- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_02_16/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_02_16/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_02_16/03_lodi.mp3
- Ora media: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_02_16/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_02_16/05_vespri.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
16 febbraio 2010
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 8, 14-21 )
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane.
Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».
Commento
Una parola strana questa, se non si tiene conto dei numeri, perché Gesù giudica non casuali questi numeri, soprattutto quelli relativi alle ceste avanzate, 12 nel primo caso e 7 nel secondo. Entrambi questi numeri sono infatti una testimonianza di pienezza, sono numeri che indicano una definitività, una completezza. ora se dopo un prodigio resta ancora una pienezza, significa che la sovrabbondanza di Dio supera ogni attesa. Per questo il maestro sta indicando loro che non devono lasciarsi incantare dal lievito dei farisei né da quello di Erode, cioè dall'idea che il Messia debba dimostrare la sua messianicità con segni prodigiosi fine a se stessi. Infatti sia gli uni che l'altro si aspettavano un profeta che facesse miracoli, non un Dio che manifestasse la sua pienezza, mentre proprio questo aveva mostrato loro attraverso il gioco dei numeri.