- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_06_05/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_06_05/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_06_05/03_lodi.mp3
- Ora media: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_06_05/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_06_05/05_vespri.mp3
- Compieta: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_06_05/06_compieta.mp3
versione del giorno completa file .zip http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_06_05/lit_10_06_05.zip
Un'idea sul Vangelo del giorno
05 giugno 2010 (San Bonifacio, martire, memoria)
Dal Vangelo secondo marco (Mc 12, 38-44)
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, Gesù diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
Commento
I sentimentali diranno che questa vedova non morì di fame, che Dio la avrebbe ricompensata, ma Gesù non ne parla affatto nel suo discorso, proprio perché la questione non è spostare l'asticella verso una generosità più profonda, verso una radicalità più disposta a giocare il tutto per tutto. C'è un modo buono di relazionarsi con Dio e un modo cattivo, quello della vedova è quello giusto. la condizione della vedova in Israele era comunque precaria, se non aveva una famiglia che la sostenesse, quindi il problema non è lo sperpero, né la ricompensa in terra, ma l'atteggiamento di totale affidamento, di accoglienza della dipendenza, al di là che uno abbia o non abbia di che mangiare.