- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_05_20/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_05_20/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_05_20/03_lodi.mp3
- Ora media: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_05_20/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_05_20/05_vespri.mp3
- Compieta: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_05_20/06_compieta.mp3
versione del giorno completa file .zip http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_05_20/lit_10_05_20.zip
Un'idea sul Vangelo del giorno
20 maggio 2010
Dal Vangelo secondo
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».
Commento
se ci fossero dubbi sul fatto che l'unità della chiesa non è un fatto di buona volontà da parte nostra, questo brano evangelico li toglie tutti, perché questa è una questione fra Gesù e il suo padre Giusto. Il movimento è fra Gesù e il Padre, trasferito ai discepoli, di tutti i tempi, ma sempre come recettori di un modello, fotocopie per così dire di una realtà che è quella che permane dalla fondazione dei tempi fra il Verbo e il suo generante. dicendo al Padre che è giusto, Gesù gli chiede in questa preghiera di completare la sua giustizia, di compiere il disegno per cui Gesù è venuto nel mondo, per cui sta per dare la sua vita, coinvolgere coloro che credono nella pienezza della loro relazione, glorificarli, cioè renderli partecipi della presenza imponente, totale, impregnante, della divinità. questa è la ragione per cui nella Chiesa orientale si sottolinea come l'umanità in Cristo è divinizzata. Gesù il verbo è disceso, nella Scrittura si è svuotato, per assumere la nostra condizione, ma nella croce e nella resurrezione riacquista la sua pienezza riempiendo la sua umanità, santificandola, glorificandola. Ma il suo scopo è che tutti siano allo stesso modo glorificati. Non è però Gesù a compiere quest'opera, ma il Padre per mezzo dello Spirito Santo, perché compito di Gesù è affidarsi, diventare recettore assoluto di questo dono, non porre alcun ostacolo perché questo si compia, anzi, pregare con intensità e fede inaudita, perché questo si realizzi.