LITURGIA DELLE ORE mp3 e Vangelo del 26.04.10

Liturgia delle ore da scaricare in mp3 + un pensiero sul vangelo del giorno a cura di Dante Balbo, diacono, psicologo e psicoterapeuta, operatore di Caritas Ticino e coautore della rubrica televisiva "Il vangelo in casa" della trasmissione Caritas Insieme

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Dante Balbo
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LITURGIA DELLE ORE mp3 e Vangelo del 26.04.10

Messaggioda Dante Balbo » lun apr 26, 2010 12:20 pm

LITURGIA DELLE ORE da ascoltare mp3:

versione del giorno completa file .zip http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_04_26/lit_10_04_26.zip


Un'idea sul Vangelo del giorno
26 aprile 2010

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10, 1-10)
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)


In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro
e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore,
ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la
sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri
e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il
ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».



Commento
Gesù usa la metafora del pascolo, del pastore e delle pecore, dell'ovile e delle leggi di fedeltà al gregge di cui è responsabile ogni pastore, per collegarsi alla grande tradizione della sacra Scrittura, in cui il re pastore era responsabile del suo popolo.
Curioso il racconto del pastore che precede le pecore, ma nella tradizione ebraica era normale, cioè il pastore non era alla retroguardia del gregge. IL pastore canta e chiama le sue pecore, parla continuamente con loro, con un'immagine di bella sollecitudine, come di chi vuol loro bene non come i ladri e i briganti o i mercenari.
D.G.B.

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