta.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
08 gennaio 2010
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,34-44)
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci».
E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti.
Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.
Commento
Gesù non è un annunciatore di una ideologia, né di un fatto sconvolgente, né solamente il portatore di una grazia inaudita e miracolosa, ma un Dio che si commuove, che partecipa della nostra sofferenza, soprattutto di quel senso di smarrimento proprio dell'uomo, che spesso è come pecora senza pastore, cioè senza meta, senza gruppo di appartenenza, senza custode del proprio cammino.
In questa prefigurazione eucaristica è lui stesso a darci da mangiare, lui sacerdote e vittima di un sacrificio che la sua morte avrebbe innalzato ben al di là di una semplice moltiplicazione di pani e pesci.