- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_01_16/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_01_16/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_01_16/03_lodi.mp3
- Ora media: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_01_16/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_01_16/05_vespri.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
16 gennaio 2010
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 2, 13-17 )
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Commento
L'affermazione di Gesù è più sorprendente di quanto si pensi, perché noi siamo abituati da duemila anni di storia del cristianesimo a sapere che Gesù è il Salvatore, colui che ci accetta per quello che siamo, che è morto per i nostri peccati, non perché fossimo buoni in precedenza, ma nella cultura ebraica vi era una netta distinzione fra i giusti, o meglio quelli che cercavano di rispettare la Legge, e i peccatori, che erano una categoria pubblica, perché facevano determinate cose. Uno dei più gravi peccati era il collaborazionismo con i dominatori romani e Matteo levi, l'evangelista, era un esattore delle imposte, quindi per definizione un peccatore. Gesù non solo invita lui ad unirsi ai suoi discepoli, ma pranza a casa sua, in compagnia di gente della sua risma. L'enciclica Caritas in Veritate afferma nelle sue pagine, al numero 9, che la Chiesa è chiamata a raccogliere la verità ovunque si trovi, anche se frammentaria e disorganizzata, per essere portata alla luce e divenire patrimonio comune. solo Gesù è riuscito a modificare la cultura, introducendo il principio per cui verità non significa appartenenza ad un gruppo sociale, solo Lui è riuscito a ricordarci che Dio non aspetta che siamo perfetti per accoglierci, ma solo se ci lasciamo accogliere ci rende perfetti come lui.
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