- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_01_15/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_01_15/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_01_15/03_lodi.mp3
- Ora media: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_01_15/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_01_15/05_vespri.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
15 gennaio 2010
Dal Vangelo secondo marco (Mc 2, 1-12 )
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.
Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati».
Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua».
Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».
Commento
Assistiamo ad un crescendo della proclamazione del Regno e di unDisvelamento dell'identità messianica di Gesù. Se infatti fino ad ora si è limitato ad annunciare il regno di Dio, ha confermato la sua predicazione con i miracoli, ha manifestato la sua autorità, sia con un insegnamento senza referenti rabbinici, sia scacciando i demoni, ora oltrepassa ogni comprensione e aspettativa e pone un miracolo al servizio di una manifestazione divina. Chiama il paralitico Figlio, assumendosi una paternità che gli permette di rimettere i peccati, perché è la stessa paternità che egli vive per sé stesso, così che può dire "io sono nel Padre e il padre è in me". Per questo sullo scandalo di alcuni vince la meraviglia di molti, che questa volta non si manifesta in una deificazione di Gesù, ma in una autentica lode di Dio, del quale si riconosce l'opera attraverso il maestro.